«Vieri e Bati insieme fanno paura»
«Vieri e Bati insieme fanno paura» L'INTER CERCA ILTITOLO D'INVERNO IN CASA DI COSMI S MICCOLI «Vieri e Bati insieme fanno paura» 1 — —i . 1 ' Cuper: non vorrei trovarmeli come avversari Giancarlo Laurenzi inviato a PERUGIA Gabriel Batistuta, che ieri ha salutato Sensi e i compagni della Roma svuotando l'armadietto di Trigoria, esordirà con la maglia n. 19 a San Siro contro l'Empoli, tra sette giorni. Sapremo già, quel pomeriggio, se il Re Leone ripartirà da una squadra campione d'inverno (l'ultima volta all'Inter capitò il 20 gennaio '91, ma lo scudetto andò alla Samp) oppure se l'innesto di criniera servirà per inseguire l'altra metà di Milano, odiata lepre rossonera. Che l'ultima giornata di andata non abbia lo stesso coefficiente di difficoltà per Inter e Milan è evidente: giocare a Perugia è una lama sulla testa, altro che ospitare il moribondo Piacenza in odore di retrocessione. Cuper conferma che «quella di Cosmi è una squadra pericolosissima, ti aggrediscono in 2-3 e ripartono in 4-5. Sono veloci e imprevedibili, in più c'è Miccoli. Ma non lo farò marcare a uomo, non è nella mia mentalità». Cuper sa bene che il pericolo è dietro l'angolo, dopo una settimana intrisa di cianuro. Ha lo sguardo vispo e serio e rifiuta ogni accenno al caso che ha tormentato la casa nerazzurra, l'insubordinazione di Vieri e Di Biagio e loro conseguente punizione («se uno ha la febbre non può scendere in campo») e si tappa le orecchie con chi chiede lumi sulla convivenza tra Batistuta e gli altri argentini, magari Crespo, se Gabriel otterrà la conferma anche per la prossima stagione: «Batistuta porterà cuore, esperienza, grinta. I problemi saranno degli altri: fossi un allenatore avrei paura ad affrontare Vieri e Gabriel insieme». Il nuovo rombante acquisto non chiude il mercato nerazzurro. Cuper, oramai sfacciatamente e senza le reticenze dialettiche delle scorse settimane, aspetta ancora Solari, altro argentino di una colonia che non arrivassero vittorie e sorrisi rischia di diventare un fardello diffi¬ cile da sopportare per i leader italiani della banda. «Non credo che a Solari sia stata chiusa la porta in faccia», spiega il tecnico, mentre poco distante Moratti conferma «che la trattativa con il Real non è finita, anzi, mentre Batistuta non è la prima scelta ma una scelta di buon senso». Quello che invece Cuper esclude è la calata di LucianoEriberto: «E' bravo a destra e a sinistra ma è assai improbabile un suo arrivo a Milano». In attesa di Batistuta e con Recoba in infermeria, il tecnico ha scelto di affiancare Kallon a Vieri («può giocare 90 minuti»), e mantiene un solo dubbio a metà campo, dove indisponibile Cristiano Zanetti - in 3 (Almeyda, Emre, Morfeo) si giocano 2 maglie, considerando sicuro il ritomo di Di Biagio. La scelta dipenderà soprattutto dall'impiego che si vorrà fare del turco: se sfruttarne in mezzo le virtù a scapito di Almeyda con Morfeo dirottato sulk mancina, ripetendo il modulo visto contro il Modena (che però vale meno del Perugia di questi tempi); oppure spostare Emre e abbandonare Morfeo in panchina. L'incertezza è sull'approccio, in fondo: spingere sull'acceleratore dal primo attimo o moderare gli ardori ed evitare di infilarsi in un tunnel, togliendo protezione alla difesa. In difesa, appunto, finirà per preferire Coco a Pasquale, nonostante non si entusiasmi né con l'uno né con l'altro. Chi si è entusiasmato invece è Moratti, vedendo il Perugia battere la Juve in Coppa Italia («sono bravissimi e.spettacolari»), e la cosa servirà per evitare cali di concentrazioni e sottovalutazioni. In trasferta l'Inter ha vinto 5 delle 8 partite, si è salvata a Roma due volte, raramente ha fatto girare la testa. L'acquisto di Batigol, inutilizzabile in Europa fino a giugno, è stato il messaggio di Moratti: lo scudetto prima di tutto. Tollerare un altro 5 maggio, davvero improbabile. ^ L'Inter si affida a Bobe Vieri: chiuse le polemiche la parola passa al campo
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