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Inquinamento da mercurio A Priolo prime ammissioni INTERROGATI 6 DIRIGENTI DELLO STABILIMENTO ENICHEM Inquinamento da mercurio A Priolo prime ammissioni SIRACUSA I difensori parlano di «chiarimenti» da parte degli indagati, per la procura si tratta di «ammissioni» che comproverebbero l'impianto accusatorio. Dopo gU interrogatori di sei degU indagati nell'inchiesta suUo stabilimento Enichem di Priolo, che ha portato aU'arresto di 18 persone (10 agU arresti domiciUari), iniziano a deUnearsi squarci di verità su un impianto che per venti anni avrebbe inquinato la costa siracusana scaricando in mare fiumi di mercurio. GU interrogatori, svoltisi nel carcere siracusano di Cavadonna, sono stati condotti dal gip Monica Marchionni, che ha firmato gli ordini di custodia cautelare, con il sostituto procuratore Maurizio Musco, titolare deU'inchiesta che presuppone il reato di associazione per delinquere finaUzzata al traffico iUecito di rifiuti pericolosi. U primo ad essere ascoltato è stato Luciano Adamo, 31 anni, responsabUe del servizio Ecologia deUo stabilimento. Il suo legale, Orazio CosnoU, ha detto che l'indagato «ha fornito tutti i chiarimenti necessari ai magistrati». Nessuno conferma che uno o più indagati avrebbero ammesso i reati contestati ma daUe parole del sostituto Musco si intuisce che alcuni fatti sarebbero stati con1 fermati. Per Musco «la procura dopo gli interrogatori di sei dei 18 indagati può ritenersi soddisfatta». U magistrato ha detto che «di fronte a evidenze è difficile negare. E molte cose in questa inchiesta sono evidenti». Sarebbero proprio queste «eviden- Lo stabilimento Enichem di Priolo ze», i fatti ammessi dagU indagati. NeU'inchiesta sono coinvolte complessivamente 30 persone, compresi due consulenti deUa difesa, Francesco Messineo ed Enrico CappeUani, accusati di favoreggiamento personale: avrebbero attestato la presenza di mercurio nei limiti consentiti daUa legge nei campioni prelevati dai rifiuti deUo stabilimento. [r. cri,]