Troppo bella per battere Venus

Troppo bella per battere Venus AGLI AUSTRALIAN OPEN LA WILLIAMS SCHIANTA L'ELEGANTE HANTUCHOVA CHE ANNUNCIA: MI IMBRUTTIRÒ' PER COMPETERE Troppo bella per battere Venus Stefano Semeraro IMMAGINATE una betulla opposta ad un uragano: chi vince? L'uragano, ovviamente. L'uragano si chiama Venus Williams, la betulla Daniela Hantuchova. Daniela è ceka, ha 19 anni, gli occhi verdi, molto talento e poca carne: di profilo pare il tratto di carboncino di uno stilista, elegantissimo e quasi emaciato, la silhouette di una bionda Audrey Hepbum del tennis. Dei suoi delicati 181 centimetri di altezza, misuratori occulti sostengono che ben 106 spettino alle sole gambe. Un compasso così largo, da giraffa, le serve tanto per disegnare accurate traiettorie sul campo quanto per affascinare i tennis-voyeur su un paio di set fotografici e sulla passerella dove, truccatissima, hanno tentato di catapultarla nel ruolo di antagonista chic della Koumikova l'ex Lolita sempre allupante ma ultimamente un po' impappagorgita. Daniela, a dire il vero, preferirebbe fungere da rivale delle due sorelle Williams sui campi da tennis, ma nei quarti degli Australian Open ha dovuto masticare per l'ennesima volta una realtà violenta: i suoi 56 chili sono pochi per fare argine ai quasi 73 di Venus, capace di scagUare da un'altezza di 185 centimetri prime palle di servizio a 201 all'ora. Il risultato di un match così squilibrato ha partorito un 6-4 6-3 per la panterona e pensieri tumefatti per Daniela: «Penso che la differenza fra noi sia stata il servizio - ha buttato lì -. Il mio non era potente come il suo ed in questo modo lei ha potuto vincere i punti decisivi. Questa gara mi ha mostrato chiaramente il duro lavoro, soprattutto fisico, che devo svolgere». Attendiamoci quindi di vedere le timide clavicole, i pettorali esangui di Daniela caricati di muscoli, gonfiati dalla panca e dai bilancieri. Il tennis non è più, e da tempo, uno sport per ragazzine, ma per virago palestrate; il successo delle Williams Sisters, le azioni in crescita della certo non esile Clijsters, ne sono la testimonianza più convincente. Attenzione però a non esagerare: il tennis di Daniela ha equilibri intelligenti, basati su fosforo e agilità, non violentabili. A snaturarsi in body-builder del resto provò già in passato un'altra leggiadra come la Sabatini, con pessimi risultati, sia sul piano estetico sia su quello cinicamente agonistico. Detto delle ragazze terribili, va registrato fra i maschi uno sviluppo quasi geriatrico del tabellone. Nella semifinale bassa si scontreranno infatti i due più anziani del torneo, Andre Agassi, di anni 32, e Wayne Ferreira, 31 enne globe-trotter sudafricano che ormai gioca più per piacere che per professione. Il lentigginoso Wayne ha confermato nei quarti la fama di perdente di talento dello spagnolo con le méches, Juan Carlos Ferrerò, una crisalide di campione che stenta ad uscire dal bozzolo. Andreine, dopo la non troppo sorprendente sconfitta patita dal n.l del mondo Lleyton Hewitt contro il gentleman marocchino El Aynaoui, è ora chiaramente il favorito. Finora ha perso un solo set, con il francese Escudé, e in un paio di match, compreso quello nei quarti contro Grosjean, si è quasi riposato. Quando si è impegnato, papà Agassi ha rasentato invece la perfezione, ed è tanto ottimista da aver svelato ieri una scommessa fatta alla vigilia degli Open con la sposa e madre Steffi Graf: «Se vincerò qui, Steffi (che si è ritirata nel '99, ndr) dovrà giocare con me il doppio misto a Parigi, potete scriverlo». Oltre alla gioia di giocare a fianco della consorte nel torneo che ospitò i loro primi flirt. Agassi insegue una libidine statistica: diventare, a 32 primavere suonate, il più vecchio fra i numeri uno della storia del gioco. Nella parte alta del tabellone lo scontro di semifinale è stato invece deciso dai quarti che fra la notte e l'alba italiana hanno messo di fronte il nostro prossimo avversario in Davis, Youness El Aynaoui e lo yankee rampante Andy Roddick, l'argentino Nalbandian e il tedesco Schuettler. WyHtIMIllii1. Ht.uìtitii....'. ' I Venus Williams (a sin.) stringe la mano dopo il match all'esile Daniela Hantuchova

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