Tute blu e statali contratti in salita

Tute blu e statali contratti in salita DOMANI PRIMO INCONTRO PER I METALMECCANICI, MARTEDÌ' TOCCA AL PUBBLICO IMPIEGO Tute blu e statali contratti in salita In tutte ie piattaforme aumenti più alti dell'inflazione programmata Fiom, Fim e Uilm si presentano divise di fronte alla Federmeccanica 0' I CONTRATTI DA RINNOVARE Fonte: Aga - d'Arco 1 1.300.000 100.000 CHIMICI 700.000 TURISMO TRASPORTI Mario Sensini ROMA Attesa e temuta, la stagione dei rinnovi contrattuali entra nel vivo. Domani a Roma, nella sede di Federmeccanica, parte ufficialmente la trattativa per il nuovo contratto dei metalmeccanici, che interessa 1,6 milioni di lavoratori e alla quale Fim, Fiom e Uilm si presenteranno con tre piattaforme distinte, dove l'unico elemento comune è il fatto di esser giudicate troppo onerose dai datori di lavoro. Dopodomani, martedì, ci sarà invece un appuntamento decisivo per l'annosa vertenza dei circa 3 milioni di dipendenti pubblici, che attendono il rinnovo del contratto da fine 2001. Il ministro della Funzione Pubblica Luigi Mazzella incontrerà i sindacati, che hanno già proclamato uno sciopero a dicembre, ma a meno di non mettere sul tavolo nuove disponibilità economiche difficilmente li convincerà a sedersi al .tavolo per chiudere. Nei prossimi giorni potrebbe partire formalmente anche la trattativa per il rinnovo dei. contratti nel settore del commercio (1,6 milioni di dipendenti), mentre si attende la ripresa del negoziato per il contratto del turismo ( 1,4 milioni di lavoratori interessati), interrotto nell'ottobre scorso, anche in questo caso con una coda di scioperi. In attesa dei rinnovi, inoltre, ci sono 270 mila lavoratori nel settore dei trasporti, i 180 mila delle Poste e i circa 50 mila impiegati nel settore assicurativo. In tutto oltre sette milioni di lavoratori, per una tornata contrattuale che si presenta difficilissima e che rischia di incrociare sulla sua strada altri problemi spinosissimi, dall'articolo 18, alla riforma della previdenza e del mercato del lavoro. Tutte le piattaforme già definite dai sindacati avanzano richieste di aumenti salariali superiori al tatto di inflazione programmata, fissata dal governo all'1,496 per il 2003, ritenuta troppo bassa e quindi irrealistica. Il governo e le associazioni datoriali, d'altra parte, tengono duro sui principi dell'accordo del '93 sulla politica dei redditi, che prevede solo a posteriori il recupero del differenziale tra l'inflazione programmata e quella effettiva. Sul "metro" per garantire la difesa del potere d'acquisto, peraltro, i sindacati sono divisi tra di loro, come dimostrano le tre piattaforme di rivendicazione che saranno scodellate domani sul tavolo di Federmeccanica. La Fiom Cgil chiede un aumento mensile a regime di 135 euro lordi, pari air8,5DZo, somma tra 2,3 punti di recupe¬ ro dell'inflazione passata (I per il 2001 e 1,3 per il 2002), circa 5 punti di inflazione attesa e 1,3 punti per l'aumento della produttività. La Fim Cisl si ferma a una richiesta di 89,2 euro mensili, cioè il 5,70Zo in più: 1,8 punti per il differenziale d'inflazione passato, 3,9 per l'inflazione del biennio successivo(2,l0Zo per il 2003). La Uilm punta invece a 92,3 euro, vale a dire il 5,90Zo in più: 1,9 per il 2001-2002, 4 punti per l'inflazione attesa nel 2003-2004 (2,l0Zoperil2003). Molto diverse, le tre piattaforme, anche sul profilo norma- tivo. La Fiom, che già ipotizza nuovi scioperi, vuol dare battaglia contro la precarizzazione, punta sull'estensione dei diritti, e mette un forte accento sulla formazione continua. La Cisl spinge per la riforma dell'inquadramento professionale e vorrebbe creare un ente bilaterale di categoria, previsto dal nuovo Patto per l'Italia, che realizzi esperienze di co-decisione. Anche la Uil spinge sui nuovi inquadramenti e insiste sul doppio livello di contrattazione. Se le imprese metalmeccaniche artigiane hanno già siglato un contratto-ponte, la Federmeccanica ha fatto capire che le richieste di aumenti salariali presentate dai sindacati sono troppo onerose, e non vuole ridiscutere gli assetti contrattuali insieme al contratto. Anche nel pubblico impiego, con la sola differenza che i tre sindacati sono compatti, il nodo spinoso è l'inflazione. A febbraio del 2002 governo e sindacati raggiunsero un accor- do che prevedeva un aumento dei salari del 5,560Zo, che il governo si era impegnato a ritoccare dopo aver alzato l'inflazione attesa del 2003 dall'1,3 all'I,40Zo. I sindacati, però, chiedono un'integrazione degli aumenti promessi di mezzo punto e non di un solo decimale. Fondi che la Finanziaria 2003 non prevede, anche se la chiusura del negoziato per il rinnovo del contratto della scuola (per 1,1 milioni di dipendenti, il grosso del plotone dei pubblici in attesa di rinnovo) potrebbe semplificare notevolmente le cose. 1.600.000 METALMECCANICI Sz?"^ 50.000 ©FWGDi ASSICURAZIONI 3.000.000 PUBBLICO IMPIEGO Questa nuova tornata contrattuale interessa nel complesso oltre 7 milioni di lavoratori i In lista d'attesa ci sono anche turismo, commercio, trasporti. Poste e assicurazioni

Persone citate: Luigi Mazzella, Mario Sensini

Luoghi citati: Italia, Roma