«Sì al ranger, come negli Usa»
«Sì al ranger, come negli Usa» L'EX CAMPIONE DE CHIESA tC3M : .-- ——: «Sì al ranger, come negli Usa» «Più controlli e sequestro dello ski-pass» reazioni/1 LE piste rischiano di diventare "terra di nessuno". I controlli sono un'esigenza non rimandabile. Un anno fa, in Trentino, sono diventato furioso, quando ho visto un kamikaze dello sci scendere come un missile. Ha sfiorato una sciatrice. Pochi centimetri e l'avrebbe centrata in pieno e posso soltanto immaginare quali sarebbero state le conseguenze. Lo ammetto, senza averne titolo, mi sono sentito in dovere di intervenire. L'ho inseguito e gli ho "spiegato" il comportamento scellerato. Era venuto giù a una velocità folle, e dire che in pista c'era un cartello ben evidente che indicava di rallentare». Paolo De Chiesa, ex sciatore della «valanga azzurra» e da tempo commentatore per la Rai delle gare di Coppa del mondo di sci sottolinea come la prudenza sia la regola «numero uno». L'incidente di Cortina ha riportato in prima pagina il dibattito sulla sicurezza e la proposta di dividere sciatori da snowboarders. Approva questa idea? «Sono sempre stato dell'opinione che tutti sulla neve devono coesistere. Ma ci voghono prudenza e saggezza. Il surfista non deve essere ghettizzato. Oggi le stazioni invernali sono sempre più affollate e bisogna sciare con la testa». Per ora non esiste una legge nazionale simile al codice della strada. Perché? «Una norma deve essere appheata subito a prescindere dall'esistenza o meno di leggi in materia: la prudenza. Cosa fare per obbligare la gente a usare il cervello? Basta istituire dei controlli. Contro gli scalmanati sulla neve negli Usa ci sono i rangers. Se fai il furbo ti prendono il tesserino e vieni anche multato. Ma chi dovrebbe avere titolo per «punire» i trasgressori del bon-ton dello sciatore? «Il 90 per cento di chi affolla le stazioni di sci si comporta in modo civile. Se una pista è affollata si creano "imbuti". E' necessario attendere e far defluire la gente. A controllare potrebbero essere incaricati i maestri insieme a polizia e carabinieri». Ma come è possibile far convivere gli sciatori e gli snowboarders? «Ognuno deve stare attento, ma il surfista tenga conto anche di un fatto non trascurabile. Non ha la stessa visuale dello sciatore che scende con il busto verso valle. Stando di sbieco, in una curva, chi usa lo snowboard si presenta con il busto rivolto a monte e il campo visivo è limitato. Da non sottovalutare, poi, che le traiettorie delle curve sono diverse e lo sciatore non esperto può non capirle e quindi si rischiano le collisioni». Al legislatore chiamato a scrivere il codice delle piste quale consiglio darebbe? «Prevedere rigidi controlli. Indubbiamente ciò significa un costo in più, ma sarebbe il miglior metodo di prevenzione, oltre all'aspetto punitivo di chi sgarra. Per lo sciatore sarebbe sufficiente la vista del personale in divisa preposto alle verifiche per "obbligarlo" a limitare la velocità». [g. p. m.] «Oggi le località turistiche sono sempre più affollate e si deve sciare con la testa»
Persone citate: De Chiesa, Paolo De Chiesa
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