«Colaninno ha distrutto l'Olivetti»

«Colaninno ha distrutto l'Olivetti» FIOM DI IVREA E FIAT «Colaninno ha distrutto l'Olivetti» Roberto Colaninno alla guida della Fiat? Un'ipotesi che non convince affatto la Fiom di Ivrea. Per i metalmeccanici della Cgil, infatti, il ragioniere mantovano è l'uomo che in pochi anni ha dimezzato l'occupazione alla Olivetti, generando lo «spezzatino» dell'azienda eporediese con le conseguenze note a tutti: dall'abbandono del sottore dei personal computer alla vendita dei «gioielli di famiglia», Omnitel e Infostrada, per dare la scalata alla Telecom. I vortici della Fiom non hanno dubbi: sono molte le analogie tra l'attuale caso Fiat e la situazione della Qlivetti nel '96, all'arrivo di Colaninno. E il sindacato non esita a contestare chi, come il sindaco eporediese Fiorenzo Grijuela, ha recentemente definito l'ex delfino di Carlo De Benedetti come un buon imprenditore che ha lavorato per il bene dell'azienda. «Sono valutazioni sconcertanti - commenta Federico Bollono, della segreteria regionale e responsabile Fiom per il Canavese -, offensive nei confronti dei lavoratori». Ieri mattina, in una conferenza stampa. Bollono e Giorgio Airaudo (segretario provinciale Fiom) hanno ripercorso l'avventura olivettiana di Colaninno. «Dal punto di vista industrialo e occupazionale dice Bellono - il nostro bilancio è negativo: nel '97 in Italia c'erano 7500 dipendenti, l'anno scorso erano 2400. Colaninno dimostrò di essere un finanziere, non un imprenditore, facendo fruttare soldi non suoi e spezzettando le realtà Olivetti».

Persone citate: Bellono, Carlo De Benedetti, Colaninno, Federico Bollono, Fiorenzo Grijuela, Giorgio Airaudo, Roberto Colaninno

Luoghi citati: Italia, Ivrea