Beckham cancella il blazer di Antonella Amapane

Beckham cancella il blazer IN PASSERELLA A MILANO IL GURU DELL'UNDERSTATEMENT, UN CAVALIERE METROPOLITANO PER ICEBERG Beckham cancella il blazer Armani boccia il classico e punta sui calciatori Antonella Amapane inviata a MILANO Basta col classico, è vecchio, decotto. Giorgio Armani, il guru tìell'understatement, il nemico dell'eccentrico gratuito, conclude le sfilate maschili sparando a zero sul guardaroba formale. «Se insistiamo a riproporlo riSchiamo di non vendere, la gente ha gli armadi pieni di capi sartoriali. Troppo facile creare bei vestiti con tessuti di qualità. La ricerca per l'uomo comincia adesso», dice, e ammazza il blazer tradizionale. Al suo posto, ecco la giacca-cardigan elasticizzata, anzi la «Beckham jacket». Battezzata così perché il giocatore del Manchester United, dopo averla vista addosso allo stilista durante un viaggio a Londra, gli ha chiesto se poteva averne un esemplare in anteprima. Chi l'avrebbe mai detto che i nuovi principi dell'eleganza sarebbero diventare i calciatori? Schierati in platea da Armani: Christian Vieri, Fabio Cannavaro, Shevchenko, Kaladze. Figo e Del Piero. Più in là, Raul Bova e Lucio Dalla. Ma qual è il segreto del nuovo indumento armaniano? Sottolinea i muscoli e sublima il corpo grazie a un tessuto che aderisce e rende l'uomo molto disinvolto. Anche se l'effetto finale è formalissimo. Simile a un golf, spesso senza revers, la Beckhan jacket si porta con le mani in tasca, quasi a volerla sformare. Lunga, a soprabito, o corta, è serrata come una divisa militare. Lascia intravedere la pelle nuda, oppure i colli delle camicie, piccoli e sollevati, a mò di dolcevita, tipo quelli di American Gigolò (creati dallo stilista nel '75); si sposa a pantaloni cargo, o appoggiati sulle reni e con coulisse. La prima linea e l'Emporio si mescolano in pedana con tantissime proposte di maglieria, tutto è nuovo, mai ridicolo. Neppure la tuta da benzinaio chic, gessata o in velluto di seta nera, sembra tanto ardita. Infine, dedicate ai giovani attori allergici allo smoking, le giacche in maglia di ciniglia dark, con martingala elastica che segna i fianchi. «Il punto più sexy del corpo», spiega l'innovatore Armani. Sempre per la serie sportivi e moda, uguale successo sicuro, A destra modelli di Armani Asinistra la sfilata di Iceberg Coveri cita Bijorg Bork a Wimbledon, nelle righe di lana rossa e blu, tipiche del tennis Anni '60- 70, che diventano i risvolti dei calzoni di velluto da jogging, accostati a blazer sartoriali gessati, sciarpone e cappelli di volpe a forma di scalpo. Dinamico, ma romantico è il cavaliere metropolitano, un po' «Shakespeare in love», ipotizzato da Iceberg. In mantella e stivaloni a metà coscia, ama i dipinti di Michelangelo contaminati dalla grafica di Basquiat, rimixati al computer su giubbotti, camicie e golf usurati, stramati e rosicchiati da ingorde tarme. I dettagli da grande freddo? Trecce di enormi maglie che sbucano dalle zip dei parka militar, borchie a formare disegni rinascimentali sul dorso delle giacche, sciabolate sui «perfecto» in cuoio. Molto british, molto eccentrico, il ragazzo Min Miti ruba i collant della fidanzata e se li mette in testa, a fascia. Non pago, poi, scippa il foulard a mammà e lo lega al collo, modello giovane marmotta. Miuccia Prada lo vuole in pantaloni corti a zompafosso e golf-t.shirt accorpati, in un unico capo, come un puzzle. Lo immagina in completi formali tinti di rosso, dalle giacche piccole e corte, oppure bordate di passamaneria, souvenir delle uniformi scolastiche. Uno dei must del prossimo inverno sarà il cappotto di cammello a doppio petto, morbido per assecondare con naturalezza i movimenti del corpo, come quello rointerpretato magistralmente da Carlo Pignatelli. Il cachemire terrà banco, soprattutto se trattato con procedimenti speciali. Il più ricercato è il pulì al malto stagionato in botte, lo firma Pringle. La pelliccia? Un tormentone, Byblos la usa persino per foderare le tute da aviatore.

Luoghi citati: Londra, Milano