Grugliasco polo produttivo dell'ltca di Giampiero Maggio

Grugliasco polo produttivo dell'ltca IERI IL VERTICE CON I SINDACATI: GLI OPERAI IN ESUBERO DI SPARONE DESTINATI ANCHE A DRUENTO Grugliasco polo produttivo dell'ltca Giampiero Maggio SPARONE Mantenimento dello stabilimento di Sparane e ricollocazione di 70 operai nelle altre due fabbriche Itca, a Grugliasco e Druento: il vertice di ieri tra sindacati e proprietà ha aperto spiragli positivi per i dipendenti dell'azienda meccanica della Valle Orco. La paura dei mesi scorsi sembra dunque cessata. I vertici Itca sono stati chiari. spiegando che è loro intenzione mantenere la produzione, ma soprattutto hanno ribadito la volontà di salvare i posti di lavoro in valle. Questo non significa, però, che chi rientra nell'esubero (sono 130 su 330 le tute blu dichiarate in eccesso) continuerà a lavorare a Sparane. Per una quarantina di operai le destinazioni saranno Druento e Grugliasco (lì sono già stati ricollocati una trentina di dipendenti), dove la fabbrica di pro¬ prietà della famiglia Ceresa ha altri due stabilimenti. Non solo: Grugliasco dovrà diventare il punto di riferimento della Itca tant'è che la produzione - costruzione stampi e la progettazione - sono stati spostati da Sparone e Cassino nello stabilimento torinese. Ma l'attenzione ieri era rivolta in particolare a ciò che sarà dell'impianto della Valle Orco. Cauta la posizione dei sindacati: «Abbiamo discusso solo una par¬ te di ciò che interessa alle maestranze - spiega Fabrizio Bellino della Fiom Cgil - attendiamo il prossimo incontro, quello fissato per il 30 gennaio dove l'azienda ha garantito che fornirà i dati relativi alla produzione ed ai carichi di lavoro». Solo alloca, spiegano le organizzazioni sindacali, sarà possibile continuare la trattativa e avere una visione più chiara di quello che sarà il futuro. Per il momento un obiettivo e mezzo è stato raggiunto: «L'azienda ha dato la certezza di voler mantenere aperto lo stabilimento della Valle Orco - prosegue Bellino - e di salvare 70 lavoratori. Ne restano però altri 60 da reintegrare e ribadiamo il concetto: nessuno deve essere licenziato». Martedì ci sarà la prima assemblea in fabbrica dopo il vertice di ieri: i sindacati si aspettano fiducia dalle maestranze in modo da avere il mandato di proseguire la trattativa con la proprietà. «Il problema - concludono le forze sindacali - resta comunque in salita. E' stata affrontata solo una parte di ciò che a noi interessava, resta da discutere l'altra fetta della questione, quella relativa alla produzione ed ai carichi di lavoro».

Persone citate: Ceresa, Fabrizio Bellino