«E' una relazione inaccettabile»

«E' una relazione inaccettabile» «E' una relazione inaccettabile» Parterre di imprenditori (Umberto Agnelli) e di politici, fra cui il sindaco Sergio Chiamparino. Tanti del centro-sinistra e pochi del Polo delle libertà. Se non figure istituzionali, il presidente della giunta regionale Enzo Ghigo e quello del consiglio di Palazzo Lascaris, il leghista Roberto Gota. Da lui e da suoi colleghi di partito vengono reazioni dure a Caselli: «La sua relazione si identifica nelle posizioni dei ds del correntone e dei girotondini. E' inaccettabile. Mi piacerebbe sapere chi sono i potenti che lui indica come beneficiari delle riforme giudiziarie. Non lo è pure Caselli un potente?». Matteo Brigandì, assessore regionale al Legale, rincara: «Anni fa avevo detto che se Agnelli e i suoi operai votavano per lo stesso partito voleva dire che c'era qualche problema. Ieri ho sentito l'on. Caselli e il capo degli avvocati dire le stesse cose. Anche in questo caso vuol dire che qualcosa non va». Più pacato, almeno nei toni, il messaggio del ministro Roberto Castelli letto in aula dal suo vicecapo di gabinetto e leghista Marco Preioni. Un ex senatore di Domodossola che sembra un clone del Guardasigilli: gli assomiglia fisicamente e ha lo stesso modo di dire cose importanti a voce bassa. Per bocca del suo funzionario Castelli ha mandato a dire il contrario di quanto ha sostenuto Caselli anche su risorse stanziate e bilanci statistici. Se il procuratore generale ha parlato di un calo del 10 per cento dei fondi destinati alla giustizia, Preioni ha sfoggiato i « 12 miliardi» investiti dal suo ministero: «Mai come quest'anno la spesa è stata così alta». Caselli si duole che che sia stato bloccato il concorso per mille nuovi Il presidente del Consiglio regionale, Roberto Cota, ha duramente criticato l'intervento del procuratore generale Giancarlo Caselli Il presidente leghista, Cota «Offensivo lasciare intendere che il governo voglia una giustizia solo a vantaggio dei potenti» magistrati togati. Preioni esalta l'esempio dei giudici di pace e i numeri del reclutamento dei magistrati onorari. Parla di una «macchina» della giustizia «snella, flessibile ed efficiente» e insiste su questi aggettivi a proposito del contestato diritto societario per 1'«azzeramento dei processi». Azzarda che «si sono velocizzati e deflazionati i procedimenti». La lettura di Preioni appare così impersonale («il ministro dice, il ministro ritiene, il ministro...») che alla fine si guadagna pure lui qualche applauso dai magistrati. IL CENTRO-DESTRA

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