Maremma, Sos per l'Aurelia di Carlo GrandeNicola Caracciolo

Maremma, Sos per l'Aurelia SABATO UNA FESTA-CONVEGNO A ORBETELLO Maremma, Sos per l'Aurelia Appello degli ambientalisti: no alle autostrade Carlo Grande Una sola strada, per la Maremma: l'Aurelia, che però va resa più sicura. E' la parola d'ordine di numerose associazioni ambientaliste (tre su tutte: Wwf, Italia Nostra, Legambiente, e fra le altre il Comitato per la bellezza Maremma mare e il «Soccorso ambientale maremmano») che nel convegno «Aurelia sicura», sabato a Orbetello nel Casale della Giannella gestito dal Wwf, discuteranno di viabilità per difendere un'area tra le più fragili e preziose del territorio italiano. Il ministro per le Infrastrutture e i trasporti Pietro Lunardi e la Regione Toscana hanno infatti presentato due distinti progetti di autostrada, ma litigano sui tracciati creando una grave «empasse»; Lunardi propone un tracciato interno alla Maremma, che costerebbe oltre 5.300 miliardi di lire (dei quali 3.500 a carico dello Stato). La Regione Toscana vorrebbe un'autostrada sulla costa, che costerebbe 2.500 miliardi di vecchie lire, dei quali 1.500 a carico dello Stato. Il progetto di autostrada in Maremma, avvertono gli ambientalisti, è la classica grande opera di Pantalone, per la quale paga lo Stato e i profitti andrebbero ai privati. Le associazioni propongono invece l'adeguamento dell'Aurelia, che costerebbe ai contribuenti meno di tutti e due gli altri progetti: la spesa preventivata non arriva a 1.500 miliardi di lire e non prevede regali di nessun genere alla Società autostrade. L'adeguamento della Statale 1 Aurelia da Rosignano a Civitavecchia, dicono, sarebbe un progetto di gran lunga preferibile, sia dal punto di vista economico che ambientale. Senza contare che mancano nel bilancio dello Stato i soldi necessari per aprire i cantieri. Ma bisogna fare in fretta, perché continua la strage sull'Aurelia, una delle statali più a rischio d'Italia proprio nel tratto tra Grosseto e Civitavecchia. «Bisogna intervenire subito spiega Nicola Caracciolo, vicepresidente di Italia nostra - perché l'Aurelia è una strada pericolosissima: le percentuali di incidenti rispetto alle strade nazionali è quasi doppia; E il progetto definitivo elaborato dall'Anas, in attuazione del Protocollo d'intesa tra il Governo e la Regione Toscana, è l'unico realizzabile a breve termine. Deturperà meno il paesaggio e l'ambiente, costerà meno e salverà molte vite». Il progetto Anas è tuttora all' esame del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: durante il convegno si cercherà di confrontarlo con le alternative autostradali proposte, dal punto di vista del rapporto costi-benefici, ambientale, urbanistico, finanziario, infrastnitturale e dei tempi di realizzazione. Tra i relatori, oltre ai presidenti delle associazioni, ci sono Gianni Mattioli, docente alla Facoltà di Scienze Università di Roma (che parlerà del «Corridoio tirrenico nella politica europea dei trasporti»), l'urbanista Vezio De Lucia («Il paesaggio fragilissimo della Maremma»), Anna Donati, senatrice gruppo Verdi l'Ulivo («Procedure accelerate e finanziamenti per l'autostrada Livorno-Civitavecchia, opera strategica del Governo Berlusconi») e Maria Rosa Vittadini, docente Pianificazione dei Trasporti Università di Venezia («Il Corridoio Tirrenico: le alternative al tracciato autostradale e gli effetti di rete»). «Noi diciamo che l'autostrada è comunque distruttiva - insiste Caracciolo -. Se si va avanti così finisce che le cose restano come sono chissà per quanto tempo. Facciamo una piccola grande opera, anziché una grande opera virtuale, che non viene mai fatta. Noi speriamo, con il convegno, che molti, in teoria favorevoli all'autostrada, abbiano modo di ripensarci». Vedremo cosa diranno i politici e gli amministratori che parteciperanno: dagli assessori della Regione Toscana ai presidenti delle Province di Grosseto, di Livorno e Viterbo, ai Sindaci dei Comuni interessati. Nicola Caracciolo, di Italia Nostra: «Il progetto Anas che rende sicura la statale è l'ideale per l'ambiente e per i soldi dei contribuenti» La Maremma, dicono gli ambisntalisti, è minacciata da due progetti di autostrade