Tre polizze-vita per l'età della convalescenza

Tre polizze-vita per l'età della convalescenza DOPO L'ANNO NERO DEL SETTORE ASSICURATIVO LA RIPRESA NON SARA' FACILE MA GLI ESPERTI LONDINESI NON DISPERANO Tre polizze-vita per l'età della convalescenza Generali, Zurich e Ing presentano un portafoglio a prova di rischio Alberto Grassani Se il 2002 verrà ricordato nella storia del settore assicurativo come annus horribilis, il 2003 non sembra promettere nulla di buono. «In assenza di un recupero dei mercati, è difficile essere ottimisti sulle società del comparto, il cui unico vantaggio rispetto a un anno fa risiede nel prezzo più basso dei titoli». Magra consolazione, spiega il rapporto annuale sulle assicurazioni di Fox-Pitt, Kelton, visto che «i fondamentali delle compagnie europee rimangono negativi e, a fronte di una debolezza dei bilanci, il settore deve confrontarsi con una riduzione degli investimenti finanziari, un rallentamento della domanda di polizze vita e prodotti di risparmio, previsioni incerte sulla qualità del credito e assunzioni di rischi basate su previsioni ottimistiche». Insomma, secondo la banca d'affari londinese, che lo scorso anno it MERCATO VITA PI GENERAU | H£TTTJfH BKTTpVH EXTRA EUROPA ALTRI PAESI EUROPEI FRANCIA 7Vo 120Zo 190A aveva anticipato per prima il tracollo borsistico del comparto assicurativo, è meglio tenersi alla larga dal comparto ancora per un anno. I prezzi di Borsa, peraltro, ingannano: «malgrado in questi ultimi mesi, le quotazioni della maggior parte dei titoli assicurativi siano scivolati, il loro valore di mercato si è ridotto almeno della stessa misura». «L'esperienza recente - evidenzia ancora il rapporto - suggerisce che ci sono rischi maggiori per i titoli assicurativi in caso di cadu¬ ta dei mercati che possibilità di outperformance in caso di ripresa delle Borse». Detto questo, per chi vuole puntare sul settore delle polizze, la banca d'affari individua nel vecchio continente tre società a larga capitalizzazione: Generali, Ing e Zurich financial service. «Non necessariamente, sottolinea Fpk, sono i gruppi assicurativi ideali in base ai fondamentali, ma hanno un bilancio forte, in grado di ridurre il rischio di aumento di capitale, e con un rapporto di indebitamento contenuto, margini adeguati nelle attività vita e risparmio gestito e un ramo non vita rilevante, con riserve adeguate e aspettative di combined ratio (rapporto spese, sinistri a premi raccolti) vicino al 1000Zo». Insomma tutto quello che un investitore può desiderare. Per quanto riguarda Generali gli analisti di Fox-Pitt, Kelton, sottolineano in particolare «il bilancio forte (confermato dalla totale assenza da parte delle agen¬ zie di rating di commenti e giudizi negativi) con una moderata esposizione sull'azionario e rischi limitati sul fronte dei corporate bond». Inoltre, «oltre l'SCZo delle riserve tecniche vita sono legate alle polizze tradizionali e, con eccezione del business tedesco, non sono soggette a garanzie onerose». Competitor diretti come Axa e Allianz oggi pagano l'esposizione sul mercato statunitense e la debolezza del dollaro. Passando alle società di media capitalizzazione, l'unica consigliata dalla banca d'affari inglese sul mercato di casa nostra è la Ras. Secondo il rapporto il gruppo guidato da Mario Greco, che nel corso del 2003 beneficerà di 50 milioni di euro di plusvalenze derivanti dalla vendita degli immobili della controllata Allianz Subalpina, raggiungerà alla fine dell'esercizio un utile prima delle tasse di 853 milioni di euro contro 1651 dell'esercizio 2001. IBorsa&Finanzal

Persone citate: Alberto Grassani, Mario Greco, Pitt

Luoghi citati: Europa, Francia