Hebron, uccisi tre israeliani in un agguato

Hebron, uccisi tre israeliani in un agguato GERUSALEMME Tre militari israeliani sono stati uccisi ieri in un agguato a Sud della città cisgiordana di Hebron. I soccorritori hanno riferito che i palestinesi hanno aperto il fuoco contro il veicolo che trasportava i militari ad un incrocio, presso l'insediamento di Boll Haggai sullo colline di Hebron. Hamas ha rivendicato l'agguato con un volantino nel quale si spiega che l'attentato è stato un alto di rappresaglia per gli abusi compiuti dai coloni o dai militari israeliani a scapito dei palestinesi di Hebron e dolio loro proprietà. Un riferimento al fatto che le rappresaglie israeliane consistono sempre più spesso noll'abbattimonto di abitazioni civili dei parenti dei kamikaze o dei guerriglieri palestinesi ricercati. Secondo la tv israeliana, lo forze di sicurezza sono alla ricerca degli attentatori, apparontomonte fuggiti in direziono del vicino villaggio palestinese di Yatla. L'attacco di ieri arriva esattamente a cinque giorni dalle elezioni israeliano, nelle quale il primo ministro Ariel Sharon corro per la rielezione con un programma che senza mezzi termini promette una sempre maggiore escalation delle rappresaglie. Sharon sembra partire favorito rispetto all'altro candidato, il laburista Amram Mitzna che, viceversa, ha condotto una campagna elettorale all'insogna della riconciliazione con i palestinesi e che promotto il ritiro israeliano dalla maggior parto della Cisgiordania e della striscia di Gaza. Sono circa 450 i coloni israeliani che vivono in tre enclavi ad Hebron rendendo difficile la convivenza pacifica nella zona. Frattanto un netto «no» ai colloqui del Cairo tra fazioni palestinesi por concordare una tregua agli attacchi suicidi contro civili israeliani è arrivalo ieri dallo «Brigale martiri di al-Aqsa», fazione armata formata da frange ribelli di Fatali, la corrente maggioritaria doll'Olp che fa capo al presidente palestinese Yasser Arafat. «Lo Brigate Martiri di al-Aqsa o i combattenti di Fatali che hanno imbracciato lo armi contro l'occupaziono dei soldati e del branco di coloni ebrei ribadiscono il loro impegno a combatterò e ribadiscono che non si vincolano a nessun accordo che mini il loro diritto di inlesificare la resistenza», si logge in un comunicato. Il tono della dichiarazione compromotto la scelta della rappresentanza affidata a Fatah dalle «Brigate» ai colloqui del Cairo e mette in imbarazzo Arafat che aveva approvato la bozza di documento preparala dall' Egitto per una tregua agli attacchi contro i civili israeliani, sia nello Stato ebraico sia nei territori occupati. «La nostra posizione è molto chiara - ha spiegato ai giornalisti il dirigente delle brigato Saldi Nassar -: se gli israeliani non smotteranno di uccidere i comandanti palestinesi, di uccidere civili palestinesi e se non abbiamo garanzie dagli Stali Uniti e dall'Unione europea del ritiro israeliano dalle nostre aree abitate, non formeremo mai i nostri attacchi, Saremo disposti a fermarci soltanto quando anche loro smetteranno di uccidere e si ritireranno. Ma non siamo disposti a subire in silenzio». Ancora ieri la moglie del segretario generale del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) Ahmed Saadal, Ablah, è stata messa agli arresti domiciliari per i prossimi cinque mesi. Ablah Saadal è stata arrestata mentre cercava di passare la frontiera tra Cisgiordania e Giordania sul ponte Allemby. La donna stava recandosi all'aeroporto di Amman per volare in Brasile, a Porto Alegre, dov'era stata invitata per parlare al Forum sociale mondiale. Suo marito Ahmed è detenuto in un carcere palestinese di Gerico, in Cisgiordania, con l'accusa di aver organizzato l'assassinio del ministro ultra nazionalista israeliano Rehavam Zèevi, 1117 ottobre 2001. [e. st.] RIVENDICAZIONE DI HAMAS Hebron, uccisi tre israeliani in un agguato

Persone citate: Amram Mitzna, Arafat, Ariel Sharon, Boll, Fatah, Fatali, Nassar, Rehavam Zèevi, Yasser Arafat