Trezeguet, magico tris nella Juve anti-nebbia di Marco Ansaldo

Trezeguet, magico tris nella Juve anti-nebbia Trezeguet, magico tris nella Juve anti-nebbia Primo tempo «fantasma» con visibilità quasi nulla: segna il francese e Del Piero raddoppia su rigore (poi sbaglierà il secondo). Ripresa spettacolare con altre due reti di David (l'ultima ancora dal dischetto) Marco Ansaldo inviato a VERONA Vorremmo raccontarvi nel dettaglio la vittoria della Juve a Verona per 4-1 ma, come i quarantamila al «Bentegodi», ne siamo stati i testimoni part-time, abbiamo visto solo la ripresa. Ci è bastato per capire che ieri sera i bianconeri hanno ristabilito antiche gerarchie contro il Chievo, la squadra emergente del nostro campionato, e che su questo successo largo, convincente, rabbioso, caleranno comunque le polemiche, per i tre rigori concessi da Racalbuto (uno l'ha sbagliato Del Piero), per l'espulsione di Bierhoff sul 3-1, soprattutto per la decisione di lasciar giocare una partita oscurata per metà e che il rispetto per il pubblico avrebbe imposto di rinviare. Dunque il giudizio è necessariamente parziale. Per un tempo abbiamo intuito ombre in movimento nella nebbia che si facevano più nitide negli attimi in cui la coltre lattiginosa si diluiva un po', quando il tocco di Trezeguet e il rigore di Del Piero avevano già sistemato la pratica più difficile della giornata e il Chievo doveva giocare in salita, su una china impossibile. La notizia di quei due gol era arrivata sull'onda di un urlo, l'annuncio surreale portato dai pochi che stavano nei settori prossimi all'azione, e qualcosa avevano capito: il tam tam correva da una curva all'altra e, Doichè quella degli juventini era a più lontana, la loro gioia esplodeva con quasi un minuto di ritardo, insieme alla curiosità di (4-4-2) Lupatelli 5,5; Moro 4,5, D'Anna 5, Lorenzi 5, Lanna 5 (25' st Pesaresi sv); Della Morte 5 (V st Lazetic 5), Perrotta 5,5(16'st Pellissier 5), Corini 5,5, Franceschini 5; Bierhoff 4,5, Cossato 5,5. Ali.: Del Neri 5. ' mmmm (4-4-2) m Buffon 6,5; Thuram 6, Ferrara 6, Monterò 6, Zambrotta 6; Camoranesi 6,5, Conte 6,5 (33' st Tacchinardi sv), Davids 6, Nedved 6,5; Trezeguet 8, Del Piero 7 (35' st Di Vaio sv). Ali.: Lippi 7. , Arbitro: Racalbuto 6. Reti: pt 11' Trezeguet, 20' Del Piero (rigore); st 23' Trezeguet, 27' Cossato, 41' Trezeguet (rigore). Espulso: 31'st Bierhoff. Spettatori: 24.544 paganti, incasso di 586.363,72 e; 10.000 abbonati, quota di 79.006,48 e. Note: Del Piero ha sbagliato un rigore al 7'st. sapere com'era andata. Si veniva a sapere che al 10' Lupatelli non aveva trattenuto la punizione di Del Piero, con Monterò e Trezeguet pronti a ribattere in porta, e il francese era stato l'u timo a toccare. Così, dieci minuti dopo, raccontavano che Moro toccava Nedved sulla spalla e il ceko si abbatteva in area per il rigore trasformato da Del Piero. Si intuiva dall'andamento delle ombre che la Juve comprimeva il Chievo nella sua metà campo, per ribadire che non basta trovarsi insieme al quarto posto in classifica per cenare alla stessa mensa. Era una sensazione, chissà quanto vera. La ripresa tuttavia l'avrebbe confermata. La Juve aveva più carica, come se volesse spazzare la più piccola briciola dei rivali. Ci riusciva con i contropiede e i rigori. Le virtù dei singoli si nascondevano finché non iniziava il secondo tempo e il vento spazzava ogni foschia. Allora si cominciava a giudicare un match peraltro già compromesso per i veneti. Lippi ne aveva spuntato le fasce, il Chievo rischiava molto sebbene non rinunciasse a battersi neppure quando l'espulsione di Bierhoff per proteste lo riduceva in dieci, sul 3-1 e con un quarto d'ora da giocare. La Juve si gloria di un'esiDizione importante, aggressiva come nei giorni migliori: nel secondo tempo non ha difeso il vantaggio di due gol, poi diventati tre, ha cercato la sicurezza di un vantaggio largo, frustrante. Dopo 7', Del Piero ha mandato un secondo rigore (netto fallo di D'Anna su Camoranesi) a scheggiare la parte alta della, traversa e al 23' il contropiede che ha lanciato in porta Trezeguet, sull'assist di Del Piero, è parso da manuale. Solo il gol di Cossato in mischia ha riacceso i veronesi ma con un uomo in meno la rimonta è diventata impossibile e l'ultimo rigore vi ha posto la pietra tombale. Trezegol ha lustrato la propria serata: il suo è stato un fulmine dal dischetto con gli avversari che polemizzavano per il fallo (ancora Moro su Di Vaio) punito con troppa severità. Lupatelli si atteggiava addirittura a non para- IL CHIEVO CHIUDE IN 9: NEL FINALE COSSATO KO E BIERHOFF ESPULSO David Trezeguet (a sinistra coperto da D'Anna) realizza nella nebbia del «Bentegodi» il primo gol bianconero. Nella ripresa il francese concederà II bis I veneti, storditi dalle condizioni ambientali e dalla partenza sprint dei bianconeri, trovano il gol quando ormai la gara è compromessa re e si appoggiava al palo. Ci voleva la minaccia di un'espulsione per convincerlo a provare il tuffo. Alla Juve non si può rimproverare nulla. Ha giocato nel rispetto di un regolamento, ha vinto. Però questa serata non è una cosa seria, come non é serio chi si ostina a programmare i posticipi invernali e ogni volta è un attentato al calcio, sui campi gelati, tra le scene nebbiose. Ci sarebbero gli estremi per la truffa se in questo Paese il calcio fosse materia per il codice penale, anziché sfuggirvi ogni volta che può, cominciando dall'impunità concessa agli ultras violenti per finire ai casi come ieri, in cui c'è gente che ha pagato per uno spettacolo che ha potuto vedere a metà. La norma prescrive che per giocare basta la visibilità da porta a porta, un metro di giudizio demenziale perchè, con la nebbia, ciò che si vede al livello del campo, si nasconde agli occhi di chi sta un pochino più su. La gente ha fischiato, invano. Quelli del Chievo, a dire la verità, hanno preso a farlo con insistenza dopo che Trezeguet aveva segnato 1' 1 -0 al 10', mentre i tifosi della Juve proprio da quel momento se la sono goduta, la nebbia, anzi hanno temuto che Racalbuto mandasse tutti a casa e si dovesse ricominciare daccapo, la prossima volta. Meglio una vittoria criptata, pensavano in quel primo tempo, e tornare a casa con due gol, sperando che qualcuno li avesse visti in tv per raccontarli. «Vergogna, vergogna», era il coro. Ma ormai nel calcio non ci si vergogna più di nulla.

Luoghi citati: Cossato, Ferrara, Verona