Pascetti: dobbiamo solo sbloccarci di A. Ben.
Pascetti: dobbiamo solo sbloccarci Pascetti: dobbiamo solo sbloccarci «Occorre un scossone, come una vittoria esterna» TORINO Archivialo il pareggio al Delle Alpi, Eugenio Fascetti non nasconde il rammarico per essere arrivato solo da poco al timone del Como: «Spero di non dover rimpiangere il fatto di essere arrivato in rilardo, perché mi farebbe ancora più male». Per ora Fascetti si gode questo secondo pareggio consecutivo: «Mi sembra che come palle gol ne abbiamo create più noi del Toro, parlo di quella nitidissima di Caccia e quella altrettanto nitida e clamorosa di Carbone nel finale. Solo Bucci ha potuto evitare due gol fatti. Forse i granala hanno giocalo con più intensità, ma questo lo sapevamo perché era logico che fosse così visto che giocavano in casa». Non si lamenta dei troppi pareggi Fascetti: «Anche perché mi ricordano un'impresa slorica di quando giocavo nel Messina. Avevamo solo otto punti dopo l'andata, ne abbiamo falli 20 nel ritorno e ci siamo salvati. E non mi si venga a dire che adesso il pari non serve a nulla perché allora rispondo che, se anziché perdere tulle quelle partite, noi e il Toro le avessimo pareggiate avremmo tutte e due un'altra classifica». Il problema è un altro. Che né il Toro né tantomeno il Como vincono e allora è chiaro che la situazione possa precipitare con questo trend negativo: «Occorre solo una bella vittoria esterna. Il Toro l'ha sfiorala a Empoli, noi dovremo cercarcela da qualche parte, ma è chiaro che lo scossone deve arrivare da un successo "inatteso" da una di quelle "stranezze" che possano offrire una svolta al nostro cammino». Eppure Eugenio Fascetti ci crede: «Ci aspettano cinque mesi di tormenta, sia a noi che al Toro, per questo motivo ho fatto gli auguri al mio vecchio compagno di banco Ulivieri». E chiude ricordando per l'ennesima volta la sua breve esperienza in granala: «Fu una vera vigliaccata. Ma Borsano non c'entrava nulla, la colpa fu di chi andò a parlargli prima di me, un nome che mi dà noia pronunciare». [a. ben.]
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