La carica dei nuovi cardinali Wojtyla cambia il Conclave di Giacomo Galeazzi

La carica dei nuovi cardinali Wojtyla cambia il Conclave La carica dei nuovi cardinali Wojtyla cambia il Conclave Le nonnine per riportare a 120 il quorum degli elettori del prossimo Pontefice Nella lista forse l'arcivescovo di Mosca e il patriarca latino di Gerusalemme Giacomo Galeazzi CITTA'DEL VATICANO Il conclave cambia volto. «Homini novi» dell'episcopato italiano come il patriarca di Venezia Scola e gli arcivescovi di Firenze e Genova Antonelli e Bertone. Neo-responsabili di dicasteri vaticani come il ministro della Giustizia e della pace Martino e quello delle Finanze Nicora, oltre al Vicario papale Marchisano e al capo della Penitenzieria (il tribunale per le censure e le dispense pontificie) De Magistris. Karol Wojtyla, secondo quanto si apprende Oltretevere, sta per aprire le porte del Sacro Collegio ad un cospicuo drappello di arcivescovi residenziali e presuli di Curia. A fine gennaio i porporati "elettori" saranno 112 e, tenuto conto che almeno un paio sono gravemente ammalati e impossibilitati a muoversi, di fatto la soglia è scesa alio. Poiché le norme in vigore fissano a 120 il "quorum" dei cardinali partecipanti al conclave, il Papa è intenzionato, entro la prima metà di quest'anno, a celebrare un nuovo Concistoro, quasi certamente sforando il "plenum". Nella lista di nuove porpore potrebbero figurare il patriarca latino di Gerusalemme, Michel Sabbah, e l'arcivescovo di Mosca, Tadeusz Kondrusiewicz. Premiando il primo(impegnato per una «pace nella giustizia» tra israeliani e palestinesi) Giovanni Paolo II ne rafforzerebbe la posizione nella complessa situazione mediorientale. Elevando alla dignità cardinalizia il secondolche gli ortodossi accusano di aver aggravato le Papa Giovanni Paolo II tensioni tra la Chiesa russa e Roma) Wojtyla coglierebbe l'occasione di portarlo in Curia. Il prossimo Concistoro potrebbe tenersi in febbraio (il 22 è la festa della Cattedra di san Pietro) o in giugno (Pentecoste e festa di- san Pietro). «Non mancheranno eletti a sorpresa, ossia personalità non legate a cariche tradizionalmente connesse con il cardinalato - osservano i cristiani di base di "Adista" - alcuni dei nomi che circolano Oltretevere sono semplici "ballons d'essai" lanciati per favorire o silurare certe candidature. La cosa più probabile è che, come nel 2001, pure questa volta il Pontefice "sforerà" di almeno dieci-quindici unità il plenum dei 120 elettori». Per quanto riguarda la nomi¬ na di cardinali ultra-ottantenni,poi, le norme in vigore non stabiliscono nessun "tetto", e dunque il Papa è del tutto libero. Tra i futuri «porporati ad honorem» prendono quota, quindi, il domenicano svizzero Georges Marie Martin Cottier, teologo della Casa pontificia e quello di don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione. Nel 2002 hanno compiuto 80 anni dieci porporati (tra di ossi, quattro italiani) e nel 2003 raggiungeranno lo stesso traguardo altri sette principi della Chiesa. Ogni volta per Karol Wojtyla è più difficile contenere gli "elettori" entro il limite di 120, crescendo continuamente il numero di nazioni o diocesi che, per varie ragioni (pastorali, geopolitiche), ambiscono a vedere eleva¬ to alla porpora un loro esponente. «Il Papa, inoltre, deve tener conto di quanti hanno fatto carriera nella Curia romana e nella diplomazia pontificia o occupano posti dirigenziali che tradizionalmente prevedono la porpora - affermano ad "Adista" - seppure formalmente libero nelle sue