«Troppe denunce dei bambini vengono archiviate» di Marco Accossato

«Troppe denunce dei bambini vengono archiviate» CONVEGNO PROMOSSO DAL CENTRO STUDI HANSEL E GRETEL CON EDUCATORI, LEGALI, GIORNALISTI :o «Troppe denunce dei bambini vengono archiviate» pWo i diritti negati e la violenza nasce il «Comitato Progetto per l'infanzia» Marco Accossato Il caso di Erika e Omar a Novi Ligure, il delitto di Samuele a Cogne, la morte dei gemellini Matteo e Davide Grivon uccisi dalla madre nel lago di SaintMarcel in Val D'Aosta. Educatori, giornalisti, rappresentanti della legge si confrontano sui diritti negati dei bambini e sui drammi della violenza, della pedofilia e dell'abuso - sessuale e psicologico - tra le . mura domestiche. «Troppi esperti, che esperti in realtà non sono, danno in televisione e sui quotidiani pareri e commenti azzardati su queste vicende», accusa Giorgio Blandino, professore associato di Psicologia dinamica all'Università di Torino. E l'avvocato Maria Cristina Bruno Voena, civilista: «La proposta di legge che prevede l'affidamento condiviso è sbagliata e pericolosa: all'estero si è dimostrata falli¬ mentare. Non si possono obbligare un padre e una madre in guerra fra loro ad andare d'accordo per forza. Aiutarli e responsabilizzarli sì, costringerli no...». ' Quant'è adulto-centrica la visione del mondo: lo ribadiscono gli esperti chiamati a raccolta ieri dal Centro studi Hànsel e Gretel al convegno «Processo agli adulti?» in programma al Jolly Hotel Ambasciatori. E tra i diritti negati ai bambini maltrattati - denuncia un educatore - «dobbiamo citare i processi, che dovrebbero concludersi in tempi ragionevolmente brevi anziché trascinarsi per anni». Mentre oggi, bambine e bambine presunte vittime di abusi sessuali vengono sottoposti a una lunga serie di devastanti interrogatori particolareggiati sui comportamenti dei loro molestatori: «Dove ti ha toccato? Come? Dove eravate? Come ti ha convinta a fare quel "gioco"?». «Il bambino - sostiene invece l'avvocato Bruno Voena - non può e non deve essere ascoltato cinquanta volte sullo stesso terribile particolare. Quando gli educatori ritengono che sia pronto a raccontare, che sia il momento giusto," allora deve essere sentito. Una volta per tutte, poi lasciato tranquillo». La scuola non è pronta ad ascoltare le grida di aiuto di tanti bambini. Le eccezioni sono poche. Ci vuole coraggio e determinazione, anche tra educatori, per entrare col sospetto nella vita di una famigUa. Così, durante la giornata di confronto, ecco l'annuncio della nascita del «Comitato Progetto per l'infanzia» che raggrupperà, d'ora in poi, associazioni di genitori, semplici «sostenitori» dei diritti dell'infanzia, e organizzazioni già strutturate come Sos Infanzia, Fiaba e Marcia degli AngeU. L'unione farà la forza. «In Italia - spiega l'avvocato Andrea Coffari Cammarata, uno dei promotori dell'iniziativa - a fronte di 700-800 denunce di bambini, abbiamo dati sconcertanti: la metà vengono archiviate perché qui bambini non riescono a dare una spiegazione dei fatti secondo i canoni degli adulti». Dar più voce ai minorenni maltrattati significa ad esempio, secondo Cammarata, «cambiare l'attuale legge che prevede la prescrizione del reato». Ma vuol anche dire non cadere nella trappola di genitori che, nella loro guerra privata, creano padri o madri abusatoti per tentare di strappare un figlio al coniuge-nemico. «Dobbiamo imparare a ragionare con la testa dei bambini. A pensare al loro bene, prima che agli "interessi" dei genitori». Orecchie tese e cuore aperto, come dice uno slogan del centro Hànsel e Gretel. Nell'elenco dei diritti negati anche i processi con i bambini costretti a ripetere decine di volte le loro testimonianze

Persone citate: Andrea Coffari Cammarata, Bruno Voena, Cammarata, Davide Grivon, Giorgio Blandino, Maria Cristina Bruno Voena

Luoghi citati: Cogne, Italia, Novi Ligure, Val D'aosta