Sadlo, il percussionista che suonava le pentole

Sadlo, il percussionista che suonava le pentole OGGI E DOMANI AL LINGOTTO Sadlo, il percussionista che suonava le pentole LEONARDO OSELLA «A tre anni disponevo in ordine di tonalità pentole e padelle di mia madre, e le battevo con le posate seguendo la musica alla radio. A 5 iniziai a studiare percussioni, a 7 suonavo lo xilofono, a 12 ero in Conservatorio a Norimberga. Ho vinto vari premi e quando avevo 20 anni Celibidache mi chiamò alla Filarmonica di Monaco; poi ho intrapreso la carriera di solista». Peter Sadlo snocciola il «cursus honorum» che l'ha portato al «top» della musica percussionistica. Così l'Orchestra Rai l'ha invitato per la sua stagione: stasera alle 20,30 e domani alle 21 sarà al Lingotto per eseguire il «Concerto per percussioni e orchestra op. 70» di Bertold Kummel, scomparso nell'agosto scorso. Ma tutto il programma punta sul ritmo: sotto la bacchetta del brasiliano John Neschling, si ascolteranno «Danzón Cubano» di Copland, «Bachianas brasileiras n. 2» di Villa-Lobos, le Danze da «West Side Story» di Bernstein. Maestro Sadlo, com'è U Concerto di Kummel? «E' tra i migliori del genere. Prevede circa 40 strumenti a percussione, con esiti affascinanti sia per l'esecuzione solistica in sé sia per il dialogo con l'orchestra». Come orientarsi in una famiglia di strumenti così varia? «Imparando ' le tecniche base: tamburo piccolo, timpani, marimba, xilofono, vibrafono. Il mio patrimonio conta centinaia di strumenti diversi, così bisogna apprendere sempre nuove tecniche. Per studiare e provare, se non si ha una casa adatta, si può affittare la sala; e l'impegno non può essere minore di 8-10 ore ogni giorno:"repetitio est mater studiorum"». Il suo repertorio punta molto sul contemporaneo. «Difatti in genere i lavori che eseguo sono nuovi, la maggior parte scritti su mio incarico. E' importante tenere rapporti stretti con i compositori, specie i più giovani, per esporre loro con chiarezza le tecniche precise di esecuzione». Come si evolve U ritmo oggi? «La svolta c'è stata con Stravinskij. Notevoli sono gli apporti extraeuropei, ai quali attingono praticamente tutti gli autori, e che sono ben evidenti neljazz e nel rock».

Persone citate: Bernstein, Celibidache, Copland, John Neschling, Maestro Sadlo, Peter Sadlo, Sadlo, Stravinskij

Luoghi citati: Monaco, Norimberga