Valentino sogna la principessa indiana di Antonella Amapane

Valentino sogna la principessa indiana PARIGI, LAETITIA CASTA TORNA SUL PODIO CON GAULTIER. LE CORTIGIANE VENEZIANE IMPARRUCCATE SFILANO PER LACROIX Valentino sogna la principessa indiana Chanel trasforma i tailleur di tweed in morbidi soffi di tulle Antonella Amapane inviata a PARIGI Da Nuova Delhi con amore. Passando per Parigi e New York. La principessa indiana firmata Valentino frequenta solo il jet set internazionale. Biondissima e sottile, giganti orecchini di filigrana, occhi bistrati e capelli lunghi fino al sedere, viaggia in tailleur bianchi anche di coccodrillo - ma ama soprattutto tuniche e pantaloni a sigaretta di shantung, alla Sonia Ghandi. Al Trocadero c'è la tout Paris e una folla di personaggi ad applaudire la couture del sarto romano. Da Ines Sastre ad Ashley Judd, da Bryan Adams all'inossidabile Joan Collins. Sari e berretti alla Nerhu, manciate di collane a illuminare generosi scolli a goccia e borse-anello ispirate alle quattro stagioni, sono la punteggiatura di uno stile iperfemminile, scandito da grappoli di cristalli e fili di vero argento intessuti su capi preziosissimi. L'indian summer, in un crescendo di toni chartreuse e curry, culmina con una carrellata di toilette fiorite, su cui sbocciano corolle tridimensionali. Oppure stampate nei toni del rosa e del fragola. «Come la fantasia della gonna indossata dalla Madonna di porcellana della chiesa di Sant'Anastasia, a Roma», confida il sarto, folgorato dalla bellezza di quella vergine. Stanco dell'alta moda? «Mai. Disegno anche 30 abiti al giorno. Mi dà energia l'amore della gente. Sono felice di sapere che le mie creazioni si tramandino di madre in figlia», spiega Valentino dietro le quinte, mostrando i sapienti drappeggi delle sue giacche candide, i ricami Silver delle toilette da sera incrostate di perline lattiginose, le mille trasparenze di tulle dai bagliori lunari. L'alta moda è un esercizio creativo senza confini, da tutelare come fa il WWF con le specie in via d'estinzione. A salvare gli atelier storici che lo sostengono con le loro impareggiabili lavorazioni è sceso in campo Chanel. La griffe ha infatti acquistato cinque dei più prestigiosi e antichi laboratori: di ricami (Lesage), piumaggi (La Marie), bottoni (Desrues), scarpe (Massaro) e cappelli (Michel). Continueranno a lavorare per tutte le altre maison. A primavera, però, sforneranno una linea di super lusso per la doppia «C», la «Satellite-Love». Intanto Karl Lagerfeld - magro come un damerino e impiccato da un collettole rigido - ieri ha mandato in pedana donne-giunco leggere come un soffio. Eteree nei tailleur in tweed stramati che si assottigliano in soffi di tulle; evanescenti nelle tuniche cosparse di micro-sacchetti contenenti paillettes e perline; smilze nelle giacche più lunghe. Mentre le toilette profilate di marabù e pittoriche pennellate di colore, rimandano alle geome- trie del futurismo. Il volto nuovo della maison? Una moscovita, la castana Natalia Vodianova, 20 anni, chiome arruffate sotto la visierina di tweed, gambe da gazzella. L'accessorio novità è l'orologio digitale «Chocolat», con cinturino a forma di barretta di cioccolato, già al polso di tutte le modelle. Passaggio del testimone. Laetitia Casta, da musa di Saint Laurent, diventa donna simbolo di Gaultier, strepitosa nel mini abito da sposa di madreperla. E i bottoni opalescenti finiscono per caratterizzare tutta la collezione. Cinquantadue uscite - ispirate al mondo sottomarino e alla danza - dove perfino il jeans di seta diventa salopette couture. Tanti i corsetti sagomati, le maglie a righe tagliate come bavaglini, i cardigan bust.ier portali su pantaloni maschili. Incredibili le lavorazioni dei modelli da sera in pizzo ragnatela. Volteggia fino a notte l'onda la cortigiana veneziana di Christian Lacroix. Inleq^relata da una sontusa Alee Weck, avvolta nell'abito rosa da gran ballo a corte, l'immensa parrucca cosparsa di farfalle e paillettes. Schiava d'amore in calzature sfilate - rosse e argento, con cavigliere-manetta - create da Rossi Moda nel Brenta per feticiste molto snob. La griffe con la doppia «C» scende in campo per salvare gli atelier storici parigini e acquista cinque prestigiosi laboratori Laetitia Casta sfila per Gaultier La principessa indiana di Valentino Un modello di Chanel

Luoghi citati: New York, Nuova Delhi, Parigi, Roma