Il Chievo di scorta fa paura al Milan-bis di Marco Ansaldo

Il Chievo di scorta fa paura al Milan-bis I QUARTI DI COPPA ITALIA: A SAN SIRO ABBIATI SALVA I ROSSONERI Il Chievo di scorta fa paura al Milan-bis Marco Ansaldo inviato a MILANO Se persino il piccolo Chievo la snobba e manda in campo la seconda squadra, comunque capace di fermare il Milan sullo 0-0, bisogna davvero ripensare alla Coppa Italia, che non avrà mai valore e attenzioni finché non garantirà a chi la vince un posto in Champions League. Così com'è, ricorda l'antico campionato De Martino, che le società usavano per tenere in allenamento le riserve e riciclare gli infortunati: allora, con più saggezza, si evitava però di organizzare le partite nel gelo di una notte milanese di gennaio. E meno male che adesso il calcio è governato dai manager e non più da presidenti ricchi scemi. Meno di 4 mila persone a S. Siro, avventurosi esploratori dei ghiacci che l'andata tra Milan e Chievo non ha gratificato con la sua piattezza. Il club veronese, che evidentemente ha in bacheca tanti trofei da non saper che farsene di questo, ha esibito i rincalzi: non c'è uno dei giocatori usati all'inizio da Del Neri, che giocherà domenica contro la Juve, come del resto starà fuori Marazzina, escluso per motivi disciplinari dopo il litigio con il suo allenatore, che ieri ha rincarato la dose contro l'attaccante. I dirigenti del Chievo hanno messo ufficialiiienle la punta sul mercato per 9 milioni di euro. Se trovano chi li paga, hanno sbancato il casinò. L'impianto di gioco dei veronesi non è cambiato rispetto alla migliore formazione, la qualità sì. Il passatempo in tribuna era inventarsi i quiz sul! origine di Nalis (centrocampista comprato dal Bastia) e se Beghetto sia parente del pistard che negli Anni Sessanta dominava nel tandem. La partita infatti non offriva molti svaghi, sebbene il Chievo-2 mostrasse la gran mano del suo allenatore nelle trame sempre larghe, appoggiate su Della Morte e Lazetic. Lo slavo cominciava a sinistra (dopo 20' Del Neri avrebbe scambiato le due ali, come al solito) e nel giro di un minuto costruiva due emozioni: al 14' colpiva il palo, con Abbiati battuto, e subito dopo saltava Helveg per dare in mezzo la palla buona a Pellissier. L'ex granata faceva perno su Nesta, imbalsamato dal freddo, e concludeva alto, cercando il tiro a effetto. Il Milan, pur'esso di riserva con l'eccezione di Nesta e in parte di Inzaghi, aveva il passo di Redondo: fermo. Non ci stupiamo che l'argentino abbia una visione di gioco chiarissima. Ci mancherebbe che fosse sfocata, alla velocità con cui si muove: ricorda Liedholm nei filmati degli Anni '50, con la differenza che oggi, attorno a lui, corrono a tripla velocità, tanto che, per fermare il suo dirimpettaio, Redondo è costretto spesso a crollai-gli addosso. Così ha rimediato un'ammonizione. Lentamente (of course) l'azione milanista trovava qualche sbocco attorno all'argentino e sulla fascia sinistra, dove lo spostamento di Lazetic favoriva le discese di Costacurta. Da quel lato partivano i Luig palloni più pericolosi, che né Tomasson né Inzaghi (evidentemente avvilito dalla modesta platea) ammaestravano. Il Milan aveva un'occasione al 40' sul calcio d'angolo di Leonardo, che nessuno sapeva colpire a due passi dal portiere Ambrosio. L'ingresso di Rui Costa nella ripresa non nobilitava il gioco, che si manteneva a ritmo basso. A parte il tradizionale scivolone di Inzaghi in area nella ricerca del rigore ( 10'), le incursioni più pericolose erano del Chievo, che impegnava Abbiati in due parate quasi miracolose nel giro di pochi secondi, sui colpi di testa di Cessato e di Nalis intorno al quarto d'ora. Ancelotti riprovava il colpo riuscitogli domenica a Bologna: inseriva Serginho per sfruttarne la velocità sulla fascia e avvolgere il Chievo, che nel finale doveva difendere con i denti, che ha robusti, il pareggio, fino a sfiorare la vittoria nel recupero, quando Nesta spingeva via Pellissier a pochi metri dalla porta: un rigore che Dondarini non avrebbe mai fischiato e che infatti non fischiava. Sarà solo Coppa Italia, ma certe regole valgono sempre. (4-4-2) Abbiati 7: Helveg 5,5, Laursen 5, Nesta 6, Costacurta 6,5: Dalla Bona 5,5 (28' st Serginho sv), Redondo 6, Leonardo 5,5 (V st Rui Costa 6), Brocchi 6: Tomasson 5, Inzaghi 5,5. AH. Ancelotti 6 (4-4-2) Ambrosio 5: Mensah 6, D'Angelo 6, Lorenzi 6, Pesaresi 5,5: Della Morte 6 (31' st Bierhotf sv), Andersson 6, Nalis 6,5, Lazetic 6,5 (12' stCossato 6): Pellissier 6, Beghetto 5,5 (21'st tanna 6). AH. Del Neri 6,5 Arbitro: Dondarini 5,5 Ammoniti: Redondo, Rui Costa. Spettatori: 3.598 paganti per un incasso di 37.800 euro. Luigi Del Neri, tecnico del Chievo, ieri sera al «Meazza»

Luoghi citati: Bologna, Italia, Milano