Davids: «Ingaggi ridotti? Sì, anche per i dirigenti»

Davids: «Ingaggi ridotti? Sì, anche per i dirigenti» DOPO SEI MESI DI SILENZIO TORNA A PARLARE L'OLANDESE: «LA ROMA E' SEMPRE FORTE, MERITA RISPETTO» Davids: «Ingaggi ridotti? Sì, anche per i dirigenti» «Se una società è ricca, è strano che pensi a tagliare gli stipendi Siamo ben pagati, ma tutti quelli che fanno spettacolo lo sono» intervista Fabio Vergnano TORINO LE rare interviste a Edgar Davids deragliano sempre dai binari dell'ordinaria normalità. Parla quando vuole lui, soprattutto sceglie con chi parlare. Non usa perifrasi, dispensa frecciate con il sorriso sulle labbra. Ironico, scanzonato, all'occorrenza anche terribilmente sincero. E le sue verità possono far male. Davids, prima dell'estate qualcuno era disposto a giocarsi la camicia sul fatto che sarebbe passato alla Roma. Questo mancato trasferimento ha influenzato il suo rapporto con la Juventus? «Ho espresso il mio punto vista il giorno del raduno per il ritiro estivo, e mi pare di aver spiegato tutto. Da quel momento in poi non ci sono più stati problemi». Quel 18 luglio ammise anche che fra lei e 1 dirigenti bianconeri c'era tensione. Conferma? «Parlo sempre chiaro. Ho detto tensione». E ora le cose come vanno? «C'è un rapporto normale. Sto bene con i compagni e i tifosi, insieme lottiamo per conquista- re di nuovo lo scudetto». E con i dirigenti? «Anche con loro tutto regolare. Ma non ci troviamo per bere un caffè». La Roma è sempre nei suoi pensieri? «Sì, ho sempre un occhio per i giallorossi, non si sa mai». Nostalgia per un'occasione mancata? «No. Intendo dire che da certi avversari è sempre bene guardarsi. Sono forti, meritano rispetto». Ma allo scudetto hanno già detto addio. «Non ne sarei sicuro. Credo ancora nella squadra di Capello, mi è simpatica. Hanno i giocatori per riprendersi». Forse con Davids la situazione sarebbe diversa? «Certo, perché con quei 20 gol all'anno che segno sarei stato decisivo. Non credo che avrei cambiato nulla, ci sono già grandi centrocampisti». Adesso Capello ha Dacourt, ma è stato l'ultimo ad arrendersi all'idea che lei non avrebbe giocato nella Roma. «So che mi stima e a me piace lavorare con quegli allenatori da cui c'è sempre qualcosa da imparare». Roma a parte, chi per lo scudetto? «In tanti, perché nessuno molla nulla. E' il bello del nostro campionato». Prendiamo il Milan: è il numero uno fra gli avversari da battere? «Sembrerà strano, ma io spero che tenga duro fino all'ultima giornata. E' una squadra coraggiosa che utilizza tanti attaccanti insieme. Non si può non ammirare la squadra di Ancelotti, fa bene al calcio». La Lazio è la vera sorpresa? «Non mi aspettavo che fossero così bravi. E' la conferma che non dipende tutto dai soldi». A proposito: Van Nistelro- oy sostiene che nel vostro mondo si guadagnano cifre oscene. Concorda? «E' vero che prendiamo tanto, forse troppo, ma anche altri sportivi, attori, cantanti sono ben pagati. E gli sponsor aiutano le società. Come dicono in Italia: è tutto un magna-magna». Il suo contratto scade nel 2004. Novità? «Nessuna. C'è un anno di tempo, non scappo via. Sto bene qui con i compagni e i tifosi». A quanto pare non ha fretta. «Ci penserò alla fine della stagione. La Juve può garantirmi altre vittorie, anche questa è una valutazione da fare». La riduzione degli ingaggi le sta bene? «Si può accettare se riguarda tutti. Anche i dirigenti. Ma se una società è ricca, è strano che si pensi a tagliare». Finora soltanto due ammonizioni. Un Davids più buono anche in campo? «Non sono mai tranquillo. Mi sa che devo ritornare quello di prima». Le piace la Juve? «Ha fatto bene, ma serve più continuità. E' da tanto che non facciamo vedere di cosa siamo capaci». In Coppa Italia un disastro. «Capita di giocare meno be|[.e, ma certi compagni devono sfruttare meglio le occasioni, perché alla fine una stagione non può dipendere sempre dai soliti undici». «A luglio c'era tensione con i vertici del club, ora è tutto chiarito ma non ci troviamo per bere un caffè Al contratto penserò senzatetta. Devo considerare che qui si vince sempre molto» ' SEMPRE FORTE, MERITA RISPETTO» Edgar Davids sorpreso dalla Lazio: «E' la conferma che non dipende tutto dai soldi»

Luoghi citati: Italia, Lazio, Roma, Torino