L'Italia perde la guerra del «cioccolato puro»

L'Italia perde la guerra del «cioccolato puro» LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA PROMUOVE I SURROGATI L'Italia perde la guerra del «cioccolato puro» La Uè: «L'aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao non cambia il prodotto». Il ministro Alemanno: tuteleremo il nostro marchio di qualità Vanni Cornerò Non c'è più appello: la Corte di giustizia europea ha chiuso la «guerra del cioccolato» con una sentenza che segna la sconfitta dell'Italia, unico Paese, insieme con la Spagna, deciso a difendere la purezza di questo mitico prodotto fatto con il cacao, materia prima per il cui controllo in Costa d'Avorio si sta combattendo una guerra tra governo e ribelli. Ma da Roma giunge una bordata di proteste, che uniscono artigiani, consumatori e ambientalisti. Mentre il ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, parla di «decisione che va contro il principio della qualità». Dopo il verdetto pronunciato ieri a Lussemburgo l'Italia e la Spagna non potranno più imporre che, per poter essere venduto entro i rispettivi confini nazionali, il cioccolato preparato con grassi vegetali diversi dal burro di cacao venga classificato «surrogato». La Corte dell'Unione Europea ha visto in questa norma una violazione al principio della libera circolazione delle merci e l'ha giudicata sproporzionata, in quanto, come recite il testo della sentenza «l'elemento caratteristico di qualsiasi prodotto recante la denominazione "cioccolato" risiede nella presenza di taluni contenuti minimi di cacao e di burro di cacao. L'aggiunta di sostanze grasse vegetali non ha l'effetto di modificare sostanzialmente la natura del prodotto e di conseguenza, un'etichettatura adeguata, che informi della presenza di sostanze grasse vegetali diverse dal burro di cacao basta a garantire l'informazione e, quindi, la tutela dei consumatori» .In pratica chi vuol comprare una tavoletta di cioccolato potrà decidere leggendo l'elenco dei componenti riportati sull'involucro. Anche perché, sottolineano i giudici di Lussemburgo, la produzione di cioccolato è regolamentata nell'Ue da una direttiva del 1973 che fissava il contenuto minimo di burro di cacao, e da una nuova, varata nel 2000, ma operativa dal giugno prossimo, che autorizza l'aggiunta di sostanze grasse vegetali diverse dal burro di cacao fino ad un massimo del 50Zo. Normativa che le disposizioni nazionali di Danimarca, Irlanda, Portogallo, Svezia, Finlandia e Regno Unito, i grandi produttori di cioccolato del NordEuropa, già rispettano. Ma i produttori italiani di cioccolato tipico sono fermamente decisi a non ammainare la loro bandiera. Anche perchè dietro questa battaglia c'è un risvolto economico tutt'altro che indifferente; «Ogni anno si producono in Italia 210.600 tonnellate di dolci e derivati a base di cacao ricorda la Confartigianato - inoltre ci sono oltre 25 mila artigiani che realizzano dolci al cioccolato. Fra questi 600 "cioccolatieri", cioè quelli che lavorano esclusivamente il cacao. E il giro d'affari supera i 350 milioni di euro». Ecco perchè l'organizzazione di categoria è assolutamente decisa ad insistere presso la Uè perché al cioccolato «puro» venga attribuito il marcliio Stg, che lo tutela come «specialità tradizionale garantita». Inoltre un documento unitario firmato da Confartigianato, Cna e Legambiente ribadisce: «Quello che per la Corte di giustizia europea è un limite al libero mercato, per artigiani, ambientalisti e consumatori è invece il fulcro di una battaglia a sostegno della qualità e della trasparenza dell'informazione. Le norme europee devono tendere a standard elevati e non al ribasso». Intanto il ministro Alemanno assicura che si farà ogni sforzo per tutelare il cioccolato italiano. CONOSCERE IL CIOCCOLATO Assaggiate la tavoletta di cioccolato lontano dai pasti, a temperatura ambiente I CINQUE SENSI Sfek VISTA ^\ Il cacao aromatico ha jf un colore rosso mogf^ 1 cannella. Deve essert brillante e non opaco' TATTO Al contatto deve essere rotondo e fine UDITO Si speziala tavoletta, deve djiVe g'n suono limpido: «snap» OLFATTO Si aspira profondamente: il cacao Criollo è fmtìtàto, nóccidlato e speziato; il Trinitario è speziato e fiorito; il cacao Nàcional è agrumatcyfe zuccherino GUSTO Si morde uria metà o lo si sminuzza/con, i denti, quindi si fa sciogliere J lentamente. Non si mangia altro per i venti minuti successivi. Deve bilanciare acidità, amarezza e dolcezza

Persone citate: Alemanno, Criollo, Gianni Alemanno, Vanni Cornerò