Hashish a San Salvarlo, sequestro record di Angelo Conti

Hashish a San Salvarlo, sequestro record RECUPERATI 360 CHILI DI DROGA DAI CARABINIERI CHE INDAGANO SULL'AGGRESSIONE A FAUD SALIH Angelo Conti Trecentosessanta chili di hashish, valore all'ingrosso sui 750 mila euro, sono stati recuperati dai carabinieri del Nucleo Operativo. Erano destinati al mercato di San Salvarlo. Lo stupefacente, nascosto a bordo di due vetture, è finito nella rete dei militari che stavano pedinando alcuni spacciatori magrebini sospettati di essere collegati a Faud Salih, il marocchino a cui la notte di Capodanno fu quasi amputata la mano sinistra, per punire uno sgarro (probabilmente il furto di venti dosi di eroina). La pista seguita dagli uomini della terza sezione era quella indicata da molte fonti confidenziali che avevano spiegato l'aggressione a Faud come la vendetta dei alcuni trafficanti. Erano stati così monitorati, alla ricerca di elementi che li potessero tradire, tutti i pusher (o presunti tali) che operano sotto i portici di via Nizza e in via Berthollet. Fra questi anche Cherki Lairaichi (33 anni, corso Potenza 188, con regolare permesso di soggiorno), Mustapha Lahraichi (24 anni), Hammadi Lahrichi (26 anni) e Mohammed Afif (25 anni). Proprio loro erano «sotto osservazione» la sera del 13 gennaio, intorno alle 23,30, in corso Potenza 188. Dopo giorni di pedinamenti i carabinieri hanno deciso di fermare la Golf guidata dal Cherki Lahraichi, che era in compagnia del fratello Mustapha. I due marocchini, entrati con la vettura all'interno di un cortile condominiale di corso Potenza 188 dove abita il Cherki, ne erano usciti dopo qualche minuto, giusto in tempo per essere bloccati dai militari. Mustapha Lahraichi, sceso repentinamente dal mezzo, ha cercato di darsi alla fuga ma è stato bloccato in pochi secondi. Nella Golf i carabinieri hanno trovato cinque involucri, ciascuno protetto da un sacco di juta e da un foglio in plastica di colore bianco, ognuno del peso di 30 Kg di hashish, mentre nelle tasche del Cherki i carabinieri hanno rinvenuto un mazzo di chiavi di un'altra vettura, che l'uomo negava di possedere. Verificando le serrature di tutte lo macchine parcheggiate nei pressi del civico 188 di corso Potenza, si è scoperto che quelli chiavi aprivano la portiera di un furgone bianco parcheggiato all'interno del cortile condominiale di quel civico. In quel furgone sono stati trovati altri 7 involucri, identici a quelli già rinvenuti a bordo della Golf, per un totale di altri 210 chilogrammi di hashish. Nel frattempo venivano fermati anche gli altri due complici, Hammadi Lahrichi e Mohammed Afif, il primo fratello del Cherki e del Moustapha. I due, che per tutta la serata avevano fatto da staffetta alla Golf con un'altra loro vettura, sono stati acciuffati mentre erano nasco¬ sti dietro un cassonetto dell'immondizia, nella vicina via Terni. Questi ultimi, inizialmente, hanno negato di conoscere le persone arrestate poi hanno ammesso di essere, l'uno il fratello e l'altro un amico, ed entrambi hanno confessato di convivere con il Mustapha. I quattro arrestati, che sono risultano estranei al ferimento di Faud Salih, potrebbero addirittura avere organizzato il trasporto dello stupefacente dal Marocco. Il maggior Masic, comandante del Nucleo Operativo, ne ha sottolineato la purezza, mostrando anche i «marchi di fabbrica» dei panetti (croci di Sant'Andrea, pesci, lettere dell'alfabeto) che ne differenziavano anche le diverse qualità. Il maresciallo Natoli, il chimico addetto al laboratorio anlisi del Nucleo Operativo, ha poi spiegato che lo stupefacente può anche venire «fotografto» attraverso il gascromatografo, così da poter sempre stabilire a quale partita appartiene. Hashish a San Salvarlo, sequestro record

Luoghi citati: Faud, Marocco