Conti in rosso per le Generali Via al piano di tagli e rilancio

Conti in rosso per le Generali Via al piano di tagli e rilancio TRIESTE PROMETTE UN NETTO AUMENTO DELLA REDDITIVITÀ. BORSA DELUSA Conti in rosso per le Generali Via al piano di tagli e rilancio Strategia aggressiva, si punta ad un utile da 1,5 miliardi fra tre anni Saranno realizzati 617 milioni di economie con circa 2800 esuberi Flavia Podestà MILANO Le Generali vogliono mutare pelle, con un aggiornamento per il triennio 2003/2005 del piano industriale che ha preso le mosse nel 2001 e che, ora, dovrebbe ribaltare alcune vecchie logiche e ridare smalto ad un gruppo che negli ultimi tempi è parso un po' assopito e un po' appesantito da qualche acquisizione forse in parte sottovalutata. La «leadership per profittabilità in Europa» è l'obiettivo dichiarato al quale, se del caso, sacrificare l'espansione dei volumi (i premi complessivi dovrebbero crescere da 45,6 a 56,4 miliardi, con ipotesi di rendimenti degli attivi del 50Zo) e per il quale costringere la gestione ad impegnarsi nella ricerca costante della redditività e della creazione di valore per gli azionisti: non solo attraverso un leggero ridimensionamento delle strutture (2800 addetti di cui solo 600 in Italia), ma anche tramite una rilettura degli investimenti all'estero per concentrarsi sui settori a più alto valore aggiunto ed eliminare le attività non performing. Le quantità indicate per certificare i progressi a fine periodo sono mollo ambiziose', si prevedono, infatti, in crescita dal 9,40Zo del 2001 all'11,90Xi del 2005 il Roev (return on embedded value); in aumento da 22,4 a 25,7 miliardi di euro K3,50Zo l'anno) deU'Embedded Value (ossia il valore intrinseco del gruppo); in aumento del ^^ da 416 a 660 milioni di euro 0 valore della nuova produzione nel Vita. I costi dovrebbero ridursi nel periodo di 617 milioni di euro, grazie alla riduzione di organico possibile con il. ridisegno dei processi e l'estensione ' dell'informatizzazione. Viene messa in conto, inoltre, un netto miglioramento della gestione industriale, che nel 2001 ha saldato in negativo per 656 milioni di euro mentre nel 2005 dovrebbe realizzare un risultato positivo di 1.210 milioni. Particolarmente elevato il miglioramento programmato per la Combined ratio - ossia il rapporto tra costi tecnici (sinistri, provvigioni, spese generali) e ricavi tecnici - che dovrebbe calare dal 108,4 al 100,30Z(i (ossia al livello che la Ras intende realizzare quest'anno, anche se oggettivamente, per le diversità di perimetro e di mix delle attività, i raffronti in campo assicurativo rischiano sempre di essere distorsivi). Le quantità non esauriscono un piano industriale, ma sono ciò che più immediatamente lo fotografa. Nel raccontarle alla business comunity riunita ieri a Palazzo Mezzanotte, Giovanni Perissmotto e Sergio Balbinot - ossia i due dioscuri che dalla primavera scorsa reggono le sorti del Leone di Trieste - si sono in qualche modo condannati a farle rispettare e su quelle scommesse - ossia sulla capacità concreta di implementare con scelte conseguenti le traiettorie del piano, saranno giudicati. Non lo sono stati ieri, a dispetto del fatto che Piazza Affari abbia decretato pollice verso all'indirizzo delle Generali: i titoli della scadérla triestina hanno vissuto una giornata di ribassi chiudendo in calo del 4,91nZo a 17,52 euro. Non era il piano che il mercato valutava ieri, ma la conferma che il pessimo andamento delle piazze finanziarie mondiali e i cataclismi che si sono succeduti nel Nord Europa hanno tinto di rosso il bilancio consolidato del gruppo nel 2002: la capogruppo invece, ha confermato Perissinotto, presenta un risultato positivo, seppure inferiore a quello del 2001. Perissinotto e Balbinot - che giurano di aver raccolto sulle scommesse il consenso e, dunque, l'impegno di tutto il management - promettono però una crescita dell'utile netto a. 1.508 milioni di euro nel 2005 (-l-8,20Zo rispetto ai 1.100 milioni del 2001). Come guidare im gruppo multi brand e multi locai come le Generali che sono uno dei big del settore in Europa con i suoi 28,1 miliardi di euro di premi vita, i 17,5 miliardi di premi danni, i 191 miliardi di euro di riserve a fine 2001, i 40 mila agenti, i 42 mila promotori finanziari, i 5200 sportelli bancari (grazie alle intese di Bancassurance dove la joint venture con Banca Intesa che potrebbe portare a 2/3 miliardi di premi aggiuntivi dovrebbe partire entro giugno 2003) - verso lo scenario tratteggiato, senza stravolgerlo? Semplicemente riprendendo in mano il timone della corazzata. Non è un caso che i dioscuri mettano m luce «il ruolo chiave» della nuova struttura organizzativa di Corporate basata «sulle funzioni di pianificazione strategica e controllo, cui viene assegnato un peso fondamentale nella creazione di valore e di supporto alle attività operative»: con tutto ciò che questo può comportare anche in termini di valutazione delle risorse umane, a partire dalle posizioni di maggior rilievo. Manager valutati sugli obiettivi, dunque e non sulla fedeltà alla real casa: anche perché i due nuovi amministratori delegati, per primi, non hanno fedeltà che non siano quelle alla compagnia, misurabili con i risultati. Per raggiungere i quali, sull'estero, il Leone di Trieste si concentrerà nei principali Paesi d'Europa; con Francia e Germania in posizione chiave, ed una crescita in loco anche con acquisizioni mirate (da finanziarsi con parte dell'abbondante capitale eccedente); con Austria e Spagna dove è necessario un forte recupero di redditività; con nuova espansione nei Paese dell'Est Europeo e del Far East (a partire dalla Cina). Generali non cresceranno in Commerzbank e, per ora, non programmano buy back su Amb e Alleanza. Il Gruppo Generali Il Gruppo Generali Assicgrarioni.General: di Trieste » Sodetà controllate, partecipazioni dirette o indirette 614 4 Società consolidate in un unico bilancio ►^ Compagnie di assicurazione ^ Holding e finanziarie ^Immobiliari Il piano 2003-2005 * Collaboratori lllilll * Utili consolidati 2001 • Premi consolidati 2001 # Prime stime degli utili 2002* "Il bilancio verrà presentato nei prossimi mesi * riduzione costi • riduzione personale - ■617 milioni di euro 2.800 addetti 600 in Italia 2.200 all'estero * utile netto 2003 1 20051 931 milioni di euro ~ 1.508 milioni di euro i1 crescita utile annua 8,50Z(i 1.100 milioni di euro 45.563 milioni di euro- in diminuzione* 'Risultato netto consolidato negativo, benché positivo per la capogruppo ^ ricoltajjremi^ crescita annua * Aree strategiche-•j Aree di espansione : globale vita 1 altri ~\s,SVt- t6,5^ -t3,8lJ4" Italia, Francia, Germania Est Europa, Cina, altri paesi asiatici

Persone citate: Balbinot, Flavia Podestà, Giovanni Perissmotto, Perissinotto, Sergio Balbinot, Value