«Non si affida l'anima a ciarlatani» di M. Nu.

«Non si affida l'anima a ciarlatani» «Non si affida l'anima a ciarlatani» L'allarme dell'Ordine degli psicologi: una situazione di caos Laura Recrosio è il presidente dell'Ordine degli Psicologi del Piemonte. Da qualche tempo anche a Torino e dintorni c'è il boom di «scuole», «istituti», centri e quant'altro che offrono corsi o terapie che promettono qualsiasi cosa, dalla felicità all'autoguarigione, anche di gravi malattie. Insomma, è molto facile cadere nella trappola di docenti-ciarlatani, sensitivi, pseudopsicologi, santoni e medium. Senza entrare nel merito dell'indagine in corso, le risulta che vi siano realtà dove persone non qualificate operino sulla psiche delle persone? «Credo di sì. Negli ultimi tempi abbiamo ricevuto numerose segnalazioni da parte di persone "vittime" di queste situazioni. Abbiamo studiato le loro dispense, acquisito i testi. Non tutti sapevano che esiste l'Ordine degli psicologi a cui ci si può rivolgere anche per essere informati. No, questi corsi di formazione, non dovrebbero essere affidati a persone non qualificate, che non abbiano seguito i percorsi «Quando si propone un cambiamento nella vita di qualcuno si dovrebbe procedere con metodi scientifici» formativi previsti dalla legge. Più di psicologia, dovremmo parlare di cattiva o pseudo psicologia. Questi corsi non hanno alcun fondamento scientifico; al contrario, ogni volta che si proponga un cambiamento, si dovrebbe procedere in base a rigorose metodologie scientifiche e cliniche». La figura del formatore? «Ouesti personaggi sono molto abili a diversificare da chi ha le qualifiche e c'è il rischio che possano agire in modo molto deleterio. D'altra parte, siamo invasi da cartomanti, astrologi, stregoni e maghi... E' una situazione di caos, di assoluta confu- «C'è un vero boom di scuole e centri che promettono felicità e autoguarigioni da gravi malattie: attenzione» sione, di vuoto legislativo. Difficile difendersi da questi signori». Il ruolo degli psicologi in queste strutture è Spesso discusso. «Anche in questo ambito bisogna fare chiarezza. Dopo la laurea in psicologia c'è un percorso preciso per diventare psicoterapeuta, poi c'è il codice deontologico da rispettare, infine bisogna vedere se lo psicologo opera in base al tipo di formazione seguito nel periodi dello studio, cioè qual è il suo bagaglio formativo. Da un'analisi di questi fattori, si potrà decidere gli ambiti in cui può lavorare uno psicologo. Invi¬ lo, al proposito, a verificare sempre i titoli dei professionisti che operano all'interno di queste organizzazioni private. Per evitare spiacevoli sorprese». Però, il successo di molte iniziative... «C'è un costante aumento del bisogno di valori umani, spirituali, trascendenti. Questi centri danno risposte fittizie ma colmano un vuoto. Corsi o seminari di formazione possono anche dare un senso di un apparente immediato benessere, spesso transitorio. Agiscono in base a criteri spesso elementari, ed entra in gioco la suggestione, l'abilità di proporre teorie e filosofie. Molti sprovveduti possono cadere in queste trappole. E poi la pubblicità, che compare ovunque sui media, con molta più intensità che nel passato. Credo sia necessario tenere sotto controllo questi fenomeni, per tutelare l'integrità delle persone che vi si rivolgono senza sapere "dove" sono finite e quali rischi corrono. E' una giungla, bisognerebbe intervenire, prima che sia davvero troppo tardi». [m. nu.]

Persone citate: Laura Recrosio

Luoghi citati: Piemonte, Torino