Gargani: «Abbassiamo i toni della polemica» di G. Ru.

Gargani: «Abbassiamo i toni della polemica» Gargani: «Abbassiamo i toni della polemica» intervista ROMA ONOREVOLE Gargani, il capogruppo di An alla Camera, Ignazio La Russa, rileva che le azioni disciplinari contro i magistrati bisogna farle e non annunciarle. E' d'accordo? «Sono d'accordo. Più in generale, sono d'accordo con il fatto che le riforme non dobbiamo più annunciarle ma farle. Con le riforme, tra l'altro, ci garantiamo dal rischio di politicizzazione della magistratura». In che modo? «Siccome la riforma dell'ordinamento giudiziario pone la magistratura in posizione più responsabile e indipendente, con una netta distinzione tra giudici e pm, la politica resta fuori». Il Guardasigilli annuncia casi di commistione tra magistratura e politica... «Se vi sono singoli casi di magistrati che agiscono con una finalità politica, allora è doveroso procedere. Spetta al ministro avviare l'azione disciplinare e poi, naturalmente, sarà il Csm a valutare il merito dei procedimenti». Il suo è un distinguo dal ministro leghista della Giustizia? «Assolutamente no. Il problema non è il ministro, avverto più in generale la necessità di raffreddare i toni della polemica. La politica, il potere legislativo, ha il dovere di intervenire e questa maggioranza non intende venire meno all'impegno di riformare la giustizia. A maggior ragione dopo aver letto le 26 relazioni dei procuratori generali, in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario, perché è emerso che il quadro della giustizia è drammatico. Insomma, il dovere del legislatore è porre mano alle riforme. Aggiungo, evitando i proclami, i dissidi e i contrasti». Proprio il Guardasigilli, l'altro giorno, ha dichiarato: «Occorre l'immunità parlamentare e la non procedibilità contro chi sta al governo». Condivide? «Mi fa piacere che i leghisti si siano convertiti. Il sottoscritto votò contro, nel 1993, l'abolizione dell'articolo 68 della Costituzione. Ritenevo allora, e a maggior ragione lo ritengo oggi, che l'immunità sia un valore come lo è l'indipendenza della magistratura: dobbiamo individuare un filtro a garanzia dei rapporti corretti tra i poteri dello Stato. L'immunità e le garanzie del Parlamento non sono privilegi del deputato ma della istituzione Parlamento in quanto tale. E quindi, non è una clava da agitare in termini rivendicativi o di rivalsa: l'immunità è una prerogativa forte della democrazia non una punizione nei confronti della magistratura». L'immunità per il governo? «Quella c'è già, per quanto riguarda le prerogative del governo il nostro paese è all'avanguardia in Europa: la nostra legge sul Tribunale dei ministri, infatti, stabilisce che se il reato del ministro viene fatto nell'interesse dello Stato non viene perseguito. L'Italia, invece, deve recuperare l'immunità del Parlamento: siamo gli unici in Europa a non averla». [g. ru.]

Persone citate: Gargani, Ignazio La Russa

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma