L'Atc va alla guerra con i Comuni di Alessandro Mondo

L'Atc va alla guerra con i Comuni L'Atc va alla guerra con i Comuni «Non ci versano i soldi per sostenere le famiglie più deboli» Alessandro Mondo L'Atc dichiara guerra ai Comuni inadempienti, Torino compreso. E non potendo sfrattarli, minaccia di portarli in tribunale. Parola di Giorgio Ardito, il presidente, al timone di un ente considerato assistenziale senza per questo ricevere tutta l'assistenza necessaria. Non dal Parlamento, che nella Finanziaria ha abolito per la prima volta qualsiasi riferimento all'edilizia popolare rimandando la palla alle Regioni. Né dalle fondazioni bancarie, «impegnate su mille fronti meno quello in questione». E nemmeno dagli enti locali, in primis i Comuni e la Regione, portati a evadere alcuni dei loro obblighi da bilanci risicati. Da qui l'avvio di una polemica che rischia di diventare pane per avvocati, inaugurata da una lettera in cui Atc intima alle amministrazioni interessate di mettere mano al portafoglio. Questioni di lana caprina fra enti pubblici, se non fosse che la faccenda interessa il destino di centinaia di famiglie torinesi morose loro malgrado, cioè «incolpevoli», a causa di redditi troppo bassi. L'Agenzia le quantifica in 900 (477 solo a Torino), attribuendo ai Comuni la mancata copertura della quota di affitto che - nonostante l'accesso al fondo sociale regionale - non riescono a pagare. «Nelle nostre case teniamo quasi un migliaio di famiglie senza titolo, gente che potrei mo mettere in strada ne' giro di un mese - ha detto Ardito senza ricorrere a perifrasi -. Invece suppliamo al deficit assistenziale degli enti locali, gran parte dei quali non ha nemmeno messo in bilancio le somme per tutelare chi non riesce a sostenere l'affitto». E il fatto che il canone medio per gli alloggi popolari non superi i 93 euro, sottolinea l'Istituto, rende l'idea della condizione in cui versano queste famighe. Nella relazione di Ardito, soddisfatto di aver pareggiato il bilancio per il terzo anno ma preoccupato dagli scenari futuri, ce n'è per tutti. Compresa la Regione, accusata di non aver incrementato il fondo sociale in proporzione alla domanda: «Infatti la copertura del¬ le morosità incolpevoli si è ridotta in quattro anni dal 75 al 360Zo». A stretto giro di posta la replica dell'assessore regionale all'Urbanistica Franco Maria Botta: «Il fatto che la Regione, nonostante le note difficoltà finanziarie, abbia mantenuto per il fondo sociale 2003 lo stesso stanziamento dell'anno scorso, circa 3 milioni di euro, è un risultato da non sottovalutare». Non ci sta nemmeno Roberto Tricarico, assessore comunale all'Edilizia pubblica. Anzi: chiamato in causa come inadempiente. Palazzo civico rimanda il conto all'Istituto. «Il Comune non metterà alla porta nessuno prima di aver verificato se la morosità di queste famighe è incolpevole o meno - preci' sa Tricarico -. Nel primo caso apriremo una trattativa con Atc per eventuali rimborsi. Ma valuteremo anche se le somme mancanti possono essere compensate dal credito che il Comune matura ogni anno nei confronti dell'Istituto». Quale credito? «Ad oggi attendiamo ancora che Atc ci paghi l'avanzo di gestione 2002...». L'ISTITUTO MINACCIA DI PORTARE IN TRIBUNALE GLI ENTI «MOROSI». PALAZZO CIVICO: «ACCUSE INGIUSTE» I NUMERI DEL 2003 i * ENTRATE CORRENTI: 74 milioni 969 mila euro 73 milioni 143 mila euro 1 milione 1326 mila euro «AVANZO: |« NUOVE COSTRUZIONI, MANUTENZIONE STRAORDINARIA: 277 milioni di euro \ r? Hfr fh ^SFRAHI ESEGUITI NEL 2002:, Fonte: Atc Torino Il ritardo dei contributi interessa 900 nuclei a basso reddito, 477 soltanto a Torino L'assessore: «Pronti a fare la nostra parte Nessuno si ritroverà in mezzo alla strada»

Persone citate: Giorgio Ardito, Maria Botta, Roberto Tricarico, Tricarico

Luoghi citati: Torino