No del Nord Corea «Le offerte di pace sono un teatrino»

No del Nord Corea «Le offerte di pace sono un teatrino» No del Nord Corea «Le offerte di pace sono un teatrino» PYONGYANG La Corea del Nord ha respinto l'offerta di Washington di far ripartire gh aiuti in cambio di un impegno a sospendere il programma nucleare imprimendo così, al termine di una giornata di intensi sforzi diplomatici, una nuova accelerazione alla crisi scatenata dall'annuncio del suo riarmo. Secondo un comunicato del ministero degli Esteri di Pyongyang «l'unica soluzione» alla crisi è la firma di un trattato di non-aggressione tra Corea del Nord e Usa. Nel comunicato diffuso dalla agenzia coreana Kcna si afferma che «il dialogo eh cui parlano gh Usa è ima messinscena per ingannare l'opinione pubbhca mondiale. Le altisonanti offerte di forniture di energia e cibo sono come una torta dipinta in cielo, perché sono possibili solo dopo che la; la Corèa der'Nord sia totalmente disarmata». «È un altra dichiarazione infelice», ha commentato il portavoce della Casa Bianca, Ari Fleischer, «è per questo che Giappone, Cina, Russia e Stati Uniti considerano la questione estremamente preoccupante». La decisione, tuttavia non è stata comunicata ufficialmente alle autorità americane, ha fatto notare, annunciando che gli Stati Uniti continueranno a lavorale per favorire una soluzione della crisi. Intanto l'inviato americano per l'Asia, James Kelly, ieri ha affrontato a Pechino con i dirigenti cinesi il tema della crisi innescata dalle minacce del regime stalinista coreano. Né Kelly né i suoi interlocutori cinesi hanno rilasciato dichiarazioni ma si ritiene che Pechino abbia insistito per incontri diretti tra Usa e Corea del Nord, come richiesto da Pyongyang. La Cina si è anche offerta come possibile luogo dei colloqui. Altri esponenti americani avevano affermato nei giorni scorsi che gh Usa sono pronti a «parlare» con i nordcoreani - ma non a «negoziare» sul disarmo nucleare. Tuttavia, gh osservatori affermano che, basandosi sulle tensione nel Golfo, il regime nordcoreano ritiene di essere in una posizione ideale per strappare agli Usa deUe concessioni. Pyongyang, affermano diplomatici occidentah, si è sentita rinforzata anche dalle divergenze emerse tra Washington e Seul sul modo di affrontare la crisi. Il presidente eletto della Corea del Sud, Roh Moo-hyun, ha vinto le elezioni presidenziah su una piattaforma che prevede il dialogo con la Corea del Nord - la cosidetta «sunshine pohey» del suo predecessore e alleato Kim Dae-jung - e su una presa di distanza dalle posizioni intransigenti del presidente Bush. La via della mediazione sarà tentata oggi anche dalla Russia, che ha buone relazioni con Pyongyang. Il viceministro degh Esteri di Mosca Alexander Losyukov, un esperto di Asia stimato in tutta la regione,è in partenza per Pechino da dove raggiungerà Pyongyang: porterà un «piano in tre punti» per la risoluzione della crisi. Anche Mohammed El Baradei, responsabile dell'Alea, l'Agenzia intemazionale per l'energia atomica, ha dichiarato in una conferenza stampa che la comunità intemazionale è pronta ad assistere la Corea del Nord se Pyongyang accetterà di rispettare gh accordi sul nucleare, e l'offerta di mediazione ruissa potrebbe essere il catalizzatore che porrà fine alla crisi.

Persone citate: Ari Fleischer, Bush, James Kelly, Kim Dae-jung, Mohammed El Baradei, Mosca Alexander