Gollum, un attore da Oscar peccato che sia solo virtuale di Franco Giubilei

Gollum, un attore da Oscar peccato che sia solo virtuale Gollum, un attore da Oscar peccato che sia solo virtuale Franco Giubilei BOLOGNA Che sia proprio Gollum, l'inquietante ominide del «Signore degli anelli-Le due torri», il candidato ideale all'Oscar 2003, magari come attore non protagonista? Tecnicamente non si può, perché ii personaggio è una straordinaria sintesi di maestria digitale e bravura d'interprete, l'inglese Andy Serkis, eppure dallo staff che lavora alla versione cinematografica dell'opera di Tolkien partono segnali precisi in questo senso. Il mago degli effetti speciali Matt Aitken, giunto al Future Film Festival di Bologna per svelare i segreti elettronici del film, ricorda come lo stesso regista Peter Jackson vedrebbe bene la statuetta dell'Oscar nelle mani ossute di Gollum (magari, diciamo noi, mentre sus¬ surra «il mio tessoro»). Poi AiLken, supervisore ai model'i digitali della neozelandese Weta Film e braccio destro di Peter Jackson, passa a spiegare le caratteristiche del personaggio: «Gollum è uno dei principali protagonisti del secondo episodio, ecco perché dovrebbe essere candidato all'Oscar. Non poteva essere un attore, quindi la sua realizzazione è stata una grande sfida, perché doveva essere un personaggio sviluppato con le nuove tecnologie, dato che è troppo lontano da un essere umano. Dovevamo creare una performance, un personaggio digitale che avesse lo spessore dei sentimenti e che avesse una personalità convincente. Infatti bisogna considerare che Gollum, per il suo dilemma interiore, è una delle chiavi della storia». Infido e maligno da un lato, indifeso e dolente dall'altro, osses¬ sionato dall'anello, il mostriciattolo dai grandi occhi azzurri è il vero mattatore delle «Due Torri». Jackson e soci ci sono arrivati cosi: ((Abbiamo creato Gollum in base alle istruzioni del regista, partendo dalla voce e dai movimenti di Andy Serkis, attore di teatro inglese spiega Aitken -. Peter Jackson ha chiesto che Gollum venisse rappresentato con estrema perfezione, così abbiamo fatto ricorso a molte tecnologie, per poi modificare il design del personaggio basandoci sulla performance dell'attore, tanto da sviluppare le protesi digitali con cui è stato "travestito" Serkis». E mentre il secondo episodio della trilogia miete incassi miliardari in tutto 0 mondo, regista ed esperti di trucchi digitali sono già all'opera per realizzare la terza parte: «Ci stiamo lavorando da ottobre 2002 - fa sapere Aiken -. Se credo che la tecnologia digitale riesca a rendere con efficacia la magia del libro di Tolkien? Diciamo che questa è l'idea di Peter Jackson e che noi, per la prima volta, ci abbiamo provato cercando di fare un lavoro perfetto. Col tempo, col terzo episodio, cercheremo di fare ancora meglio. Era già una grande responsabilità riuscire a realizzare un secondo film allo stesso livello del primo, ed è stato un periodo molto intenso, se pensiamo che la produzione dell'intera trilogia è stata tutta compiuta in quindici mesi. E' un lavoro molto duro, ma molto interessante, e adesso ci risiamo, torniamo a Wellington per il terzo film della saga». E mentre nella sala bolognese che ha appena ospitato l'anteprima nazionale delle «Due torri» risuona ancora il clamore della battaglia fra armata del bene e armala del male, il pensiero va ai venti di guerra vera, e ai riferimenti all'attualità che qualcuno ha trovato nel film: «E' come volete vederla - è il parere salomonico di Aitken -. Qualcuno può interpretare l'opera come una giustificazione per entrare in guerra, altri possono trovarci un motivo per evitare la guerra, sono possibili entrambi i punii di vista».

Luoghi citati: Bologna, Sala Bolognese