Vigile-eroe muore per salvare un sub Tragedia nel lago artificiale sul Tevere

Vigile-eroe muore per salvare un sub Tragedia nel lago artificiale sul Tevere ROMA, L'UOMO E' STATO RISUCCHIATO DA UNA POMPA DI ASPIRAZIONE 0 FORSE E' STATO COLPITO DA UN DETRITO Vigile-eroe muore per salvare un sub Tragedia nel lago artificiale sul Tevere I compagni lo hanno tirato fuori dall'acqua quando era ormai in condizioni disperate II tecnico sopravvissuto è stato ricoverato per un grave principio di assideramento Rossella Fabiani ROMA Quando gli hanno detto che l'unico modo per salvare quel sommozzatore incastrato sul fondo da due ore era di calarsi con una corda e un moschettone, non ci ha pensato un momento. Simone Renoglio, 35 anni, vigile del fuoco e sub professionista, si è tuffato nell'acqua torbida del lago artificiale formato dalla diga sul Tevere a Castel Giubileo. Ha raggiunto Paolo De Iure che, terrorizzato, parlava ai suoi colieghi con un microfono incorporato nella maschera: «C'è un problema di pressione, sono in pericolo». Il vigile lo ha raggiunto, gli ha assicurato il moschettone all'imbragatura delle bombole. Ma poi qualcosa non è andato come doveva. Forse Renoglio è stato risucchiato proprio dalla pompa di aspirazione che, con i suoi colleghi, aveva messo in funzione per abbassare il livello dell'acqua oppure il sommozzatore ha urtato contro una paratia o è stato colpito da un detrito, forse un tronco, che gli ha strappato dal volto il mascherone che gli assicurava l'ossigeno. E quello che tutti speravano sarebbe stato soltanto un coraggioso salvataggio si è trasformato in tragedia. Renoglio è morto cosi, ieri alle 14,20 pochi minuti dopo essere arrivato all'ospedale Villa San Pietro, sulla Cassia. I suoi compagni sono riusciti a tirarlo fuori dall'acqua in condizioni disperato. Con il sangue che gli usciva dalla bocca e dagli occhi. Senza più la maschera. «Una scena terribile. Abbiamo capito subito che non c'era molto da fare». La corsa in elicottero verso l'ospedale è stala inutUe. Si e salvato, invece, l'altro sub. Anche se adesso è ricoverato al Policlinico Gemelli con un principio di assideramento e ha pianto quando ha saputo che l'altro uomo che nemmeno conosceva ha perso la vita per salvarlo. L'eroe e vittima al tempo stesso di ieri era entrato nei vigili del fuoco nel '97. Sposato con Rita, agente della polizia, aveva un figlio, Gabriele, di cinque anni. La tragedia è avvenuta alla base della diga sul Tevere, a Castel Giubileo, a Nord di Roma poco dopo le 13,45. Paolo De Iure, un operaio della Adriatic Sub di Ortona, vicino a Chieti, una ditta che esegue lavori in appalto per conto dell'Enel, era rimasto incastrato in un condotto di aspirazione a oltre tre metri di profondità mentre stava facendo lavori di manutenzione. Con lui si era immerso un secondo sub, che era riuscito a tornare a galla e far scattare l'emergenza. Sul posto intervengono unità dei pompieri, elicotteri dei carabinieri e mezzi della polizia fluviale. Sul posto anche il comandante provinciale dei vigili del fuoco. Luigi Abate, e il prefetto Emilio Del Mese. Le autorità hanno fatto aprire la diga per allentare la pressione e tuttavia si è verificata un'onda anomala con allagamenti nella zona circostante. L'allarme è ri¬ suonato fino a Fiumicino. Nel frattempo il sub ha già consumato una bombola di ossigeno e i soccorritori riescono a inviare un tubo, in modo da fornirgli l'aria di cui ha bisogno. De Iure era rimasto incastrato con una gamba ad una parete della diga e non riusciva a liberarsi. La pressione dell'acqua lo inchiodava contro la parete. Per liberargli la gamba vengono sollevate le paratie della diga e il subacqueo, collegato alla superficie con il tubo che pompava ossigeno e in contatto audio con i compagni, ha cercato allora di indossare una imbragatura calata dai soccorritori per sollevarlo e tirarlo fuori. Anche questo tentati¬ vo, però, è faUito ed è stato necessario l'intervento della squadra dei sommozzatori dei vigili del fuoco della quale faceva parte Renoglio. Il pompiere, assicurato con una cima alla superficie, si è immerso per portare a De Iure una corda che terminava in un moschettone da legare alla struttura delle bombole. Dopo avergliela passata, 13 minuti dopo essersi immerso, il vigile del fuoco non ha, però, più dato segnali ai compagni che lo assistevano dalla diga e che, lottando contro la forza della corrente, in cinque minuti lo hanno trascinato fuori dall'acqua. E' stata aperta un'inchiesta. L'incidente è avvenuto nel lago artificiale formato dalla diga sul Tevere a Castel Giubileo

Luoghi citati: Chieti, Ortona, Roma