Cimminelli e Romero: «Salvezza ancora possibile» di Claudio Giacchino

Cimminelli e Romero: «Salvezza ancora possibile» IL PATRON E IL PRESIDENTE SFIDANO I NERVI DELL'UMILIATA TIFOSERIA: «RINFORZI? IN SETTIMANA ASPETTIAMO RISPOSTE DAL MERCATO, VEDIAMO CHI ARRIVERÀ» Cimminelli e Romero: «Salvezza ancora possibile» Ulivieri si consola: finalmente non s'è preso gol, prima si perdeva sempre Claudio Giacchino TORINO Macché, nemmeno stavolta è un post partita felice e così sono 74 giorni o, se preferite, nove incontri, che la Vittoria non entra nello spogliatoio granata. Inoltre, come potete leggere a parte, incombe lo spettro del fallimento societario che la squadra incapace di vincere sussurra d'essere capacissima domani di mettere in mora il club accusandolo di non pagare gli stipendi da mesi. Aggiungiamoci la tristezza del penultimo posto, le promesse disattese sui rinforzi, l'umiliante prospettiva di essere già spacciati a metà campionato, facciamo un bel mucchio di tutte questi disastri e come non annichilire davanti al teatrino recitato dai timonieri del Toro un'ora abbondante dopo l'ennesima delusione. Cimminelli e Romero si fanno vedere quando fuori è buio. Per la verità, attendono che la truppa sia impegnata con Ulivieri per sgattaiolare su dallo stanzone e all'unica sentinella dei media rimasta a vigilare hanno la faccia tosta di affennare: «Tutto è ancora in gioco, la salvezza è discorso che riguarda tutte le squadre comprese tra i 7 punti del Como e i 20 del Modena». Ossia, per patron e presidente, questo Toro, il peggior Toro dalla fondazione (dicembre 1906), è in grado di far tremare ancora sia il Modena che il Brescia di Mazzone che ha 'masi il doppio dei punti, lassù, a una quota che Ferrante 8r C, continuando così, raggiungeranno attorno a Pasqua. Dopo una simile dichiarazione, qualunque interlocutore che ragioni fuggirebbe: però, la giovane sentinella n.cdiatica registra altre assurdità-bugie tipo: «In settimana, aspettiamo risposte dal mercato» (Romero), «vediamo chi arriva tra qualche giorno» (Cimminelli). Dichiarazioni che, ammesso che davvero giungano i rinforzi sempre promessi e sempre attesi, sanno tanto di stalla chiusa dopo che i buoi sono usciti. Perché sul mercato non s'è agito prima, in maniera che già il 6 gennaio, Ulivieri potesse disporre dei rinforzi nella decisiva sfida contro l'Atalanta? Replica cimmi-romeriana: «Nelle trattative c'è anche la controparte». Chissà, se patron e suo fido avessero avuto la sincerità di ammettere che non c'è una lira in cassa (sennò, come mai i giocatori minacciano la messa in mora?) forse la gente avrebbe capito e loro, i timonieri del disastro, si sarebbero evitati gli insulti e sarcastici Il tecnico tsul filo de«I conti si alla fine, dad allora ci attendo17 sparegPer la pansarà decisil prossimdi Bologn Il tecnico toscano sul filo della burla: «I conti si fanno alla fine, di qui ad allora ci attendono 17 spareggi» Per la panchina sarà decisivo il prossimo match di Bologna toscano la burla: fanno i qui no gi» china ivo o match a cori (Romero, voghamo un presidente vero). La chiusa dei Due Contestati: «Ulivieri non è in discussione». Parole sentite anche mesi fa, dopo la vittoria sul Chievo, dedicate a Camolese: il quale Camola, cinque giorni dopo non fu più in discussione solo perché era stato licenziato. (In realtà Cimminelli sarebbe orientato verso il cambio di panchina. Stamane summit in sede. Domenica il verdetto, dopo la trasferta di Bologna). Pochi metri più in là, Ulivieri giustifica l'ennesima vittoria mancata. Dialetticamente s'arrampica sugli specchi per celare delusione, rabbia e chissà quali altri stati d'animo. Gli dicono che il punto conquistato non serve: «I conti si fanno alla fine». Poi, via nella ricerca delle consolazioni: «Finalmente non s'è preso gol, siamo in crescita, prima si perdeva sempre, ora sono tre partite di fila che facciamo risultato, siamo migliorati dietro e in mezzo». Ovvio, Uli non convince nessuno, men che meno quando dichiara «Io guardo al Toro, mica penso al calendario» che propone tre match proibitivi (Bologna, Inter in casa, Lazio fuori) e ragionevolmente fa dunque slittare l'appuntamento con la speranza della vittoria al 16 febbraio (Modena al Delle Alpi). Tante parole, molti elogi ai ragazzi, la bugia doverosa «Il pareggio non avrà alcuna ripercussione sul nostro morale» e quella davvero esagerata «Di qui alla fine ci attendono 17 spareggi, quello con il Como era il più difficile». Il Como più difficile della Juve, del Milan? Il mister prosegue difendendo le scelte «Franco non ce la faceva più, ecco perché l'ho tolto. Non potevo tenerlo e inserire anche Magallanes, tre punte erano troppo rischiose poiché soffrivamo a centrocampo... la gente ha il diritto di contestare, non critico certo chi mi critica». Poi, altra professione di ottimismo, l'ammissione «mi spiacerebbe molto se mi esonerassero», e un siparietto con la giornalista tv che domanda: «Perché s'ostina a tener fuori Galante?». Il tecnico risponde: «M'ostino? Parla bene, tu». La giornalista concede: «Perché ha deciso di non far giocare Galante?», Uli fa: «Brava, adesso parli come si deve. Non ho messo da parte Galante» e sorride. L'unico sorriso nel Toro che affonda: sempre che non sia già affondato dopo un girone d'andata che Ulivieri ha definito «Sofferto» ignorando che mai, in 97 anni, il popolo granata aveva assistito a un disastro così avvilente. mmm ld dl lf Ferrante i migliori piedi del Torino, sull'unico pallone buono che viene offerto, nel finale di partita, perde l'attimo fuggente

Luoghi citati: Bologna, Lazio, Modena, Torino