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Rìvoli venderà ì suoi gioielli IL SINDACO BOETI: OBIETTIVO E' VALORIZZARE UNO STRAORDINARIO PATRIMONIO IMMOBILIARE Rìvoli venderà ì suoi gioielli A Palazzo Piozzo una scuola di sommelier? Patrizio Romano RIVOLI A.A.A. Il Comune di Rivoli affitta e vende i suoi gioielli. Questo l'annuncio che il sindaco Nino Boeti potrebbe fare per reclamizzare gli immobili svuotati dal trasloco degli uffici comunali, avvenuto alcuni mesi fa, nella nuova sede in corso Francia. Diversi gli stabili oggi vuoti. E l'amministrazione di alcuni pezzi intende disfarsene vendendo, di altri, invece, vuole conservare la proprietà ma affittandoli a privati, che portino nuovi introiti e semmai prestigio e visitatori. E alcune proposte sono già arrivate. «Sia ben chiaro che non vogliamo svendere niente del nostro patrimonio storico - afferma il sindaco -. Anzi, a noi interessa conservarlo e valorizzarlo e non lasciarlo deperire senza dargli ima destinazione d'uso. Ma, nel contempo, non possiamo gestire tutto noi». Così la giunta ha deciso di affittare, a chi sottopone dei progetti interessanti, sia il settecentesco Palazzo Piozzo sia l'antica sede del Comune in piazza Matteotti. «Nel Palazzo di città dovrebbe avere i suoi uffici l'agenzia Turismo-Ovest, che promuove l'immagine turistica di Rivoli - dichiara Boeti -. Per il momento, però, stiamo facendo dei lavori per risistemare facciata e tetto. Prima che si degradi». Ma il vero e proprio gioiello rivolese è Palazzo Piozzo. «Abbiamo avuto due proposte entrambe interessanti - sostiene il sindaco -. Da un lato un istituto bancario che ne vuole fare la sua sede ufficiale, dall'altro un privato che vorrebbe creare un'enoteca con tanto di scuola per cuochi e sommelier, con corsi di specializzazione rivolti anche all'estero». Però c'è un'altra idea nel cassetto. «Si potrebbe trasformarlo in un Palazzo Barolo rivolese - confessa l'assessore Giuseppe Morena -, con mostre d'arte e sale d'asta». Ora si deve scegliere e decidere. «Di certo quella della banca è la proposta economicamente più vantaggiosa - dice Boeti -, tuttavia noi siamo disposti anche a guadagnare di meno se i progetti che ci verranno sottoposti porteranno prestigio alla città». E la decisione verrà presa in breve tempo. «Perché non voghamo che succeda la stessa sorte di Villa Melano - spiega Morena -, che di progetto in progetto, sempre più bello e irrealizzabile, è diventata un rudere». Questi i gioielli. «Per la palazzina dell'anagrafe in via Capra - spiega il sindaco - abbiamo già avuto la richiesta di affitto da parte dell'Arci-Uisp e anche dei sindacati Uil e Gigi. E siamo in trattative». Per quanto riguarda invece la sede dei vigili del fuoco volontari e dei civich, in corso Susa, l'intera area è oggetto di un'asta pubblica per la costruzione di alcune palazzine. «E noi dovremmo incassare all'incirca 600 o 700 mila euro» dice il sindaco. Un'altra sede storica che scomparirà tra non molto, per fare spazio a case, è quella della caserma dei carabinieri. I mihtari, infatti, si trasferiranno entro l'anno nell'edificio che si sta completando in via Torino, «La vecchia sede, invece - precisa Boeti -, verrà messa all'asta per fame civili abitazioni: e guadagneremo circa un milione di euro». Il sindaco, come un manager, vende e affitta gli immobili di proprietà del Comune per diminuire le spese e incassare nuovi fondi senza ritoccare le imposte. «L'intento di fondo è che questi immobili restino sempre di uso pubblico ribadisce - e se saranno un volano per creare occupazione e promuovere commercio e turismo siamo disposti a guadagnare meno. Perché sono beni di tutti». Solo un gioiello non si tocca: Villa Cane d'Ussol, la sede del municipio fino a pochi mesi addietro. «Quella resterà nostra - sostiene -, con la sala consiliare e quella dei matrimoni. E lì avranno una sede le associazioni partigiane e l'Unitre». Insomma, quasi la casa della politica e della memoria. Per Palazzo Piozzo c'è anche l'interessamento di una banca