La Rbm nel mirino degli animalisti

La Rbm nel mirino degli animalisti PREVISTO L'ARRIVO DI CENTINAIA DI PARTECIPANTI IL PROSSIMO VENERDÌ' A COLLERETTO GIACOSA La Rbm nel mirino degli animalisti Indetta una protesta nazionale contro l'uso della vivisezione Mauro Revello COLLERETTO GIACOSA L'istituto Ricerche Biomediche «Marxer» finisce nel mirino degli antivivisezionisti. Dopo una lunga serie di manifestazioni di protesta, che per otto mesi (a cadenza settimanale) hanno visto un gruppo di persone «accogliere» i dipendenti davanti ai cancelli dell'azienda, ora la questione varca i confini canavesani. Per venerdì prossimo, alle 14, è organizzata una contestazione a carattere nazionale, che potrebbe far affluire a Colleretto Giacosa centinaia di manifestanti. Non mancano motivi di tensione: nelle ultime settimane, infatti, i vertici della Rbm e anche autorità locali hanno ricevuto minacce di vario genere, sulle quali sta indagando la polizia. Motivo conduttore della protesta è la sperimentazione animale, pratica definita '.obsoleta e antiscientifica» dal coordinamento NoRbm, promotore dell'iniziativa di venerdì. «Si usano gli animali per testare farmaci - recita un comunicato - soltanto perchè offrono una comoda difesa alle compagnie chimico-farmaceutiche: questa sperimentazione, in pra- tica, non si fa per motivi scientifici, ma economici». Non è la prima volta che si organizzano manifestazioni di questo genere; di recente aveva fatto scalpore l'assalto all'allevamento Merini, a San Polo d'Enza. Adesso i riflettori sono puntati sulla Rbm (il cui azionista di maggioranza è la casa farmaceutica Serono), da 35 anni in Canavese con oltre 180 dipendenti che si occupano di tossicologia. «Perchè l'Rbm? E' un punto di partenza per portare avanti le istanze antivivisezioniste - spiegano i portavoce della protesta -. Questa azienda non è migliore o peggiore di altri laboratori analoghi, privati o universitari». Alla Rbm viene chiesto di dichia¬ rare la mancanza di criteri scientifici della propria attività. «Ma sono queste polemiche a non avere alcuna valenza scientifica - dicono in azienda -. Se così fosse, i manifestanti dovrebbero andare a protestare a Bruxelles, oppure davanti al Ministero della Sanità. Insultare e minacciare chi lavora qui non ha alcun senso. Noi siamo dei semplici esecutori: i continui controlli ed ispezioni, poi, dimostrano che lavoriamo nel pieno rispetto delle leggi». E aggiungono: «La sperimentazione animale è, al momento, l'unica ad avere criteri di validità e ad essere ammessa dalle normative internazionali». Alla manifestazione di venerdì non ha dato adesione formale la Lav, Lega anti vivisezione, che pure nel maggio scorso aveva promosso un'iniziativa di protesta davanti ai cancelli della Rbm. «Alcuni nostri militanti parteciperanno - spiega il consigliere nazionale Marco Francone -. Per noi, però, non è un'iniziativa prioritaria, e condanniamo le violenza e le minacce che possono essere state messe in atto nelle scorse settimane. Il nostro obiettivo è intervenire a livello legislativo, nazionale ed europeo, per fermare la vivisezione».

Persone citate: Marco Francone, Mauro Revello, Merini, Serono

Luoghi citati: Bruxelles, Colleretto Giacosa, San Polo D'enza