Bufera sull'ente di assistenza di Giampiero Maggio

Bufera sull'ente di assistenza FRATTURA ALL'INTERNO DEL CONSIGLIO D'AMMINISTRAZIONE SUL PROBLEMA DEI SERVIZI ESTERNI Bufera sull'ente di assistenza Cuorgnè lascia il consorzio intercomunale Giampiero Maggio CUORGNE' E' bufera sul Ciss 38, l'ente socio assistenziale che raggruppa quasi una quarantina di Comuni altocanavesani. E all'interno dell'assemblea dei sindaci si nascondono due anime. Cuorgnè esce dal Consorzio in aperta polemica con una minoranza di colleghi e di fatto «svuota» le casse dell'ente di un'entrata importante, circa 250 mila euro, la somma che ogni anno concedeva in quanto socio di maggioranza. «Siamo stufi - tuona il sindaco Giancarlo Vacca Cavalot - la frattura è nata in sede di approvazione di bilancio e per le continue polemiche sui servizi estemalizzati». Ora, la rottura, è insanabile. Aggiunge: «Non vogliamo sopportare altri colpi di mano, noi siamo fuori ora voglio vedere come faranno a mandare avanti un ente senza il nostro mezzo miliardo di vecchie lire». A ruota, potrebbe fare la stessa scelta di Cuorgnè, un altro pezzo grosso del Consorzio, Rivarolo. Intanto, ad una polemica se ne aggiunge un'altra. Favria è pronta a scippare la sede del Ciss 38 proprio a Cuorgnè. Il primo cittadino Serafino Ferrino mette a disposizione l'ex casa di riposo Nizzia senza pretendere un centesimo per l'affitto: «Cuorgnè spiega Ferrino - chiedeva svariati milioni per concedere uno spazio dell'ex Manifattura, da noi possono venire gratis e mi sembra che per l'ente si tratti di un bel risparmio». Il primo cittadino di Favria, che col collega di Busano Giambattistino Chiono sta guidando una sorta di golpe all'interno dell'ente, ha avanzato la sua proposta, ora toccherà al consiglio d'amministrazione del Consorzio esprimersi. C'è chi legge l'azione di Ferrino come un colpo basso scagliato contro il nemico Vacca Cavalot: la possibilità che la nuova ala della Filanda rischi di restare con uno spazio vuoto - quello che doveva essere riempito con la nuova sede Ciss - potrebbe creare non pochi imbarazzi. Ma su questo punto il sindaco cuorgnatese replica: «Non c'entra niente la sede, tant'è che abbiamo proposte da altri enti, pronti ad entrare in qualsiasi momento nell'ex Manifattura. La frattura è nata prima, durante l'ultima assemblea, quando è stato affronto il bilancio e la questione della esternazlizzazione dei servizi». E proprio Favria e Busano avevano guidato la rivolta, opponendosi alla proposta del direttore dell'ente Franco Mosso di sostituire le assistenti domiciliari sul territorio con le cooperative. Una presa di posizione, quella dei due colleghi, che non era piaciuta ad Edoardo Gaetano, sinda- co di Rivarolo, altro Comune socio di maggioranza: «Tocca al consiglio d'amministrazione, non all'assemblea dei sindaci decidere sull'opportunità di estemalizzare i servizi», scrive in una lettera inviata alcuni giorni fa agli altri primi cittadini del Consorzio. E ammonisce: «Non bisogna mettere in discussione gli equilibri di un ente associativo, perché un atteggiamento del genere fa pensare che le finalità consortili riguardino la tutela di alcuni dipendenti piuttosto che l'attività socio-assistenziale nei confronti dei cittadini». Pronta la replica di Ferrino: «Come spiegare ai cittadini che l'ex casa di riposo di Favria, su cui grava un mutuo contratto dal Ciss, è a disposizione e non viene utilizzata, mentre non più di qualche mese fa l'ente aveva programmato il trasferimento di tutte le assistenti sociali a Rivarolo, in una struttura a pagamento?». Potrebbe saltare l'accordo che prevede la sede del Ciss 38 nell'ex Filanda

Persone citate: Edoardo Gaetano, Ferrino, Franco Mosso, Giambattistino Chiono, Giancarlo Vacca Cavalot, Nizzia, Serafino Ferrino, Vacca Cavalot