«Il centro dì chirurgia estetica era fuorilegge»
«Il centro dì chirurgia estetica era fuorilegge» NELL'INCHIESTA DEL PM GUARINIELLO SONO FINITI ANCHE DUE MEDICI DELL'ASL 1 «Il centro dì chirurgia estetica era fuorilegge» Scandalo Omnia Medica, in sette sono rinviati a giudizio Giorgio Ballario Sette rinvìi a giudizio per lo scandalo dell'Omnia Medica, il contro di chirurgia estetica di via Baiardi 7 messo sotto sequestro dalla Procura nell'estate del '99 perché sprovvisto delle indispensabili autorizzazioni sanitarie. Il 30 maggio finiranno davanti al giudice il titolare della struttura ambulatoriale. Graziano Savant Ros; il direttore tecnico Dante Sassone, due medici che operavano nel centro estetico, un'infermiera e altri due medici della Asl 1 che avrebbero omesso di denunciare all'autorità giudiziaria le inadempienze della Omnia Medica. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, che nel '99 si è imbattuto nella struttura sanitaria di via Baiardi durante una serie di controlli a tappeto sui centri che praticavano interventi di chirurgia estetica come liposuzioni, lipoaspirazioni e lifting di vario genere. Nel corso di un'ispezione condotta dai carabinieri del Nas e dagli ispettori della Asl 1 si scoprì che nei locali della Omnia Medica era in funzione una vera e propria sala operatoria, nella quale si effettuavano persino interventi chirurgici in anestesia generale. Dopo un rapido controllo, però, i carabinieri hanno accertato che la sala operatoria - oltre a trovarsi in precarie condizioni igienico-sanitarie - era totalmente sprovvista di autorizzazioni. Non solo. Pur non essendo medico il titolare del centro. Graziano Savant Ros, visitava pazienti, indicava gli esami da sostenere, effettuava controlli e medicazioni post-operatorie. Per questo motivo, oltre a rispondere di violazione del testo unico sulle leggi sanitarie, Savant Ros (difeso dall'avvocato Elisa Rubiolo) verrà processalo anche per esercizio abusivo della professione medica e per detenzione di medicinali scaduti. Gli stessi reati che vengono contestati, in concorso, al dottor Sassone. Lui sì medico in possesso di tutti i requisiti, ma - secondo l'accusa - si sarebbe fatto coadiuvare da Savant Ros «in atti di specifica competenza medica». E' assistito dall'avvocato Emilia Rossi. Gli altri cinque imputati sono altri due medici che lavoravano saltuariamente nel contro di chirurgia estetica, una dipendente che svolgeva mansioni di infermiera professionale pur non avendo il titolo e due medici in servizio presso l'Asl 1, Paolo Girolami e Marco Vercellino, accusati di omessa denuncia. Secondo il pm Guariniello, in occasione di un'ispezione alla Omnia Medica i due sanitari si sarebbero resi conto delle carenze ma non avrebbero segnalato il fatto all'autorità giudiziaria. L'indagine di Guariniello aveva interessato molti centri estetici del Torinese
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