Spagna, tra orge e calcio matto

Spagna, tra orge e calcio matto IL BARCELLONA IN TRIBUNALE, IL PRESIDENTE DEL SANTANDER IN PANCHINA Spagna, tra orge e calcio matto MADRID LA Spagna e il calcio più pazzo del mondo. Più pazzo di quello italiano, divorato e lacerato da storie di potere, politica e violenza. In Spagna il football è loco. Matto. Ur esempio? La squadra del Racing Santander (prima divisione) a suon di batoste è precipitata al sedicesimo posto in classifica, risultato che ha fatto imbufalire il presidente Dmitry Piterman, ucraino cresciuto in fretta negli States a base di hamburger e business. Sbarcato in Spagna, Piterman ha tentato la scalata al grande calcio, acquistando il Racing e tentandone il rilancio. Ma i disastrosi risultati l'hanno convinto a cacciare l'allenatore «reo» di non seguire i suoi consigli. Detto, fatto. Licenziato l'allenatore Manuel Preciado, il presidente ha preso in mano la situazione: ora allena la squadra e punta alla salvezza. Ma la «locaggine» del calcio spagnolo non si ferma qui. Tornano alla ribalta i festini tanto amati dai giocatori. Un anno dopo essere stata sbattuta in prima pagina, la famosa orgia madrilena tra 4 prostitute e 5 calciatori del Barga è finita in tribunale, a Barcellona. Il caliente «affaire», per colpa di una legge franchista del '66 ancora in vigore, minaccia di rovinare il giornale madrileno online che rivelò lo scandalo (e il direttore Fernando Jàuregui) e di salassare «TeleMadrid», sfacciatemente prò Real. I cinque implicati, Kluivert, Cocu, Cabri, Gerard e Dani, che hanno respinto le accuse, esigono infatti da ognuno 2,5 milioni di euro per danni. La storia risale alle 19,30 di martedì 22 gennaio 2002, due giorni dopo la sconfitta subita dai rossublù misteriosamente stanchi, 1-2 in casa del madrileno Rayo Vallecano, ultimo in classifica. «Minicanoa.com», il sito Internet leader nelle notizie rosa, spara: «Prima di giocare con il Rayo, nella suite 810 dell'hotel Hesperia, sede del ritiro del Barga, Kluivert, Cocu, Cabri, Gerard e Dani hanno partecipato fino a notte fonda ad un festino con 4 senoritas che hanno incassato 3 mila euro». Dopo 97 minuti, «Telemadrid» fornisce la stessa versione. Lo scoop gela squadra, dirigenti e «culé», i tifosi rossoblu. La loro vendetta è un esilarante striscione: «Meno scopate, più giocate». L'affaire si complica. La rivelazione è troppo precisa e circostanziata. A Madrid gira la voce che la «gola profonda» sia un manager del Barga, stanco delle malefatte del solito quintetto. Il Barga smentisce. Lo stesso fanno i giocatori. Poi, però, il club ammette: «E' vero, c'erano delle donne la notte del 19 nell'hotel Hesperia, ma si trattava di tifose in cerca di autografi». L'allegro quintetto decide di adire le vie legali. In tribunale i giocatori non si presentano e i loro avvocati accusano le due testate di aver pubblicato il falso, di averli danneggiati economicamente. I cinque milioni, bontà loro, andranno in beneficenza. Siro Lopez, capo della redazione sportiva di «Telemadrid» ribadisce la sua versione, avvalendosi del segreto professionale. L'avvocato di «Minicanoa.com» critica la legge, che obbliga editore e direttore a pagare subito, senza aspettare il ricorso, la condanna. La sentenza tra un mese. [g. a. o.l