«Nell'assassinio di Nadia c'è stata premeditazione»
«Nell'assassinio di Nadia c'è stata premeditazione» GIOVANE UCCISA DAL FIDANZATO, INDAGINE CHIUSA «Nell'assassinio di Nadia c'è stata premeditazione» Omicidio premeditato aggravato dai futili motivi: è un'accusa da ergastolo quella che il pm Roberto Sparagna contesta a Toni Rizzo, il giovane che lo scorso agosto uccise la fidanzata, Nadia Meneghini, perché voleva lasciarlo. Nei giorni scorsi il magistrato gli ha inviato il rituale «avviso di chiusura indagini», che precede di 20 giorni la richiesta di rinvio a giudizio. Rizzo, dopo aver strangolato la ragazza nel suo appartamento in via Feletto 37, simula un furto e poi, Der allontanare i sospetti, dà 'allarme. Si mette in contatto con la sorella e il cognato e poi con gli amici. Controlla bar e locali alla ricerca di Nadia. Vorrebbe chiamare i vigili del fuoco per far abbattere la porta di casa. Lo sconsigliano, forse Nadia dorme e non vuole vedere proprio lui. Nadia invece è morta e Rizzo sta solo recitando. Si tradisce quando usa il cellulare della fidanzata uccisa: lo inter¬ cettano e poi confessa. «Amavo tanto Nadia, non volevo che mi lasciasse. Ho avuto un raptus di follia. Sono pentito di quello che ho fatto» raccontò poi al pm Sparagna, presente il suo legale Nicola Bruno. E' stato sottoposto a perizia psichiatrica e dichiarato sano di mente. Ora è in cella alle Vallette. Prima dell'udienza preliminare, un supplemento di indagine, chiesta dal legale di parte civile Loredana Gemelli, cercherà di chiarire un piccolo giallo: dall'alloggio risulta scomparsa una somma di denaro, che Rizzo però nega di aver preso. «Ho conosciuto Nadia in una chat di sms. Inviai molti messaggi a persone sconosciute. Mi rispose una ragazza di Torino, Elena che mi parlò di Nadia. Entrai in contatto con lei». Rizzo viene a Torino, inizia la relazione che diventa travagliata, con litigi sempre più frequenti, davanti a tutti, anche alla fermata del bus.
Persone citate: Loredana Gemelli, Nadia Meneghini, Nicola Bruno, Roberto Sparagna, Toni Rizzo
Luoghi citati: Torino
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