I bonet servito in salsa sportiva

I bonet servito in salsa sportiva SIHÌsÌ^S'dO^ DEL 2007 — ; : ; ; : ; ; -.' '. " - •-'■,^ ^ - . ^ - -^■':^ ■'•- - .- ■,- - ..-. . I bonet servito in salsa sportiva Silvia Garbarino GRAZIE, ma il bonet venite ad assaggiarlo alle nostre Universiadi». Torinesi tutti d'un pezzo, anche nel momento di gran festa non perdono l'aplomb sarcastico. La gustosa scenetta l'altra sera in un noto ristorante di pesce sul molo di Trieste, sede prescelta per l'assegnazione delle Universiadi invernali 2007. Attorno al desco, lo staff promotore della candidatura di Torino quasi al completo, da Giovanna Nebiolo e Riccardo D'Eliclo, ai politici, ai collaboratori. Dopo le fatiche dei giorni precedenti la designazione, adesso c'è voglia di chiacchiere e relax. Tanti bocconi interrotti, per una volta con un sorriso sulle labbra, per rispondere agli innumerevoli trilli dei telefonini e qualche.golosità soddisfatta, come le 5 tipologìe di grappa friulana offerte dal patron del locale. L'unico rifiuto - cortese, sia mai solo al momento del dolce, apparso un attacco al cuore delle tradizioni subalpine. «Le Universiadi saranno l'occasione di fare cono¬ scere a migliaia di giovani molto di Torino e le sue valli - cantilenavano con gli occhietti lucidi i commensali - lo sport, l'enogastronomia, la cultura, la storia. Una bella soddisfazione aver battuto le altre concorrenti ed esserci dati un'altra opportunità di brillare, dimostrare quel che valiamo, tanto a tavola quanto nell'organizzazione». Le avversarie di Torino, anche economicamente forti come Negano e Calgary, si sono ritirate prima del verdetto finale grazie ad un cibile lavoro diplomatico (Cavour docet), che potrebbe aver aperto anche un nuovo metodo di assegnazione dei grandi eventi sportivi. Ottenere i Giochi invernali 2006 seguiti l'anno successivo dalle Universiadi, è una doppietta che non era riuscita a nessuna città finora. L'esempio di Torino potrebbe diventare regola. «Gli impianti costruiti per un evento come le Olimpiadi invernali avranno un adeguato riutilizzo anche per la manifestazione mondiale universitaria - hanno sostenuto fin dall'inizio Comune, Pro¬ vincia e Regione - il patrimonio costruito per i Giochi 2006 non andrà sciupato, anzi diversificherà il proprio valore». Concetti chiari che hanno entusiasmato sia la Fisu (l'ente designatore) che i canadesi, candidati di valore per le Olimpiadi invemah del 2010 che già odorano un bis di lavoro con le Universiadi 2011, e persino gli orientali presenti a Trieste (giapponesi, thailandesi, coreani) per sostenere con tanto di gigantografie dei loro re, le relative ambizioni di Universiadi estive e invernali. Non si sono persi una frase del gruppo subalpino, tutto registrato e pronto a essere ricordato ai prossimi appuntamenti politico-sportivi che contano. Parole ma anche i gadgets dei torinesi, gh asiatici hanno dimostrato d'apprezzare: i cappellini, i pins e soprattutto le fascette in pile che hanno riutilizzato in diversi modi, da sciarpina, a proteggi tempie e persino come benda da apporre sugli occhi. L'involontaria fantasia subalpina ha le stesse chance di successo del bonet, insomma.

Persone citate: Cavour, Giovanna Nebiolo, Riccardo D'eliclo, Silvia Garbarino

Luoghi citati: Torino, Trieste