«Noi pollici verdi in guerra con lo smog» di Emanuela Minucci

«Noi pollici verdi in guerra con lo smog» Emanuela Minucci «La centralina più attendibile di Torino? Le surfinie del mio balcone. Loro si che potrebbero essere utili al sindaco Chiamparino: quando le micropolveri sono alle stelle diventano asfittiche, reclamano doppia dose di fertilizzante e vanno spolverate ogni giorno». La dichiarazione, di un giovanissimo «pollice verde» ben sintetizza la metamorfosi vissuta in questi giorni di guerra allo smog da «Torino Fiorita»: ieri, semplice kermesse fra appassionati di piante e fiori, organizzata dall'Ascom e dal Comune, oggi prezioso strumento di riflessione e analisi - non priva di dati tecnici - sull'inquinamento cittadino. Al posto degli esperti doH'Arpa, centinaia di cittadini intenti a proteggere le proprie «creature» dalle insidie del Pm 10. Sarà per questo motivo che alla premiazione dei 29 torinesi autori della miglior opera d'arte vegetale in città (giardino pensile, balcone o terrazza che fosse) ieri, insieme con il presidente dell'Ascom Pino De Maria e l'assessore al Commercio Elda Tessore, c'era anche l'assessore all'Ecologia Dario Ortolano. I vincitori della gara - ma anche molti destinatari degli «attestati di merito» scelti fra gli oltre mille partecipanti che nell'estate scorsa si iscrissero alla competizione, si sono dati appuntamento ieri pomeriggio all'hotel Concord. Fra i premiati, c'erano le aiuole del carcere delle Vallette curati dagli ospiti della Casa circondariale seguiti dal professor Vincenzo Cappelletto: tre gazebo circondati da magnifici glicini bianchi, celeste e blu e il riposante giardino della Comunità Arcobaleno. Ma il concorrente più giovane era lui, il ragazzo delle surfinie blu anti-smog. Luigi Gardella, sedici anni soltanto, ma idee chiarissime su come vorrebbe la città, soprattutto dal punto di vista ambientale: «Sarà perché sono della Bilancia - racconta - e quelli del mio segno amano molto la natura, ma io ho letteralmente tappezzato il mio balcone di edera, gerani e surfinie. Che cosa pretenderei dai nostri amministratori? Per esempio che non tagliassero gli alberi per costruire il metrò, o, peggio, come hanno fatto in via Gorizia, dove le piante sono state abbattute senza una ragiona apparente». Le sue parole suscitano il plauso dei partecipanti più maturi, coloro che hanno già partecipato più volte alla gara indetta da «Torino Fiorita» (vincendo pure con una certa frequenza), come Fanny Gardella, 66 anni portati benissimo. Lei, con i fiori della sua terrazza (affacciata su via Buenos Aires) è abituata a fermarci il traffico. Motivo? E' talmente bella, nella sua esplosione di gerani «parigini» fucsia che gli automobilisti s'inchiodano per ammirarla. «Molti addirittura la fotografano - spiega gongolante il marito Luigi - ci chiedono come facciamo a farli fiorire cosi bene questi 64 gerani. Noi rispondiamo che basta amarli». E lo smog? I signori Gardella sono più ottimisti del ragazzino dalle surfinie blu: «Ora va molto meglio rispetto al passato. Noi non raccontiamo bugie, basta guardare la polvere che si accumula sui gerani e sul terrazzo per capirlo. Dieci anni fa dovevi lavarlo tutti i giorni e le piante soffrivano, oggi, che la nostra zona è servita dal teleriscaldamento si sta molto, molto meglio». In mezzo a queste storie di piccola, quotidiana lotta contro lo smog da parte di chi ambirebbe vivere in campagna e ci è comunque riuscito trasformando il proprio balcone in un quadro di Rapous, concorrenti che gareggiavano con autentiche fuoriserie. Come la ormai pluri-premiata Lilli Bertone, vedova del celebre carrozziere, che concentra la sua passione per il pollice verde niente meno che su 1500 metri quadri «Le più attendibili centraline sono le surfinie del mio balcone L'inquinamento le fa diventare asfittiche e le devo spolverare» di giardino pensile, nascosto all'ultimo piano di un palazzo di corso Peschiera, sorto anni fa al posto della vecchia fabbrica, oggi trasferita a Grugliasco. Per rendere meglio l'idea di quanta differenza passi, fra l'operazione di rinnovo del terriccio della signora con terrazzo in via Buenos Aires e la signora Bertone, basti un dato: quando quest'ultima, qualche anno fa, si decise a realizzare questa operazione, ci vollero 40 camion stracolmi di terra. E, con ogni probabilità, a quell'altezza e grazie a tutte quelle piante, lo smog non riesce ad andare oltre il giardino (pensile). L'incredibile giardino pensile di Lilly Bertone in corso Peschiera: la foto non è recente, ma il giardino è sempre splendido I VINCITORI DI «TORINO FIORITA» RACCONTANO LA BATTAGLIA QUOTIDIANA PER DIFENDERE LE LORO OPERE D'ARTE VEGETALI «Noi pollici verdi in guerra con lo smog» Terrazze in fiore e giardini pensili nonostante le micropolveri

Luoghi citati: Concord, Grugliasco, Torino