scelte, non può ignorare certe richieste». Per tali motivi, nei suoi otto Concistori Wojtyla ha conferito spesso la berretta rossa "oltre il limite", portando il conclave a superare leggermente la soglia dei 120 elettori. Nel suo ultimo Concistoro del febbraio 2001, invece, il Pontefice ha decisamente "sforato" facendo salire con le nuove nomine a 135 il numero degli "elettori". Da allora, tra decessi e "pensionamenti", il "quorum" è sceso conti¬ nuamente. Ed ora il totale del Sacro Collegio è di 171 porporati, di cui 57 "non elettori" (19 italiani) e 114 "elettori" (18 italiani) i quali diverranno. 112 a fine mese. Degli "elettori", 110 hanno ricevuto la porpora da Wojtyla, soltanto quattro da Giovanni Battista Montini. Se segue la "tradizione" (certo modificabile ma, per ragioni di politica ecclesiastica, non troppo) o il suo sviluppo più recente aperto a Paesi nuovi, nel prossimo Concistoro il Papa dovrebbe elevare alla porpora un nutrito gruppo di prelati "curiali" e "residenziali". Paolo VI, nel 1970 con lin "motu proprio", confermato nel '75 da una costituzione apostolica, aveVa introdotto norme innovative, stabilendo che ad 80 anni i cardinali perdono il diritto di entrare in conclave, e fissando a 120 il plenum del Collegio cardinalizio. Il 22 febbraio '96, con la costituzione apostolica Universi dominici gregis, Giovanni Paolo II aveva confermato queste disposizioni. Così ogni anno, prescindendo da decessi naturali, a mano a mano che i cardinali arrivano ad 80 anni automaticamente cala il numero degli "elettori", che deve essere riportato al plenum con nuove nomine cardinalizie. Ad una lista relativamente sicura potrebbero aggiungersi alcuni presuli di Paesi emergenti e altri titolari di diocesi o di strutture curiali in passato sempre guidate da porporati. Tra questi Canizares Llovera di Toledo, Erdo di Budapest, Grin- Tra gli italiani si fanno i nomi dei responsabili delle diocesi di Venezia (Scola), Genova (Bertone), Firenze (Antonelli), i ministri della Giustizia Martino e delle Finanze Nicora gs di Porto Alegre, Mazombwe di Lusaka, Okada di Tokyo, Ouellet di Quebec, Panafieu di Marsiglia, Rode di Lubiana, Sirkar di Calcutta, Souraphiel di Addis Abeba, Ze-kiun di Hong Kong, Hamao, ministro dei Migranti, Herranz, presidente del Pontificio Consiglio per l'Interpretazione dei testi legislativi e rappresentante dell'Opus Dei con il più elevato incarico in Curia. Negli ultimi tempi si è consolidata la tendenza dell'internazionalizzazione degli organismi vaticani, al punto da mutare radicalmente il quadro da cui dipenderà l'elezione del nuovo Pontefice, facendo calare le chances di vedere sul soglio di Pietro un successore italiano. Il terzo millennio, a giudizio di Karol Wojtyla, dovrà servire a portare il cristianesimo in Asia, dove abitano tre miliardi e mezzo di persone di diverse tradizioni religiose e i cattolici sono poco più di cento milioni. E le ultime nomine di Curia confermano l'interesse di Giovanni Paolo II per le nuove aree geografiche. In "pole position" per la porpora risultano, dunque, il messicano Barragàn, ministro vaticano della Sanità, l'arcivescovo di Seul Jin-Suk, l'argentino Nànez di Cordoba, Nzeki di Nairobi, il nigeriano Onaiyekan di Abuja; Peli di Sydney, Scheid di Rio de Janeiro, Barbarin di Lione, Bozanic di Zagabria, Joseph Conti di Glasgow, l'inglese Fitzgerald, incaricato pontificio del dialogo interreligioso e il rumeno Murean presule greco-cattolico di Fàgàra. VANNI PAOLO il INTENDE CELEBRARE UM NUOVO CONCISTORO ENTRO LA PRIMA META' DELL'ANNO