Maradonino fa l'esame alla Juve «Ero un po' matto, ora volo alto»

Maradonino fa l'esame alla Juve «Ero un po' matto, ora volo alto» 1 TRASCINATO ■mmwmzim CCOLI, CHE E'GIÀ' BIANCONERO, IL PERUGIA VUOLE ELIMINARE DALLA COPPA lT«yA LA SQUADRA «ALTERNATIVA») DI LIPPi Maradonino fa l'esame alla Juve «Ero un po' matto, ora volo alto» personaggio lioVergnano TORINO FABRIZIO Miccoli è un giocatore nato per stupire, un ragazzo che ama vivere fuori dagli schemi. In tutti i sensi. In campo, quando fa arrabbiare Cosmi perché disubbidisce agli ordini e segue il suo estro più che le direttive dell'allenatore; fuori dal terreno di gioco dove fino a ieri aveva scelto di essere uno controcorrente: la vita andava a destra e lui girava a sinistra. Anche politicamente. La precisazione temporale è necessaria come spiega lo stesso attaccante del Perugia: «Ero un ragazzo un po' scapestrato. Ero. Fra qualche giorno sarò padre, l'arrivo di mia figlia Suami mi ha trasformato e maturato». Pugliese di Nardo, 23 anni, cresciuto calcisticamente nel San Donato di Lecce, Miccoli ha una spiccata predisposizione a fare il fenomeno. Il calcio dei comuni mortali non gli appartiene, la ricerca della giocata che stupisce è il suo pane quotidiano. Il tatuaggio con Che Guevara che porta sul polpaccio è il suo segnale guerresco. Piccolo e terribile. Un metro e 68 centimetri come Maradona a cui è stato paragonato dopo l'uno-due che ha steso la Juve mercoledì scorso e ha lanciato il Perugia verso la semifinale di Coppa Italia. Dopo aver affonda- to i bianconeri Miccoli non ha dormito ripensando a quelle magie. Non ha dubbi: «Ho sempre cercato i gol difficili, qualcosa di importante e di simile ho fatto a Terni. Ma quelli alla Juve per ora sono i più belli e particolari della mia carriera e resteranno sempre dentro di me. Perché li ho segnati alla squadra del mio futuro? No, perché sono belli e basta. Un gol da metà campo quando mai lo rifarò? E perché sono roti che possono aiutare il Perugia ad arrivare in semifinale, dove una squadra come la nostra arriva di rado». Quando il padre, impiegato comunale a Lecce, capì che aveva in casa un piccolo talento, lo scortò fino a Milano, sponda rossonera. Aveva 12 anni, Fabrizio, restò poco a Milanello, la nostalgia ebbe il sopravvento e fece un rapido viaggio di ritorno nel Salente. Ripartì dal Casarano (serie CI) proprio sulla porta di casa, ma lo notò presto la Ternana e con gli umbri ha vissuto quattro stagioni in B. Cuccureddu, Burgnich e Agostinelli i suoi allenatori. Segnava e brontolava questo tappo di champagne vestito da calciatore: «Ma no, è una favola quella che litigo con gli allenatori. Ho avuto qualche problema soltanto con Agostinelli nel primo anno a Terni. Poi tutto tranquillo». La fama lo aspettava da tempo al varco. Troppo bravo per restare un pincopallino qualunque. La Juve, che ha un radar per scovare i campioni in carriera, lo arpiona. Moggi lo acquista e lo lascia in prestito al Perugia per capire se davvero può venirne fuori qualcosa di buono. Miccoli non delude e siccome ha una buona dose di faccia tosta, rifila pure due sberle ai futuri compagni in Coppa Italia. Peccato il Delle Alpi deserto, certe prodezze meritano la standing ovation. Il ragazzo che punta molto in alto ha in serbo altre delizie per stasera? «Sto giocando benissimo. Me lo dice Cosmi, quindi ci credo. Mi ha fatto i complimenti anche domenica dopo la vittoria sull'Inter, squadra che protesta troppo e non sa reagire. Tuttavia mi rendo conto di poter dare ancora tantissimo, Perugia può diventare il mio trampolino di lancio. Qui sono stimato, ci sono le condizioni ideali por migliorare. Soprattut- to tatticamente, perché alla Juve ci vorrà maggior disciplina». Nella sfera di vetro vede già la sagoma di Trezeguet: «Io e lui insieme, il massimo. Per un minuto soltanto, sia chiaro. Lippi mi farà felice con poco. Non sono così fuori di testa da pensare che Miccoli scavalcherà Del Piero e diventerà titolare». E Miccoli, Del Piero e Trezeguet tutti insieme? «Sì, in un'altra vita. Teoricamente non sarebbe una pazzia, il Milan insegna che tanti giocatori bravi insieme si possono utilizzare. Però le illusioni sono pericolose, lasciamo che siano i tifosi a sognare. E poi se corro troppo con il pensiero mi deconcentro dalla partita di stasera. Noi giochiamo con la formazione migliore, loro hanno le seconde linee, ma anche quelle sono capaci di far male. Possono segnare tre gol e darci una lezione indimenticabile». In caso contrario, avanti Perugia. «Moggi mi perdonerà?». —— Fabrizio Miccoli, 23 anni, è alto 168 cm e pesa 64 chili. Esordiente quest'anno in serie A, in campionato ha segnato 5 gol «Fra un anno io a fianco di Trezeguet? E' il massimo Anche un minuto e Lippi mi farà felice. Non m'illudo certo di scavalcare Del Piero In campo tutti e tre? Sì, però in un'altra vita»