Ho ritrovato un'altra città

Ho ritrovato un'altra città Ho ritrovato un'altra città QUESTA storia la coltivo da troppo tempo, esattamente da 23 anni. Quando venne pubblicato in Italia il carteggio tra Sabina Jung e Freud rimasi molto stimolato da questa corrispondenza - nessuno sapeva chi fosse questa ragazza - e s'intuiva che c'era anche stato probabilmente il primo innamoramento tra una paziente e il proprio analista, il tipico caso di transfert. Io ho sempre avuto la passione per la psicanalisi: quando studiavo a Torino proprio Bobbio, il mio insegnante, mi diede da sviluppare una tesi su Freud e la violenza. Andando a cercare i libri di Freud che in quel momento non erano ancora stati pubblicati in Italia, lavorando circa un anno su questi temi, ho cominciato a conoscere la psicanalisi e a rimanerne affascinato. E da allora ho sempre avuto una grande passione per questa disciplina, pur non essendo assolutamente un tecnico né un esperto. Mi ha sempre affascinato l'aspetto «narrativo» dell'analisi: la psicanalisi secondo me racconta storie, casi umani e mi attrae maggiormente l'aspetto romanzesco delle storie personali che non la tecnica a me sconosciuta. La parte russa del film l'abbiamo realizzata a Mosca. Poi dovevamo girare a Zurigo, dove Sabina aveva incontrato Jung nell'ospedale. Andato a Zurigo, ho constatato che la vecchia città non esiste più, è stata martoriata, modernizzata... E ho trovato a Torino più ambien¬ ti primo Novecento che non nella città svizzera. La prima ragione della scelta di girare il film anche a Torino è stata questa, l'altra è che qui si lavora benissimo: ci sono maestranze ben preparate, c'è questa Film Gommission molto attiva e dinamica... Quindi dovendo scegliere un luogo per fare soprattutto gli interni, ho preferito quella che è la mia città. Io manco da Torino praticamente da trent'anni, ho abitato prima in via Romani e poi sono andato a vivere dove ero nato, cioè a Pino Torinese. Sotto la Mole ho cominciato l'università e poi mi sono trasferito a Roma. In realtà io sono scappato da Torino, tanto era orripilante negli anni Cinquanta e Sessanta: una città cupa, ossessiva e depressiva. Ho iniziato a fare il cinema non per vocazione, ma solo per andare via da Torino: avevo trovato una borsa di studio al centro sperimentale e, pur di cambiare luogo dove vivere, l'ho utilizzata. Adesso, ritrovata trent'anni dopo, è un'altra città: oggi è infatti piena di vita e di cultura. Ai miei tempi esisteva questa cappa grigia della Fiat, a cui tutto girava attorno. L'immissione di gente di altri paesi ha cambiato il tessuto urbano e, durante la lavorazione del film, ho potuto riscontrare il grande fermento culturale che la attraversa: la gente ha molta voglia di uscire, consuetudine che ai miei tempi proprio non esisteva. E' veramente un'altra città. Roberto Faenza CUCINE BAGNI ARREDI (TUTTO SU MISURAf s.a.s. di Pavesi© 8t C. dai 1963 Inhrmiomo lo gentile clientela che la Ci-Bi sas si è trasferita in Via G. Massari 240 int. 32 (zona Metro/C.so Grosseto) dove vi attende con una splendida esposizione, totalmente rinnovata, e l'attrezzato laboratorio. VISITATECI!!! NUOVI NUMERI TELEFONICI: TEL 011.2269850 TEL/FAX 011.2269851

Persone citate: Bobbio, Freud, Jung, Roberto Faenza, Sabina Jung