Chi ha fatto gol? Va di moda l'errata corrige di Gigi Garanzini

Chi ha fatto gol? Va di moda l'errata corrige IN BARBA AL PALO Chi ha fatto gol? Va di moda l'errata corrige Gigi Garanzini TITOLI di un certo rilievo per il rinnovo di importanti .contratti di calcio televisivo (Nazionale, ma anche e soprattutto Champions League), titoli assai più modesti per una notizia che potrebbe spiegare il perché di una tendenza nettamente ribassista. In poche parole l'Unione Europea ha boccialo, si direbbe una volta per tutte, i famosi minispot. Spiegando che non sono conformi alla direttiva comunitaria, secondo cui le trasmissioni sportive possono essere interrotte solo durante le «pause naturali». Grazie ad una di quelle libere interpretazioni che ci hanno resi famosi nel mondo, per noi erano pause naturali anche gli infortuni, le sostituzioni, i falli laterali e, perché no, le sistemazioni delle barriere. E pazienza se al a volte esilarante dalle immagini che stai vedendo in diretta. Domenica, il terzo gol della Juve non poteva palesemente essere di Del Piero, perché è vero che stava caricando il sinistro ma, anticipato da Cozza, la gamba gli era rimasta per aria, e mentre il pallone s'infilava in rete lui saltellava sul destro per ritrovare l'equilibrio. Eppure è rimasto gol di Del Piero per un buon quarto d'ora, sinché un'anima pia non si è affacciata in cabina. IL REPLAY. Amen, la visibilità del Delle Alpi la conosciamo. Ed è vero che, viziati come siamo dai replay casalinghi, nel calcio dal vivo avvertiamo tutti quanti la mancanza della controprova immediata. Ma il lunedì precedente a Trieste, il gol d'apertura del Siena, una strana sforbiciata di Tiribocchi dal limite, è slato Un tempo era Vangelo; quando i radiocronisti di «Tutto il calcio» annunciavano un gol, potevi star certo che il marcatore era quello Oggi anche la rettifica è una scommessa. Diritti tv: addio minìspot rientro dai teorici, molto teorici 5 secondi (mai provato a contarli ultimamente?) il gioco era spesso, anzi quasi sempre ampiamente ripreso. Per l'UE, che ha scritto al governo e attende risposta entro un mese, l'unica pausa naturale nel calcio è l'intervallo tra primo e secondo tempo. Ma va'? Con tanti cari saluti ai gol degli sponsor. IL MARCATORE. Un tempo era Vangelo. Quando i radiocronisti di «Tutto il calcio minuto per minuto» annunciavano un gol, potevi star certo che il marcatore era quello. Perlomeno in serie A, in B c'era il mitico Luzzi e anche quando non succedeva nulla sembrava sempre accadesse di tutto (la volta che strappò la linea a Ciotti per annunciare con voce stentorea che c'era una punizione dal limite e Sandro lo fulminò, "beh, pensavo peggio"). Oggi, tolti i campi principali, la prima versione rararrj^nte è quella che conta. E' un'errata corrige continua, resa spacciato per tale fino al termine a dispetto di un'infinità di replay che mostravano, chiaramente, come Tiribocchi avesse svirgolato addirittura verso la bandierina e il pallone avesse colpito Ferri in pieno petto col portiere Fagotto spiazzato e annaspante. Stessa versione anche nel servizio Rai due ore più tardi, forse per solidarietà di categoria. E' vero, d'altra parte, che sino a pochi anni fa i telecronisti si contavano sulla punta delle dita. Li ha moltiplicati la pay-tv, facendo emergere nuovi talenti ma anche mandando allo sbaraglio un discreto numero di dilettanti. L'AUTOREVOLE. Problema, forse crisi di vocazioni, che non dovrebbe riguardare le seconde voci. Di ex-giocatori e tecnici, più crmeno brillanti, più o meno autorevoli non c'è che l'imbarazzo della scelta. Una riflessione inevitabile, ascoltando Di Marzio.

Persone citate: Ciotti, Cozza, Del Piero, Di Marzio, Tiribocchi

Luoghi citati: Trieste