L'arbìtro e il Perugia fanno colare a picco l'Inter

L'arbìtro e il Perugia fanno colare a picco l'Inter SUBITO IN SVANTAGGIO PER DUE GOL IRREGOLARI, NON HANNO LA FORZA DI REAGIRE L'arbìtro e il Perugia fanno colare a picco l'Inter La peggior prestazione nerazzurra dopo l'harakiri dell'anno scorso all'Olimpico Giancarlo Laurenzi inviato a PERUGIA Sarà un caso, ma le cartoline del naufragio nerazzurro hanno due effigi surriscaldate: Di Biagio, ridicolizzato dal baby Fusani fino alla tagliola indecorosa e l'umiliante espulsione; Vieri, inutilmente a segno su un rigore di latta in capo a un pomeriggio buio, mai trascinatore, goffo e sbandato nei gesti più ovvi, scontati, banah. A Perugia l'Inter non ha ritrovato nella stiva i rei della settimana dei termosifoni, ma una punizione imprevista: nelle dimensioni, nella dinamica. Non è questione di titolo d'inverno, ma di immagine: la più grave disfatta dell'era Cuper (prima si ricordavano solo i 2-4 contro Milan e Lazio) nasce da un doppio errore' dell'arbitro Bertini (non esiste il rigore del vantaggio di Ze Maria, perché Cordoba colpisce con la coscia l'inzuccata di Tedesco; è fasullo il raddoppio di Vryzas che sposta con la mano il cross di Grosso), ma la povertà della reazione dopo un timido decollo giustifica ogni proporzione, anche la quaterna passiva. Cosmi sostiene che con la Juve (campionato, non Coppa Italia) fu lo stesso, di sbagliato allora solo gli episodi e il fato che girò le spalle. In realtà, diversamente da quanto disegnò Lippi, Cuper ha incoraggiato il pallore con uno schieramento arruffato (Emre sulla sinistra, Coco in campo nonostante un cocomero al posto del ginocchio, anche se il referto medico parla di stiramento ai flessori), incapace di cambiare rotta in corsa prima che l'acqua scivolasse dentro gli oblò. Ci sono squadre che all'interno di una stagione vivono momenti di esaltazione imprevisti, orgasmi completi, euforie collettive. Il Perugia è dentro uno di questi frullatori magici, in cui si entra pigmei e si esce ciclopi: vince a Torino in Coppa Italia, umilia l'Inter, sogna di eliminare i bianconeri giovedì sera. Ma proprio l'impresa di Torino aveva allertato tecnico e presidente interisti: sarà una giornata dura, non la passeggiata dell'anno scorso tra la nebbia. Non esiste neppure l'effetto-sorpresa, insomma. Un disastro tota- fmmm (3-5-2) ^ Kalac 7; Sogliano 6,5, Viali 6, Milanese 6; Ze Maria 6,5, Tedesco 6,5, Blasi 7,5 (44' st Gatti sv), Fusani 7, Grosso 7,5; Vryzas 7 (30'st Caracciolo sv), Miccoli 7 (39' st Berrettoni sv). Ali.: Cosmi 8. (4-4-2) ^| Toldo 5; J. Zanetti 4, Cordoba 5,5, Cannavaro 5,5, Coco 4(1' st Pasquale 5); Conceicao 5,5 (19' st Materazzi 5), Di Biagio 4, Almeyda 5 (12' st Morfeo 5), Emre 5,5; Vieri 5, Kallon 4. Ali.: Cuper 4. Arbitro: Bertini 5. Reti: pt: 9' Ze Maria (rigore), 34' Vryzas; st: 10' Fusani, 18' Vryzas, 35' Vieri (rigore). Espulso: Di Biagio al 26' st. Ammoniti: Cordoba, Vieri, Blasi, Sogliano, Grosso, Kalac, Caracciolo. Spettatori: paganti 17.289, incasso 549.488 C-abbonati 4731, quota abbonati 81.089 e. Nella disfatta nessuno fra gli uomini di Cuper è riuscito almeno a salvare la faccia E ora si aspetta l'arrivo di Batistuta le, arbitro a parte: approccio molle, velocità ridotta, fragilità nei tackle, l'insopportabile imprecisione degli appoggi. La differenza è nata sulle fasce, accese da una mediana zecchina. Ze Maria e (soprattutto) Grosso hanno rotto gli argini, tracimando: il brasiliano ha trovato di marzapane l'opposizione di Emre e Coco, ma la sorpresa è stata osservare Zanetti in apnea davanti al dirimpettaio. Da quel piede sono nati incubi e i primi due gol. La reazione dell'Inter al rigore fasullo (con Bertini nerazzurri imbattuti fino a ieri) è stata espressa da una sgommata di Vieri: un diagonale mancino a lato da collocazione sfiziosa (14'). L'Inter non ha crepa- ~» JteiiiBS Vryzas (a sinistra) esulta. Nel dopo partita ammetterà di aver segnato con la mano to il muro avversario perché nel mezzo brandiva piumini, sempre in inferiorità numerica per colpa del modulo: Almeyda ha perso il numero di targa di Tedesco, Di Biagio s'è lasciato oscurare da Fusani, che l'Inter conserva ancora in comproprietà nella collezione di figurine del presidente Moratti. Tra tutti, però, ha colpito la personalità di Blasi, che la Roma sacrificò sull'altare di Nakata e che la Juve sarebbe tentata di riprendersi subito anziché a luglio come da accordi con Gaucci. Cosmi gli ha chiesto di interpretare il ruolo del baby nigeriano Obodo, squalificato. Blasi si è piantato in mezzo alla mediana a 5, e da quella mattonella ha sbriciolato la concorrenza. La differenza è li: il Perugia si è divertito, alterando le fasce (opzione primaria) alle triangolazioni centrali, cercando il cross senza fuggire il gioco a terra. L'Inter è stata sguaiata ovunque; che cercasse gloria sui lati (Conceicjao fumoso, Emre fuori luogo, Zanetti e Coco non pervenuti), o provasse a innescare Vieri, mal disposto e comunque mai assistito da Kallon. Il secondo tempo nerazzurro è finito in fretta: Fusani è riuscito dove aveva sempre faUito, firmare un gol in serie A, complice una follia di Cannavaro che cercava di intercettare di tacco il cross di Ze Maria (10' st); Cuper ha tolto Almeyda per Morfeo, riportando Emre al centro quando i buoi erano fuggiti dalla stalla; Miccoli, infine, ha offerto a Vryzas la salla da spingere in rete per 'umiliante 4-0 (18'). Vryzas non segnava dal campionato scorso e dopo la prima gioia (quella taroccata) Cosmi l'ha costretto a mostrare una sottomaglia bianca con scritto: era ora. Chissà se lo dirà anche Vieri di Batistuta, che domani sarà presentato a Milano se oggi il suo manager riuscirà a convincere Sensi a sanare le vecchie pendenze. Poi potrà arrivare anche Solari, mentre Recoba sogghigna. A chi non si è ancora convinto della sua utilità ha telefonato dal divano di casa. Lui non c'era, ieri.

Luoghi citati: Grosso, Italia, Lazio, Milano, Perugia, Torino