Dio nella Costituzione europea di Enrico Singer

Dio nella Costituzione europea Dio nella Costituzione europea Venti firme dalla Convenzione per due articoli sui valori religiosi Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES L'idea è venuta a Helmut Kohl, che l'ha proposta senza troppo clamore durante la riunione che il parlilo popolare europeo ha tenuto a Frascati, prima di Natale. Ma da ieri è sul tavolo della Convenzione sotto la forma di un progetto in due articoli per sciogliere uno dei nodi più delicati della futura Costituzione europea: come richiamare i valori della religione nel nuovo Trattato fondamentale dell'Unione. La soluzione? E' quella già adottata nella Costituzione democratica della Polonia, che adesso sta per entrare nella Uè. Una soluzione che, secondo i venti firmatari del documento consegnalo a Giscard e Amalo, non irriterebbe i laici e darebbe invece soddisfazione al Valicano e a tulli quelli ormai numerosi e di diverse sensibilità - che hanno chiesto di riconoscere i valori delle radici spirituali. Due gli articoli. Il primo, in realtà, è una frase che dovrebbe essere inserita nel prologo della Costituzione. E' un riferimento «a quanto l'Europa deve alla propria eredità spirituale e morale». L'altro è un vero e proprio articolo che dice cosi: «I valori dell'Unione includono i valori di coloro che credono in Dio quale fonte di verità, di giustizia, di bene e di bellezza, come pure di coloro che non condividono una fede, ma rispettano questi valori universali sulla base di altre ispirazioni e convinzioni». Un testo «aperto», attento a non fare riferimenti precisi alle diverse religioni. Tra i venti firmatari di quello che adesso è diventalo il primo progetto concreto per parlare di Dio nella Costituzione europea, c'è per l'Italia il vicepresidente del ppe, Antonio Tajani. E ci sono l'ex premier irlandese John Burton, l'attuale presidente della commissione Esteri dell'Europarlamento, Elmar Brok, e l'ex ministro degli Esteri della Romania, Adrian Severin. Tutti membri della Convenzione, come gli altri firmatari del documento. Tajani ha ammesso ieri che sulla strada del progetto «ci sono resistenze» nella Convenzione. Delle radici cristiane dell'Europa si parlerà anche in un convegno, che si terrà a Roma alla fine della settimana' nel Pontificio ateneo Regina Apostolorum, al quale interverrà il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Ai lavori parteciperanno i cardinali Joseph Ratzinger e Angelo Sodano e molte personalità politiche, tra le quali il vicepresidente della Convenzione europea. Giuliano Amato. Qualcosa si muove. Anzi, molto è in movimento per accogliere nella Costituzione che verrà quel richiamo alla religione che lo slesso Papa ha più volte direttamente sollecitato. In attesa di affrontare questo capitolo, la Convenzione anche ieri si è divisa sul problema della «doppia presidenza» della Uè, porlato allo scoperto dal documento franco-tedesco sulla riforma istituzionale dell'Unione. Da una parte i grandi Paesi - Francia e Germania, naturalmente, ma anche Italia, Inghilterra e Spagna - favorevoli a rendere «slabile» la figura del presidente del Consiglio che ora ruota ogni sei mesi. Dall'altra tutti gli altri: i «piccoli» guidati da Belgio, Olanda e Lussemburgo, ma anche i futuri Stali membri, come la Polonia o l'Ungheria. E ieri Giscard, in un'intervista al «Figaro», si è dichiaralo contrario all'elezione del presidente della Commissione da parte del Parlamento europeo: «Rischia di condurre a una politicizzazione della Commissione. E sarebbe difficile, in quelle condizioni, incarnare il bene comune europeo e l'imparzialità».

Persone citate: Adrian Severin, Angelo Sodano, Antonio Tajani, Carlo Azeglio Ciampi, Elmar Brok, Giuliano Amato, Helmut Kohl, John Burton, Joseph Ratzinger, Tajani