In aula arriva prima l'<<indultino>>

In aula arriva prima l'<<indultino>>In aula arriva prima l'<<indultino>> I radicali e i detenuti continuano lo sciopero della fame Mara Montanari ROMA Lo schema resta invariato. Avanti con l'indullino. Poi sarà la volta dell'indulto. La riunione dei capigruppo di Montecitorio ha confermato il calendario dei lavori. Domani approda all'esame dell'aula la proposta Pisapia-Buemi più nota come «indullino» e che prevede la sospensione degli ultimi tra anni della pena per chi ha condanne inferiori a tre anni ed è in carcere da prima del 31 dicembre 2001. Giovedì dovranno essere discusse le pregiudiziali di costituzionalità poste dalla Lega. In commissione Giustizia, invece, proseguono i lavori sull'indulto vero e proprio che, a meno di intoppi, dovrebbe arrivare in aula la settimana prossima. Ieri è iniziata la discussione con l'avvio dell'esame degli emendamenti e, per ora, è slata accantonata l'ipotesi amnistia. Fissato il calendario, restano le diverse posizioni in campo sui provvedimenti di clemenza. La Lega è ferma sul fronte del no a ogni tipo di proposta in questo senso: indulto o indultino, poco importa. «Personalmente - confessa il capogruppo Alessandro Ce - non condivi¬ do nemmeno la liberta di coscienza, perché mi sembra impropria». Una libertà che invece è «concessa» ai deputali di Alleanza Nazionale, l'altro partilo arroccalo sulla linea del no, tanto che Adolfo Urso, leader dei liberal di An, si è già detto favorevole. Oggi, diranno la loro sui provvedimenti di clemenza Gasparri, Mantovano e La Russa chiamati in un incontro organizzalo dal responsabile sicurezza di An, Filippo Ascierto. Le diverse prese di posizione interne alla Celi, fanno ben sperare l'Ulivo sul via libera in aula, all'indulto. La maggioranza richiesta è ampia: ci vogliono i due terzi dei voli. Tuttavia, ragiona la responsabile giustizia della Quercia, Anna Finocchiaro, i numeri potrebbero bastare anche se tulli i deputali di Lega ed An volassero contro. Conti a parte, dalla riunione, ieri, dei parlamentari dell'Ulivo dedicata a mettere a punto una strategia comune su indulto e indultino è venuta fuori la preoccupazione di lasciare carta bianca a Lega e An sulla difesa della legalità. «An ha già tappezzalo la città di manifesti contro ogni provvedimento di clemenza facendo passare 0 messaggio che loro sono per la legalità e noi per il 'lana libera tutti'», si ragiona nell'Ulivo. Considerazioni che hanno fatto accantonare la richiesta - che si pensava di avanzare in un primo momento - di invertire l'ordine del giorno dell'Aula (esaminare cioè l'indullo prima dell'indullino). Meglio aspellare l'esito del volo in commissione. Se lì infatti, dovesse passare un lesto riveduto e corretto che smussasse le resistenze della Margherita e convincesse gli incerti di An, ci sarebbe la possibilità allora di un esito positivo anche in aula. Intanto, in circa cinquanta penitenziari è parlilo la sciopero dei detenuti e oggi davanti al Regma Goeli, le associazioni che si occupano di carceri, i cappellani e gli agenti di polizia penitenziaria manifesteranno favore di un atto di clemenza da parte del Parlamento. Mentre, davanti a Montecitorio, si terrà un sit-in di segno opposto: i giovani di An scenderanno in piazza contro l'indulto. Prosegue lo sciopero della fame dei radicali: «Nel caos di queste ore spiega Daniele Capezzone - una sola cosa è certa: non c'è la data certa del voto finale della Camera sull'indulto. Per questo continueremo al nostra protesta».

Persone citate: Adolfo Urso, Anna Finocchiaro, Buemi, Daniele Capezzone, Filippo Ascierto, Gasparri, La Russa, Mantovano, Pisapia

Luoghi citati: Roma