Scontro in appello al marocchino che uccise la moglie

Scontro in appello al marocchino che uccise la moglie IL DELITTO NEL 2001 Scontro in appello al marocchino che uccise la moglie La prima corte d'assise d'appello (presidente Pettenati, relatore Gallino) ha ridotto di nove mesi la condanna (in primo grado fu di 15 anni e 2 mesi) a Farahi El Kbir, il trentaseienne marocchino che, il 3 giugno 2001, a Sant'Antonino di Susa uccise con 22 coltellate la giovanissima moglie Khadija, in precedenza tenuta segregata in casa da lui per mesi. La ragione: gelosia. Che in sede giudiziaria si tradusse nella sentenza di primo grado nell'aggravante di aver agito per futili e abietti motivi. I giudici d'appello, accogliendo la tesi degli avvocati Dal Fiume e De Sensi, hanno convenuto che la gelosia non corrisponde a un futile pretesto. Resta il fatto che, in base all'automatismo di sconti previsto dal rito abbreviato (cui ricorse la difesa in primo grado) l'imputato aveva già ottenuto una prima condanna tutt'altro che severa.

Persone citate: Dal Fiume, De Sensi, Gallino, Pettenati

Luoghi citati: Farahi El Kbir, Sant'antonino Di Susa