Saipem il profitto dagli abissi

Saipem il profitto dagli abissi ENERGIA E DINTORNI Saipem il profitto dagli abissi Sara Bennewiz Bp e le altre supermajors annunciano nuove perforazioni per rinnovare le riserve di greggio? L'aumento delle quotazioni del greggio rende di nuovo interessanti le perforazioni sotto gli abissi degli oceani o del mare del Nord? Le compagnie occidentali, Eni in testa, accelerano i progetti che riguardano le steppe dell'Asia centrali, le paludi del mar Caspio o l'attraversamento di deserti e paludi? In tutti questi casi, le notizie portano nuovi profitti nei forzieri di Saipem, la società del gruppo Eni (protagonista nel 2002 dell'acquisizione del ramo d'azienda di Bouygues, una delle maggiori operazioni italiane oltrefrontiera nell'anno) non a caso considerata uno dei titoli più interessanti di Piazza Affari. E non solo. Secondo Mick Pickup di Lehman Brothers, ad esempio, la Saipem è tra i dieci migliori titoli europei, uno dei pochi che daranno soddisfazioni ai soci in qualsiasi scenario economico. «La controllata di Eni - spiega Giuseppe Rebuzzini di Rasfin - ha un ottimo portafoglio ordini per i prossimi due anni e ciò, oltre a garantire gli utili futuri, la mette al riparo anche nel caso dovesse crollare il prezzo del greggio». Ma Saipem non è la sola società della galassia Eni a riscuotere l'applauso delle grandi case di investimento. Snam Rete Gas, infatti, fa parte della selezione dei preferiti di Schroder Salomon Smith Barney che di recente a ritoccato all'insù il suo giudizio sulla utility italiana. Così come ha fatto Ubs Warburg all'annuncio che era stato dichiarato illegittimo il tributo sollecitato dalla regione Sicilia per l'attraversamento del territorio da parte della rete del gas. «Anche a prescindere dall'eventuale rimborso delle tasse già pagate - sottolinea Grame Moyese di Deutsche Bank - l'azione vale 3,76 euro secondo una valutazione basata sui flussi di cassa. Perciò il nostro giudizio è buy con un obiettivo di 3,8 euro. L'unica incertezza riguarda il varo del decreto Marzano, che dovrebbe imporre il calo della quota in mano all'Eni dal 60 al 100Zo entro il 2005, con la prospettiva di massicce vendite che inonderanno il mercato. «Ma d'altro canto - puntualizza ancora Rebuzzini - nel breve Snam Rete Gas sarà favorita dall'integrazione con una parte dell'Italgas, una volta che sarà ultimata l'Opa». Non sarà questo l'unico impatto per Snam Rete Gas dopo il delisting di Italgas. «Due delle più importanti Utilities di Piazza Affari, ovvero Autostrade e Italgas sono sotto opa e lasceranno presto il Mib 30 - sottolinea l'amministratore delegato di Euroconsult Giulio Baresani Verini - Ci sarà cosi liquidità pronta a riversarsi su altre Utilities a grande capitalizzazione: Snam ed Enel saranno i titoli favoriti dal movimento». Infine, c'è la Erg, un titolo che ha sofferto per i problemi che hanno interessato le società petrolifere più legate al ciclo della raffinazione (il più costoso e quello che presenta, di questi tempi, i minori margini). Oggi la società genovese si trova sui minimi e può essere interessante perché già nel 2003 si vedranno i frutti della joint venture con l'Agip in Sicilia. [BorsafrFinanza]

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