La risposta della Casa Bianca «Saddam è una minaccia reale I nostri soldati sono già pronti» di Paolo Mastrolilli

La risposta della Casa Bianca «Saddam è una minaccia reale I nostri soldati sono già pronti» La risposta della Casa Bianca «Saddam è una minaccia reale I nostri soldati sono già pronti» Paolo Mastrolilli NEW YORK Il presidente Bush ha risposto subito al collega francese Chirac e al Cancelliere tedesco Schroeder: «L'Iraq è una minaccia reale per l'America, i suoi alleata e tutti gli amanti della libertà. La risoluzione dall'Onu verrà fatta rispettare». Il capo della Casa Bianca ha parlato a St. Louis, minacciando arresti e processi per i leader iracheni che useranno armi di distruzione di massa. Nello stesso tempo il capo degli Stati maggiori riuniti, generale Myers, ha avvertito che la macchina militare americana è già pronta a colpire, lasciando pochi dubbi sull'orientamento prevalente a Washington. Il futuro degli ispettori Onu, e quindi la probabile guerra, sono diventati oggetto di un braccio di ferro tra le due sponde dell'Atlantico, e l'amministrazione americana ha lanciato la campagna per convincere la Comunità intemazionale a sostenere l'intervento, prima ancora di conoscere il contenuto del rapporto che il capo della Commissione Unmovic, Hans Blix, presenterà al Consiglio di Sicurezza il 27 gennaio. Ieri anche il segretario di Stato Powell, dipinto finora come una delle «colombe» nel governo, ha detto al giornale Boston Globe che «le ispezioni non funzioneranno». Gli stessi sostenitori del processo diplomatico, insomma, stanno perdendo la speranza e la pazienza, e l'agenzia russa Interfax ha riportato le dichiarazioni di alcuni leader militari di Mosca secondo cui l'attacco è stato già deciso per la seconda metà di febbraio, e punterà al controllo dei pozzi di petrolio prima della conquista di Baghdad. L'agenzia poi è tornata sui propri passi e ha smentito, ma questa rimane la percezione in diversi ambienti. Bush in persona, del resto, ha ripetuto che secondo lui la fase delle ispezioni si sta esaurendo: «Saddam non disarma. E' un uomo pericoloso con armi molto pericolose. Ha mandato all'Onu una dichiarazione con 12.000 pagine di inganni e menzogne, e vuole continuare il suo gioco truccato». Ouindi il presidente ha lanciato un avvertimento: «Se saremo forzati a seguire la strada militare, ci saranno conseguenze per il dittatore dell'Iraq, per i generali, o per i soldati che usassero le armi di distruzione di massa contro le nostre truppe o contro vite innocenti. Se un ufficiale ricevesse questo ordine da Saddam, i suoi figli, o i killer che occupano le cariche più alte nel govemo, il mio consiglio è non eseguirlo. Altrimenti, quando il Paese sarà liberato, lui verrà arrestato e processato come criminale di guerra». Parlando con i giomalisti stranieri, il ministro della Difesa Rumsfeld ha ribadito che «la guerra non è inevitabile e non è ancora stata decisa». Ma il generale Myers ha avvertito che «noi siamo pronti a combattere subito e il regime iracheno deve saperlo», mentre il Pentagono ha richiamato altri 20.000 riservisti, nell'ambito di una mobilitazione che dovrebbe portare 150.000 uomini nel Golfo Persico entro metà febbraio, salendo poi fino a 250.000. Myers ha aggiunto che fonti di intelligence hanno rilevato «segni di insofferenza nella leadership irachena», e forse al momento questa è l'unica speranza di evitare la guerra, attraverso un colpo di stato, l'esilio di Saddam, o l'improbabile consegna delle armi sotto la pressione militare degli Usa. Secondo l'ultimo sondaggio pubblicato dal Washington Post, la maggioranza degli americani vorrebbe ancora dare tempo agli ispettori Onu, che ieri per la prima volta hanno visitato a sorpresa una moschea. Molto, però, dipende dal tono del rapporto che Blix consegnerà il 27 gennaio al Consiglio di Sicurezza. Ieri il diplomatico svedese ha detto di essere ancora insoddisfatto della collaborazione irachena, anche se finora non ha trovato le prove definitive sull' innocenza o la colpevolezza di Baghdad.

Luoghi citati: America, Baghdad, Boston, Iraq, Mosca, New York, Usa, Washington