Quando arriverà l'acquirente mago Copperfìeld di Massimo Gramellini

Quando arriverà l'acquirente mago Copperfìeld GRANATA DA LEGARE Quando arriverà l'acquirente mago Copperfìeld Massimo Gramellini Domenica 18 gennaio 2004. Atmosfera serena negli spogliatoi del Toro, nonostante lo scialbo 0 a 0 casalingo contro il Como, che inchioda le squadre agli ultimi due posti della serie B. Romero si aggiusta i bigodini e sorride: «Tutto è ancora in gioco: l'Albinoleffe e il Cosenza sono a 8 lunghezze e teniamo l'Ancona sotto tiro: ha appena 20 punti più di noi». Ostenta fiducia anche «mastro Ciliegia» Ulivieri: «Non abbiamo tirato in porta nemmeno oggi. Però il pallone è entrato nell'area avversaria per ben tre volte. Non so come cavolo abbia fatto ma, ragazzi, era più di un anno che non succedeva. Siamo in progresso». Molto apprezzata dalla critica la sua decisione (comunicata riservatamente agli interessati durante una diretta della Cnn) di abolire i centrocampisti, considerati una frangia di reazionari perditempo. Sono stati spediti nello stesso campo di rieducazione in cui Robi Raggio spacca le pietre e Gattuso tiene corsi di danza classica. L'unica voce controcorrente è quella di Cimminelli, raggiunto telefonicamente nella libreria del figlio (uno sgabuzzino che contiene l'elenco del telefono di Ibiza e le Pagine Gialle ancora da colorare): «Eppure io avevo detto a Mazzola: vai al mercato e comprami un terzino, un'ala e tre etti di carote. E lui, sfacciato: scusi, patron, ma se non mi dà i soldi, almeno per le carote... Sempre lì a spillare denaro. Un po' di pazienza e ne avremo a palate! Appena mi daranno la licenza per trasformare il «Filadelfia» in un albergo a luci rosse, anzi, granata. La sauna Maroso, i massaggi Valentino, roba di gran classe. E invece avete tutti fretta, i giocatori vogliono addirittura lo stipendio». Si intravede qualche spiraglio. Mazzola, reduce da uno dei suoi instancabili viaggi di lavoro fra la casa in Sardegna e il tabaccaio di fiducia, ha in tasca il contratto del portiere romanista Antonioli. Una mossa indispensabile, dal momento che il Toro di portieri ne ha soltanto sei. Mazzola è in trattativa anche col Real Madrid per uno scambio alla pari Lucarelli-Raul, ma gli spagnoli incomprensibilmente nicchiano. In cambio del bomber granata, avrebbero offerto un certo Raul, che fa il bagnino a Rimini. Mazzola, rintracciato dal tabaccaio, ha subito accettato. Il problema è che il bagnino non vuole venire al Toro e preferirebbe accasarsi al Dopola voro di Bellaria, dove almeno lo pagano in piadine. Per fargli cambiare idea, il Toro è disposto a mettere sul mercato Galante, Ferrante e Agghiacciante (il sudamericano acquistato a costo sottozero, che in estate Romero definì «un misto fra Ronaldo, Rivaldo e Braccobaldo») con l'aggiunta di una cassa di Lambrusco, sulla cui cessione ci sarebbero però delle resistenze da parte di Ulivieri. Sullo sfondo, le voci di un'offerta del mago David Copperfield per l'acquisto della società. Ma Cimminelli nega: «Non ci serve nessun mago. Per far sparire il Toro basto io».

Luoghi citati: Filadelfia, Ibiza, Madrid, Rimini, Sardegna