Via agli sgravi Irpef, stipendi più ricchi già a gennaio di Raffaello Masci

Via agli sgravi Irpef, stipendi più ricchi già a gennaio L'AGENZIA PER LE ENTRATE ILLUSTRA LA RIFORMA CON L'AMPLIAMENTO DELL'AREA «NO TAX» Via agli sgravi Irpef, stipendi più ricchi già a gennaio Scattano le nuove aliquote anche per i dipendenti pubblici, ma attenti ai conguagli Raffaello Masci ROMA Lo stipendio di gennaio dovrebbe essere per tutti - compresi i dipendenti pubblici - meno gravato di tasse e quindi un po' più ricco in busta paga. Scattano infatti da subito le nuove aliquote irpef, la «no-tax area» e il nuovo sistema delle deduzioni fiscali previste dall'ultima Finanziaria. A precisarlo è ima circolare dell'Agenzia delle Entrate che fornisce una dovizia di spiegazioni rivolte soprattutto ai «sostituti di imposta» (cioè ai datori di lavoro) che si apprestano ad allestire le buste paga di gennaio. Per chi avesse bisogno di chiarimenti e dettagli ulteriori, il ministero dell'Economia ha messo a disposizione una «Guida sulla tassazione degli stipendi» consultabile al sito www.tesoro. it. La materia è di per sé ostica, tanto più che le nuove norme e i relativi sconti - specifica la circolare dell'Agenzia - non valgono per le addizionali irpef degli enti locali che prevedono una diversa base imponibile. Un rompicapo: proviamo a spiegarlo. BUSTA PAGA DI GENNAIO. La circolare ministeriale chiarisce che le novità della finanziaria in materia di Irpef scattano «sin dal primo periodo di paga del 2003, fermo restando il fatto che in occasione del conguaglio di fine anno deve essere effettuato il ricalcolo della deduzione spettante». Dunque gli «sconti» partono già dalla prossima busta paga, ma il conguagho potrebbe poi ridurre i benefici, specie per i redditi più alti. LE NUOVE ALIQUOTE. Fino a 15 mila euro di reddito, ricorda la circolare, l'aliquota Iipef sarà del 230Zo, che sale al 290Zo tra 15.000 e 29.000 euro; al 310Zo da 29.000 a 32.600; al 390Zo da 32.600 a 70.000 e al 4507o sopra questo reddito. CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA. Il timore era, in sede di Finanziaria, che l'applicazione delle nuove aliquote potessero ingenerare in alcuni casi un aggravio di pressione fiscale. Per questo è stata introdotta una «clausola di salvaguardia» che consente di fare i conti in base al regime vigente nel 2002 e, nel caso sia più vantaggioso, applicarlo sul 2003. Per evitare pasticci contabih, però, la circolare precisa che l'applicazione del regime più conveniente avvenga solo al momento della dichiarazione dei redditi. LE DEDUZIONI. Non solo le aliquote sono più basse, ma vengono amphate anche le aree «no tax», quelle aree di non tassazione che decrescono con l'aumentare del reddito. La deduzione base è di 3.000 euro alla quale si aggiungono 4.500 euro per i lavoratori dipendenti (totale 7500 euro), 4.000 euro per i pensionati (tortale 7000 euro) e 1.500 per i lavoratori autonomi (totale 3.500 euro). 13.000 euro di deduzione base valgono a prescindere «dalla tipologia di reddito prodotto» e, soprattutto, «non devono essere rapportati al periodo di durata del rapporto di lavoro». Le altre deduzioni, invece, sono applicabili proporzionalmente ai mesi lavorati (o in cui si è percepita la pensione). Non è invece rapportata al tempo la deduzione di 3.500 euro dei lavoratori autonomi. ACMI SI APPLICA. La deduzione da lavoro (7500 euro) non interessa solo i dipendenti ma si applica a qualunque reddito assimilato, e così riguarda i collaboratori, i sacerdoti, i lavoratori socialmente utili, i soci di cooperative, i percettori di assegni di studio. Non è consentita la cumulabilità delle deduzioni - spiega la circolare - fissate in favore di lavoratori dipendenti e assimilati, pensionati e autonomi e, in caso di redditi complessivi formati da diversi tipologie reddituali, concede il ricorso alla deduzione più favorevole. COME SI CALCOLA. La deduzione sarà inversamente proporzionale al reddito: chi più guadagna meno ne avrà. La circolare propone con alcuni esempi il meccanismo per il calcolo della deduzione fruibile. La cosa non è semphce: in particolare è previsto che la deduzione (da 7.500 a 3.000 euro) spetta per la parte corrispondente al rapporto tra 26.000 euro, aumentato delle nuove deduzioni e degli oneri deducibili, diminuito del reddito complessivo e del credito d'imposta, e l'importo di 26.000 euro (26.000 -l- nuove deduzioni -loneri deducibili - reddito complessivo - credito d'imposta, il tutto diviso 26.000). Se il risultato di tale rapporto è maggiore o uguale a 1 la deduzione spetta per intero, se il risultato è invece pari o minore a zero la deduzione non scatta. In tutti gli altri casi, ai fini della determinazione del rapporto, si considerano le prime quattro cifre decimali. LE ADDIZIONALI. Le nuove deduzioni non varranno ai fini delle addizionah Irpef, cioè del prelievo riconosciuto per regioni e comuni. COME CAMBIANO LE ALIQUOTE I REDDITI ESPRESSI IN EURO SONO ARROTONDATI, TRONCANDO i CENTESIMI 45,ft LA FORMULA DELLA «NO TAX AREA» Lo sconto base ANNO 2003 23«fc 390Zo ZBVt 31 «/o ìk. 3000 euro per tutti 4500 per i lavoratori dipendenti 4000 per i pensionati 1500 per i lavoratori autonomi 7500 euro 7000 euro 4500 euro REDDITO fino tra 15.000 a 15.000 e 29.000 ANNO 2002 tra 29.000 e 32.600 32"*) tra 32.600 e 70.000 39^ oltre 70.000 4SVe La deduzione diminuisce al crescere del reddito, arrivando ad annullarsi in ogni caso a 33.500 euro di imponibile lordo La formula di calcolo della deduzione 240/* ISVo 26.000 + sconto base ioneri deducibili reddito . complessivo credito d'imposta sui dividendi REDDITO fino tra 10.330 a 10.329 e 15.493 tra 15.494 e 30.987 tra 30.988 e 69.721 oltre 69.722 risultato i 26.000 ss risultato deduzione 1 0 maggiore integrale di 1 onilJ x ridotta^ sconto base r 0 minore esclusa di 0 1

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