Licenziamenti più facili, la Germania si divide di Francesca Sforza

Licenziamenti più facili, la Germania si divide DOPO LE POLEMICHE ITALIANE SULL'ART.18 ANCHE A BERLINO SI ACCENDE IL DIBATTITO SULLA FLESSIBILITÀ' Licenziamenti più facili, la Germania si divide li supernninistro deireconomia Clement chiede regole meno rigide e spiazza la Spd Francesca Sforza corrispondente da BERLINO Ridurre o no la tutela sul licenziamento nelle piccole imprese? In Germania il dibattito è stato aperto nei giorni scorsi dal superministro dell'Economia e del lavoro Wolfgang Clement. Chiamato da Gerhard Schroeder nella squadra di govemo per dare nuovo impulso alle riforme e tirare fuori il paese dal ritardo in cui è caduto, Wolfgang Clement ha sorpreso i suoi stessi compagni socialdemocratici (per non parlare dei sindacati) quando ha dichiarato, prima ai giornalisti poi in diversi incontri pubblici, che sta riflettendo sulla possibilità di abolire alcune norme sulla tutela del licenziamento. «Con la legge attuale - ha detto il ministro - le piccole imprese hanno ridotto, di fatto, il numero degli assunti. E' arrivato il momento di chiedersi se non sia il caso di rivedere qualcosa». La legge sulla tutela del licen- Altolà a Schroeder da Verdi e sindacati dei metalmeccanici pronti a una resistenza «senza quartiere» ziamento per le piccole imprese è stata rafforzata proprio durante la prima legislatura Schroeder. Uno dei primi passi del governo rosso verde è stato infatti quello di ritirare una legge cristiano democratica del 1996, che aboliva le norme a tutela del licenziamento per le imprese che avevano fino a dieci impiegati. Con l'estensione delle norme a tutela del licenziamento anche alle piccole imprese si è registrato però un blocco delle assunzioni, per cui la maggior parte di quelle imprese che prima riuscivano a impiegare fino a dieci persone, si sono ridotte ad impiegarne massimo cinque. Una volta venuto a conoscenza di questi dati, il ministro Clement non ha potuto non riconoscere che una misura «nata per promuovere il lavoro» ha finito in realtà con il bloccarlo, e che «qualcosa deve essere rivisto». Allo studio del superministero ci sono al momento diverse proposte, ma sui tempi e i modi di un'eventuale alternativa alle attuali norme non ci sono ancora risposte precise. Le reazioni, in compenso, non si sono fatte attendere. Il presidente del gruppo parlamentare dell'Spd Michael Mùller ha detto che «il mercato del lavoro, in Germania, è già abbastanza flessibile» e che Clement, da questo punto di vista «non ha nessuna possibilità». L'esperto socialdemocratico delle politiche del Lavoro ha aggiunto che «l'abolizione del¬ le norme a tutela del licenziamento non è in nessun modo in agenda, dal momento che è ampiamente dimostrata la loro totale ininfluenza in tema di creazione di posti lavoro». Altre critiche sono arrivate dai Verdi e dai sindacati dei metalmeccanici, che hanno avvertito il cancelliere Gerhard Schroeder della «brutta piega» che prenderebbe un governo socialdemocratico se facesse propria una simile bandiera e hanno annunciato «una resistenza senza quartiere» in difesa della normativa attuale. «Mi fa piacere vedere che anche qualche membro del govemo - ha osservato invece 1 esperto delle Finanze della Cdu Friedrich Merz - si sia reso conto che le nonne a tutela del licenziamento sono un problema che colpisce i disoccupati, più che uno stramento per difendere i lavoratori». Consapevole di poter creare un grosso problema al suo govemo il cancelliere Schroeder continua Il superministro Wolfgang Clement a precipitare nei sondaggi - Wolfgang Clement ha preferito non alimentare le polemiche dicendo che non intendeva in nessun modo mettere in questione l'impianto generale delle norme a tutela del licenziamento. «Non voglio cambiare la Repubblica - ha detto con la sua consueta fermezza ma credo che l'argomento vada affrontato tenendo presente dei cambiamenti che ci sono stati nel mondo del lavoro. Vi prego, non facciamone un tabù».

Luoghi citati: Berlino, Germania